L'Aquila del Lago Maggiore: Pizzo di Vogorno, 2442 m
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Quanto monotona sarebbe la faccia della Terra senza le montagne.
Immanuel Kant
Immanuel Kant
Il Vogorno è una di quelle montagne che, come il Ghiridone, ammiro tutti i giorni da casa: così elegante e austero, con la sua sagoma d'aquila che spiega le ali in volo sul Lago Maggiore, salire lungo le sue pendici è sempre un onore.
Iniziamo l'ascesa dai Monti della Gana e camminando per un bel sentiero che sale tra i boschi ci portiamo verso l'Alpe di Sassello prima e la Forcola poi, passando per il bivio che conduce al Sassariente. Una volta alla Forcola sbuchiamo nella Val della Porta, che costeggiamo su tutta la sua lunghezza: rispetto all'ultima volta il sentiero è un po' franato in alcuni punti, mentre in altri presenta evidenti crepe nel terriccio.
Attraversiamo diversi nevai prima di giungere alla Capanna Borgna, dove riempiamo le borracce e ci concediamo uno spuntino.
Il Vogorno è lassù, tra le nuvole, e non si lascia guardare: è tutta la mattina infatti che ha il "cappello" ed è nascosto alla vista... speriamo si apra, noi intanto continuiamo e con un lunghissimo traverso passando sotto al Madone e alla Bocchetta di Rognoi ci portiamo a ridosso delle belle pareti rocciose sul versante E del pizzo, poi svoltando verso destra e risalendo il piccolo canale verticale finalmente siamo sull'ampia cresta finale, pronti per compiere l'ultimo ripido strappo ed arrivare in vetta. Il canalino verticale è ancora un po' innevato e, dove la neve se n'è andata, molto franoso e umido.
Una volta in cima purtroppo il cappello permane e non demorde: tranne che per una fugace visione, durata qualche secondo dove siamo riusciti a scorgere il lago della Verzasca e il lago Maggiore tra la foschia, per il resto il panorama che questa meta saprebbe regalare per oggi rimane nascosto alla vista.
Iniziamo la lunga discesa e, nostro malgrado, una volta giunti di nuovo in zona della Forcola, prima di abbandonare la Val della Porta, ci accorgiamo che finalmente le nuvole si sono diradate e che ora il Pizzo si mostra in tutta la sua eleganza lassù... peccato, ma sarà di sicuro occasione di tornarci ancora!
In ogni caso è stata una giornata meravigliosa, nella quale non sono mancati avvistamenti di camosci e marmotte.
In ogni caso è stata una giornata meravigliosa, nella quale non sono mancati avvistamenti di camosci e marmotte.
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