Madone di Vogorno 2395mt
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Grande conquista, bella cima anche se ...
Vista da Giorgio - (giorgio59m) Una bellissima escursione, anche impegnativa, nella sempre magnifica Verzasca.
E’ da tempo che si pensava di salire al Madone di Vogorno, SI' proprio il vicino di casa del Vogorno. Probabilmente snobbato per il vicino e più blasonato Vogorno, una cinquantina di metri più alto, non ha molte relazioni su Hikr, e mi permetto di ringraziare micaela, Poncione, froloccone e Poge per le preziose informazioni e foto. Sarà una giornata estremamente calda, questo ci dicono le previsioni, quindi partiamo leggeri, ma previdenti (e meno male). Passaggio dai Monti della Gana, la cappelletta di S.Maria, l’Alpe Sassello poi la Forcola, il traverso in alto che entra nella Valle della Porta.
Da qui possiamo subito ammirare il Vogorno ed anche la nostra meta, con la sua torre rocciosa, che da qui, intimorisce almeno un po’. Arriviamo alla Borgna, incrociando varie persone che rientrano, piccola sosta per bere, il caldo ci obbliga a fermarci ad ogni fontana o sorgente. Sosta di quasi mezzora, quindi ripartiamo per percorrere almeno per un tratto il sentiero per il Vogorno, fino al bivio per la Bocchetta di Rognoi, da qui per noi è tutto nuovo. Le nostre intenzioni sono la salita alla Poge, quindi dalla cresta rocciosa OSO quella verso la bocchetta ed il Vogorno, e la discesa per il canaletto e per un sentiero in parte segnato sulla SwissMap (quindi in parte il percorso micaela & co). La salita alla bocchetta è molto ripida, e si passa sotto pareti strapiombanti, fino all’ intaglio a 2200mt della Bocchetta di Rognoi, che mette in comunicazione con la Val Carecchio e Lavertezzo. Paesaggi stupendi ed estremamente selvaggi, c’e’ ancora neve su questo lato. Bello certamente ma severo. Ora proseguiamo verso il Madone, senza più alcuna indicazione o bolli di vernice. Costeggiamo le pareti rocciose che sul lato Verzasca almeno sono prative e non sempre ripisissime. Continuiamo a salire, con alcuni passaggi su sfasciume dove stare attenti, qualche vaga traccia, ma protrebbero essere segni di pecore che pascolano tranquille da queste parti. Attorno i 2230mt troviamo delle tracce di sentiero, sembra quello indicato sulla CNS, e lo seguiamo portandoci sul filo di cresta, fino a Q2300 dove i bastoncini solo solo di impiccio, ora c’e’ da aiutarsi e tanto con le mani. Inizia una bella arrampicata, su blocchi grandi e direi stabili, stando solo attenti a non tenere troppo il filo a sinistra dove davvero strapiomba per varie decine di metri. Divertente ma faticoso questo tratto, infine arrivo ultimo (ma non troppo distaccato) al vertice. I primi minuti in vetta sono di riposo e contemplazione, ma la visuale dura davvero pochi minuti, neanche il tempo di fare le foto che veniamo avvolti da una coltre di nuvole umide, passiamo immediatamente dalla canotta al pile, accidenti che freddo. Pranziamo tranquilli, la cima è abbastanza ampia da ospitarci tutti, peccato per la visuale, aperta a tratti solo verso N, ma a noi interessa vedere il lato verso la Borgna per decidere come scendere.
Proprio in verticale sotto la cima c’e’ un canaletto ripido di terriccio e sassi piccoli, è quello della foto di froloccone, scendiamo con attenzione, il rischio è far rotolare sassi su chi ci precede. Il sentiero a volte ancora marcato con vecchie tracce e qualche ometto si porta sotto le bastionate rocciose della cresta SE del Madone, passando sotto il canaletto erboso citato sempre nella relazione dei tre (lepre, camoscio e cinciallegra). Appena si libera la visuale e vediamo la Borgna sotto di noi, abbandoniamo il sentiero per la bocchetta di Cazzane e scendiamo in libera tra prato e rododendri in piena fioritura verso la capanna. Altra grande bevuta di acqua, ma dallo zaino esce anche la torta (2 fette a testa, una di mele l’altra di marmellata d’arancio) ed uno spumante, reiterato festeggiamento del compleanno di Paolo e Barba, ma noi un motivo per festeggiare lo troviamo sempre. Il sole ritorna e torniamo alle magliette o torso nudo. Una bella ora di sosta a goderci della nostra conquista, è lì da qualche parte nascosta da una densa coltre nuvolosa, non la vediamo (le cime sono tutte tra le nuvole), ma oggi la sentiamo nostra, e con molto orgoglio. Sempre con calma ritorniamo dalla stessa via dell’ andata, l’idea iniziale era tornare per la Val Ruscada, ma visibilità e le tempistiche ci convincono per tornare ancora dalla Forcola e Alpe Sassello. Lungo il percorso fermata per bere ad ogni fontanella disponibile (Alpe Sassello e sul sentiero sotto la chiesetta). Ai monti della Gana, fermata d’obbligo a salutare il Fabio, un amico di Paolo, persona squisita che ci offre birra fresca, e come rinunciare? Grazie agli amici, una giornatona ed una bella conquista.
Alla prossima
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Vista da Paolo - (brown)
Oggi torniamo in Valle della Porta per incorniciare una nuova cima , il Madone di Vogorno. Dai Monti della Gana e' un percorso lungo con molti falsipiani, ma e' l'unico con un dislivello proponibile di circa 1400 metri. Bellissime fioriture di rododendri e tanti incontri con animali tra cui camosci marmotte e una pernice bianca. Una bella prova che ci ha permesso di valutare la migliore via di salita alla cima. Purtroppo in vetta siamo subito immersi nelle nuvole e cosi' il panorama e' stato pregiudicato dalla scarsa visibilita'. E che freddoooooo. Decidiamo cosi ' di tornare alla Borgna da un'altra via e consumare una deliziosa torta e brindare con spumante al sole. Al rientro breve sosta per salutare l'amico Fabio che ci aspettava per offrirci una birretta e per sentire cosa avevamo da raccontare sulla nostra avventura . Per concludere e' stata una bella salita, non banale soprattutto nella parte terminale . Grazie agli amici per aver condiviso questa speciale montagna il Madone. Un po' dimenticato da tutti perche' non famoso come il suo vicino Pizzo di Vogorno. Alle prossime Paolo
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Vista da Luciano - (barba43)
Oggi è toccato a quel bellissimo triangolo di di vetta molto wild, appena sotto l'ultimo balzo, molto adrenalitico. Arrivati in cima a breve distanza un dall'altro, con un sole stupendo fino a d un colpo di tosse, per poi avvolgerci in un nebbione. Madone che frecc ! Lì ci siam messi a piluccare qualc'osa per la fatica non veniva appetito, cosi che poi dopo una mezzoretta, siam ridiscesi dal canalone fino ad incontrare una sorta di sentiero, poi vedendo la Capanna Borgna, siamo scesi dritti su bellissimi rododendri, fino all'arrivo.
Lì ci è passata la stanchezza, abbiamo terminato la piccola festa di ringraziamento, felici e contenti.
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Vista da Gimmy- (gimmy) Oggi Giorgio ha pianificato un bel girone di una quindicina di km ,con l'ascesa al madone di vogorno cima non banale con l' ultimo tratto in arrampicata.
Bellissimo percorso in mezzo a distese di rododendri fioriti, con la piacevole sorpresa di alcuni camosci che ci spiavano intimoriti ,passaggio obbligato alla capanna Borgna (conosciuta e sempre molto bella)
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Altre foto, diario, tracce sul nostro sito www.girovagando.net escursione # 282
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