Alphubel, 4206m - Via Südostgrat ed Eisnase


Publiziert von Fenice , 18. August 2020 um 17:28.

Region: Welt » Schweiz » Wallis » Oberwallis
Tour Datum:16 August 2020
Wandern Schwierigkeit: T5 - anspruchsvolles Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: WS+
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-VS 
Zeitbedarf: 2 Tage
Aufstieg: 2000 m
Abstieg: 2000 m
Strecke:19 Km
Unterkunftmöglichkeiten:Täschhutte


La montagna più alta rimane sempre dentro di noi.
Walter Bonatti
 

Sabato 15 agosto in giornata ci portiamo con tutta calma a Täschalp, da dove imbocchiamo un comodo sentiero che in poco più di un'ora ci porterà alla Täschhütte: inizialmente è una strada sterrata, poi ad un bivio si può decidere se continuare su di essa fino alla capanna oppure prendere un sentiero vero e proprio (T2), che accorcia brevemente il percorso. Man mano che saliamo la vista sulle vette attorno a noi si fa più ampia e, guardando verso il Bishorn, gli occhi rincorrono paesaggi e ricordi di quello che è stato il primo quattromila, esattamente un anno fa.

La capanna sorge su di un pianoro erboso a quota 2700 metri, è molto carina e, a differenza di altre, hanno mantenuto parte della struttura originaria integrandola ad una più moderna per ingrandirla. Ho trovato davvero bello il fatto di conservare la storia e non abbatterla. In attesa della cena ci rilassiamo un po' al sole, e dopo aver mangiato e dato un ultimo sguardo al bellissimo tramonto sul Weisshorn e sul Bishorn ci corichiamo.



Alle 3:00 suona la sveglia, una veloce colazione e dopo i preparativi di rito, usciamo: la temperatura è gradevole e sopra le nostre teste una volta stellata da urlo ci accoglie, mentre laggiù in lontananza, dietro le alpi nel cuore della pianura padana, il cielo è scalfito dai lampi. Un contrasto davvero affascinante.

Dalla Täschhütte prendiamo un sentiero pressochè pianeggiante che porta verso E, e dopo aver attraversato due ruscelli risaliamo per una conca a S del Chummibodmen. Il sentiero resta sempre ben evidente e di facile percorrenza, si districa a volte tra alcuni grossi blocchi ma sempre stabili e superabili senza difficoltà. Ogni tanto spegniamo le torce frontali e guardiamo verso il Weisshorn ed il Cervino: sulle creste si intravedono i lumini di altri alpinisti in ascesa verso i loro sogni. Che bello il pensiero di essere lontani ma uniti in qualche modo.

A quota 3300 circa raggiungiamo il fronte sud dell'Alphubelgletscher... l'aria si è fatta più frizzantina e stando fermi vicino al ghiaccio il freddo diventa rapidamente pungente. Ci prepariamo tra ramponi e corda e poi partiamo: purtroppo dopo pochi passi un nostro compagno di cordata ha un problema con i ramponi e siamo costretti a fermarci... se li sistema ma non durano a lungo, qualche minuto e si aprono a metà di nuovo: la barretta centrale non regge, così si vede purtroppo costretto ad abbandonarci e rientrare prematuramente in capanna... ovviamente ci dispiace un sacco, ma non può fare altrimenti.

Salutato il nostro amico continuiamo l'ascesa: a questo punto risaliamo il ghiacciaio in direzione Est-SE costeggiando una parete rocciosa, la quale poi si oltrepassa sulla destra intorno a quota 3500 andandosi ad immettere su un pendio più ripido in direzione N, arrivando in seguito ad una conca e successivamente ad un secondo pendio che porta fino a quota 3700 e ad un falsopiano che conduce fino all'Alphubeljoch (Est). Questo tratto è piuttosto crepacciato e bisogna prestare molta attenzione: i ponti di neve sono semi aperti e ci sono anche diversi buchi "da impronta" insidiosi, sono profondi ma non si vede "il vuoto", probabilmente nascondono anch'essi dei crepacci.

All'Alphubeljoch veniamo colti dallo splendore dell'alba e dalle prime luci del giorno. Il cielo blu inizia a tingersi di rosa ed oro, alla mente torna subito vivida l'immagine della bionda aurora di un paio di settimane fa sul Lucendro. Il Cervino "con il cappello" ci saluta da lontano, mentre noi continuiamo la nostra salita... a questo punto dobbiamo decidere se tentare la via dell'Eisnase oppure aggirare la vetta ad Est per andare a ricongiungerci alla via Normale che sale dalla Langflüe.



La crestina tra i versanti SW e NE che dall'Alphubeljoch sale fino al "Naso di ghiaccio" è ancora bella innevata, poi presenta un tratto di roccia e dopodichè inizia l'Eisnase vero e proprio: largo ma anche molto ripido. Dalla visuale che abbiamo sembra esserci un finissimo strato di neve, in ogni caso non ancora ghiaccio vivo. Decidiamo di tentare.

Senza particolari intoppi arriviamo alle roccette che precedono il naso, le superiamo e davanti a noi si apre il pendio a 45° circa: ci precedono alcune cordate, un paio sono circa a metà naso ed una che lo ha appena attaccato. Come avevamo previsto c'è un fine strato di neve, molto dura, che copre il ghiaccio e solo in alcuni punti fuoriesce la lastra vera e propria, sono comunque pochi e facilmente aggirabili. La neve facilita la presa dei ramponi e della picca, in ogni caso decidiamo di piazzare alcune viti da ghiaccio (come per altro hanno fatto anche le cordate precedenti), l'ascesa sarà un po' più lenta ma anche più sicura. Questa parte un pochino più tecnica mi è davvero piaciuta e mi ha appagato molto, faticosa ma bella.

Non appena raggiungiamo la sommità del naso percorriamo l'ultimo breve tratto in salita e poi arriviamo alla larga cresta sommitale, da dove si apre uno spettacolare panorama su tutti i versanti... magnifico.

Percorriamo l'ultimo tratto pianeggiante che ci separa dalla croce di vetta e poi ci siamo: il nostro terzo quattromila è conquistato! Guardiamo su tutti i lati le montagne che ci circondano, l'Allalinhorn dove eravamo settimana scorsa, il Dom, il Cervino che nel frattempo ha tolto il cappello, Stralhorn, Weisshorn, Bishorn... wow.



Sostiamo una mezzoretta e poi iniziamo la discesa: nel pomeriggio dovrebbe arrivare anche qui la perturbazione temporalesca vista durante la notte, per cui meglio togliersi dagli impicci prima che sia troppo tardi. Per scendere prendiamo la via Normale ed aggiriamo la vetta sul versante Est, per poi ritornare all'Alphubeljoch e riprendere la via che ci riporterà in capanna.

La stanchezza e la fame iniziano a farsi sentire, in ogni caso seppure desiderosi di agguantare il meritato pasto lasciato in capanna ammiriamo i paesaggi in precedenza nascosti dalla notte: prima le aride rocce rosse del Chummibodmen e poi i verdi prati che ci ricongiungono alle basse quote.

Alle 12:30 circa siamo di ritorno dal nostro amico che nel frattempo si è fatto un giretto, avendo anche la fortuna di vedere un bel gruppetto di stambecchi. Almeno una piccola soddisfazione l'ha avuta!

Ci rifocilliamo a dovere e brindiamo al nostro terzo quattromila, nonchè al primo di Lorenzo!, e poi ricomposti gli zaini scendiamo tranquillamente a valle a recuperare l'auto per rientrare a casa con una nuova meravigliosa avventura da ricordare e portare nel cuore.

Tourengänger: Fenice, Raff68
Communities: Hikr in italiano


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Geodaten
 49628.gpx Täschalp - Täschhütte
 49629.gpx Alphubel

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Kommentare (3)


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beppe hat gesagt:
Gesendet am 18. August 2020 um 21:44
Tutto fantastico complimenti
Ciao
Beppe

Fenice hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. August 2020 um 11:54
Grazie :)
ciao, Stella

Michea82 hat gesagt:
Gesendet am 20. August 2020 um 05:58
Molto bene bravi! Foto bellissime


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