Una domenica da incorniciare … ed un altro sassolino uscito dalla scarpa
Le previsioni non promettono bene, ma forse non pioverà, e le nostre ambizioni sono GRANDI …
Due compleanni da festeggiare: Paolo e Luciano-Barba (passati ormai da circa due settimane), ma questa volta niente capanna, o meglio una capanna d’appoggio c’e’ ma è solo per le emergenze.
Come dicevo l’ambizione è per qualcosa di “tanto”, di grande … Ho promesso a festeggiati di provare una sfida grade per me, il Pizzo di Vogorno, passando dai Monti della Gana.
Sulla carta è lunga … tanto lunga ed anche il dislivello relativo è notevole.
Partiamo sotto un cielo grigio, nuvole alte e scure, sono le 07:40.
Ai Monti della Gana troviamo un signore che sta rastrellando fieno all’ esterno della sua bella baita: “Dove andate?” , “Vogorno” risponde Paolo, “Vogorno?????” replica con un tono da “ma siete matti” … cominciamo bene!
Saliamo su sentiero che ben conosciamo, passiamo la cappelletta di S.Maria a Q1500, da cui si gode un panorama magnifico e proseguiamo fino alla baita dell’ Alpe Sassello, dove si può fare riforninento di acqua dalla fontana.
In breve raggiungiamo la Forcola di Sassello Q1709. Da qui si sale sulla cresta, per poi traversare verso la Valle della Porta, salendo fino a Q1840 circa, per poi cominciare a scendere fino a Q1762 bivio per Alpe Mognora, ora si riprende a salire in direzione della Capanna Borgna.
Arriviamo in capanna alle 09:55, largamente in anticipo sulle 02:40 indicate dalla palina ai Monti della Gana. Già percorsi 5,1Km.
Ora si percorrono 2Km tranquilli fino al bivio a Q2115, diritto si sale alla Bocchetta di Rognoi (tra il Madone ed il Vogorno), a sinistra si prosegue la VaV per il Vogorno.
Si percorrono 1,3Km alla base delle pareti rocciose e verticali che compongono la cresta tra il Vogorno ed il Madone, restando su quote tra i 2250 e 2290mt, fino alla base del canaletto ….
Il famoso canaletto del Vogorno, il punto chiave di tutta l’escursione. E’ un intaglio quasi verticale di poco più di una trentina di metri, fortunatamente ci sono degli appigli e delle catene fresche di posa (complimenti per il lavoro!), che aiutano su un terreno friabile e poco stabile.
Si sbuca in cresta a circa Q2300, la cima del Vogorno è ben visibile, ma mancano 150mt di dislivello sempre belli ripidi.
Qui pago un po’ lo sforzo e salgo questa ultima rampa con tante soste, ma la conquista è vicina.
Tocco la palina alle 12:25, ben 40min dopo i primi, ma sono felicissimo oltre che stanco, è una cima che desideravo da così tanto tempo … che ho sempre ammirato da lontano e sognato di portare i miei scarponi là sopra.

Dopo un po’ di riposo, inziano i preparativi per il pranzo all’ aperto, antipasto con salame e cetriolini, e pasta fredda a volontà, tutto accompagnato da due ottimi rossi.
Dopo circa un’ora e dopo le meritate foto ricordo, iniziamo la lunga discesa, prossimo obiettivo è torte e caffè+alcolici alla Borgna.
Scendiamo veloci, anche il canaletto grazie alle catene si scende bene, poi il traverso sotto le pareti e la discesa verso la Borgna con il sentiero alto, diverso da quello seguito questa mattina.
Avvistiamo altri due camosci, stamattina un’ altro sempre in zona.
Ben 3,2Km dalla cima, e nonostante un buon passo impieghiamo 1:40 circa per arrivare in capanna.
Ci accampiamo fuori per consumare due torte preparate dalla Mariella (la moglie del Barba), una con le mele ed una con marmellata di arancia, ben innaffiate da un Berlucchi Rosè.
Caffè, grappa e sviluppin per chiudere i festeggiamenti una cinquantina di minuti di relax.
Siamo soli, arrivano due escursionisti che salutiamo mentre iniziamo la nostra discesa, che sappiamo ancora lunga.
Ci sono quei maledetti 100mt di salita verso la cresta della Forcola, e si sentono tutti dopo un’escursione così lunga.
Scendiamo alla Forcola, quindi Alpe Sassello, e giù verso la cappellina ed i Monti della Gana.
Un’ uscita faticosa, ma stupenda, una vetta magnifica e soprattutto molto-molto desiderata.
Auguri ai due grandi amici, dispiace per Roberto che per motivi personali non ha potuto condividere con noi dolori e gioie … eppure in vetta un cannone c’era … piccolo ma c’era
Giorgio
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