Fletschhorn, cresta dalla Senggchuppa
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Premessa
Chi non è rimasto affascinato, salendo al passo sempione, nel vedere il Fletschhorn?
Dopo vari studi sulla zona e sulle alternative di salita alla nord, decidiamo di provare a fare la cresta del Fletshhorn che sale dalla Senggchuppa per poi scendere dalla Breitloibgrat,
In realtà sembra che entrambe le vie vengano percorse perlopiù in discesa dopo aver fatto la parete nord... ed in internet le informazioni scarseggiano assai...
Primo giorno
Partiamo per il bivacco Piero de Zen dalla frazione di Rossbodestafel (accesso su stradina stretta ed a tratti non asfaltata, ma buona)
Si attraversa subito un torrente impetuoso su asse di legno traballante :), poi per sentiero per nulla segnalato, si perviene ad un pianoro con nevai sotto la severa serraccata del ghiacciaio di Rossboden,
Da qui si sale sotto il Boshorn, sino ad arrivare ad un altro pianoro da dove si gira decisamente a sinistra seguendo un ampio canale che scende dal colletto dove è posto il bivacco.
Il canale è bello ripido in certi punti e lo zaino carico si fa sentire.. e dopo circa 3 ore raggiungiamo finalmente il bivacco.
Più tardi arriveranno altre 5 persone che l'indomani faranno la nord però tre di loro scenderanno alla weissmieshutte mentre gli altri 2 torneranno (come noi) dalla Breitloibgrat.
Secondo giorno
Sveglia per tutti alle 3/3.30, verso le 4 noi siamo pronti per partire, risaliamo subito a destra del bivacco la ripida parete (45° circa) nevosa che scende dal pianoro posto a 3400.
La neve non ha rigelato benissimo e proseguiamo facendo un po' di fatica.
Raggiunto il pianoro arriva anche l'alba con dei colori bellissimi.
Puntiamo quindi verso la calotta sommitale della Senggchuppa, per pendii ora meno ripidi.
Arriviamo in cima verso le 5.50, da qui scendiamo facilmente trenta metri in direzione del Fletshhorn.
Poi si risale subito per rocce solide (III° max) alternate a tratti nevosi seguendo l'itinerario più conveniente ma stando comunque sul versante ovest.
Dopo aver superato l'ennesimo torrione si scende per cresta nevosa verso il Senggjoch, quindi si risale stando a sinistra del filo di cresta per rocce ora più rotte ma facili sino a raggiungere la quota 3775, dove per cresta nevosa ora più pianeggiante ci porta nei pressi dell'uscita della parete nord.
Da questo punto, dopo esserci riposati un attimo, ci ricongiungiamo alla traccia di salita che sale dalla weissmieshutte.
Saliamo quindi gli ultimi metri (attenzione ai crepacci) sino alla croce di vetta che raggiungiamo verso le 9 circa (5 ore dal bivacco).
Dopo breve pausa, iniziamo la discesa che si rivelerà quasi più laboriosa della salita soprattutto per la neve ormai molle.
Scendiamo seguendo le tracce (dei 2 ragazzi italiani che hanno fatto la nord) che puntano nei pressi della punta 3919.
Qui, per pendio nevoso, nei primi metri molto ripido, ci dirigiamo verso la Breitloibgrat.
All'inizio la discesa è sui pendi nevosi poi alterna tratti di rocce, sfasciumi instabili e neve molle che ci faranno perdere molto tempo.
La cresta a nostro avviso non è da sottovalutare, noi l'abbiamo percorsa quasi tutta faccia a monte e cercando di stare sotto il filo di cresta sul lato sinistro scendendo, per trovare la neve un po' migliore.
Si perviene infine nei pressi del colle nevoso a quota 3300 circa, indi si scende attraversando tutto il ghiacciaio con percorso a semicerchio, passando sotto la parete nord (attenzione ai crepacci, ora chiusi, ed ai seracchi pensili sulla parete) arrivando infine al bivacco alle 14 dopo 5 ore di discesa (estenuante!).
Dopo esserci riposati un attimo e mangiato qualcosa, riassettiamo gli zaini e ci prepariamo per la discesa che effettuiamo senza ramponi e scendendo velocemente per lingue di neve in circa 1.30 ore arriviamo all'auto.
Bellissima gita in ambiente spettacolare e molto selvaggio. Peccato che le condizioni della neve non erano al massimo, sulla parete nord le condizioni erano buone, ma verso le 5.30 sono stati sfiorati da una slavina partita dai seracchi sommitali.
Il T3+ è riferito alla sola salita al Bivacco
Partecipanti Gio, Paola e Renato
Chi non è rimasto affascinato, salendo al passo sempione, nel vedere il Fletschhorn?
Dopo vari studi sulla zona e sulle alternative di salita alla nord, decidiamo di provare a fare la cresta del Fletshhorn che sale dalla Senggchuppa per poi scendere dalla Breitloibgrat,
In realtà sembra che entrambe le vie vengano percorse perlopiù in discesa dopo aver fatto la parete nord... ed in internet le informazioni scarseggiano assai...
Primo giorno
Partiamo per il bivacco Piero de Zen dalla frazione di Rossbodestafel (accesso su stradina stretta ed a tratti non asfaltata, ma buona)
Si attraversa subito un torrente impetuoso su asse di legno traballante :), poi per sentiero per nulla segnalato, si perviene ad un pianoro con nevai sotto la severa serraccata del ghiacciaio di Rossboden,
Da qui si sale sotto il Boshorn, sino ad arrivare ad un altro pianoro da dove si gira decisamente a sinistra seguendo un ampio canale che scende dal colletto dove è posto il bivacco.
Il canale è bello ripido in certi punti e lo zaino carico si fa sentire.. e dopo circa 3 ore raggiungiamo finalmente il bivacco.
Più tardi arriveranno altre 5 persone che l'indomani faranno la nord però tre di loro scenderanno alla weissmieshutte mentre gli altri 2 torneranno (come noi) dalla Breitloibgrat.
Secondo giorno
Sveglia per tutti alle 3/3.30, verso le 4 noi siamo pronti per partire, risaliamo subito a destra del bivacco la ripida parete (45° circa) nevosa che scende dal pianoro posto a 3400.
La neve non ha rigelato benissimo e proseguiamo facendo un po' di fatica.
Raggiunto il pianoro arriva anche l'alba con dei colori bellissimi.
Puntiamo quindi verso la calotta sommitale della Senggchuppa, per pendii ora meno ripidi.
Arriviamo in cima verso le 5.50, da qui scendiamo facilmente trenta metri in direzione del Fletshhorn.
Poi si risale subito per rocce solide (III° max) alternate a tratti nevosi seguendo l'itinerario più conveniente ma stando comunque sul versante ovest.
Dopo aver superato l'ennesimo torrione si scende per cresta nevosa verso il Senggjoch, quindi si risale stando a sinistra del filo di cresta per rocce ora più rotte ma facili sino a raggiungere la quota 3775, dove per cresta nevosa ora più pianeggiante ci porta nei pressi dell'uscita della parete nord.
Da questo punto, dopo esserci riposati un attimo, ci ricongiungiamo alla traccia di salita che sale dalla weissmieshutte.
Saliamo quindi gli ultimi metri (attenzione ai crepacci) sino alla croce di vetta che raggiungiamo verso le 9 circa (5 ore dal bivacco).
Dopo breve pausa, iniziamo la discesa che si rivelerà quasi più laboriosa della salita soprattutto per la neve ormai molle.
Scendiamo seguendo le tracce (dei 2 ragazzi italiani che hanno fatto la nord) che puntano nei pressi della punta 3919.
Qui, per pendio nevoso, nei primi metri molto ripido, ci dirigiamo verso la Breitloibgrat.
All'inizio la discesa è sui pendi nevosi poi alterna tratti di rocce, sfasciumi instabili e neve molle che ci faranno perdere molto tempo.
La cresta a nostro avviso non è da sottovalutare, noi l'abbiamo percorsa quasi tutta faccia a monte e cercando di stare sotto il filo di cresta sul lato sinistro scendendo, per trovare la neve un po' migliore.
Si perviene infine nei pressi del colle nevoso a quota 3300 circa, indi si scende attraversando tutto il ghiacciaio con percorso a semicerchio, passando sotto la parete nord (attenzione ai crepacci, ora chiusi, ed ai seracchi pensili sulla parete) arrivando infine al bivacco alle 14 dopo 5 ore di discesa (estenuante!).
Dopo esserci riposati un attimo e mangiato qualcosa, riassettiamo gli zaini e ci prepariamo per la discesa che effettuiamo senza ramponi e scendendo velocemente per lingue di neve in circa 1.30 ore arriviamo all'auto.
Bellissima gita in ambiente spettacolare e molto selvaggio. Peccato che le condizioni della neve non erano al massimo, sulla parete nord le condizioni erano buone, ma verso le 5.30 sono stati sfiorati da una slavina partita dai seracchi sommitali.
Il T3+ è riferito alla sola salita al Bivacco
Partecipanti Gio, Paola e Renato
Tourengänger:
Alpingio

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