Kistenstöckli o Muot da Rubi - il Far West nei vicini Grigioni
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Kistenstöckli o Muot da Rubi … ovvero la montagna del Far West, stupendo e con un pizzico di adrenalina …
Vi spiego subito il perché di un titolo così bizzarro.
Avevo visto questa escursione sul sito dell’ amico Carlo e mi aveva colpito molto l’aspetto di questa montagna.
Non è un tremila, ma nemmeno così bassa con i suoi 2748mt, ma la cosa che non ho mai visto ed incontrato è la forma, un tronco roccioso che si erge dal nulla e con la vetta “tranciata”.
La sagoma ricorda molto (almeno a noi), quelle strane montagne dell’ Arizzona che facevano da sfondo ai vecchi film western.
La foto presa su Hikr, spero renda bene l’ idea
E questa è come lo abbiamo trovato noi ….
Il nome difficile da ricordare … e per noi è rimasta la montagna del Far West, con l’intenzione, che si trascina da anni, di andare a vederla di persona.
Domenica tiriamo fuori dal cassetto questa idea, ma il maltempo della settimana sappiamo che ha portato neve anche a quote relativamente basse (2000-2200mt), ma partiamo lo stesso, salendo al Passo del Lucomagno cercheremo di capire la quota neve e la situazione generale.
Il viaggio in auto è una “gita da Engadina”, 180Km da Como e 2:30 circa per raggiungere l’ Alpe Queder a 1900mt, dove termina la strada stretta ed asfaltata che parte da Breil.
Dalla strada possiamo ammirare e fotografare la nostra meta … accidenti c’e’ parecchia neve, già alla capanna è tutto bianco … MA NON SI TORNA INDIETRO!
Alle 09:00 parcheggiamo ed alle 09:15 iniziamo a camminare, lungo il sentiero che dietro l’ Alpe Queder sale per prati. La vetta resta nascosta per una buona mezzora, coperta dal panettone di prato dove passa anche una seggiovia.
A quota 2150mt circa iniza un lungo traverso in quasi piano, e da qui lo spettacolo è veramente grandioso, complice anche una bella anche se fredda giornata.
Alle 10:15 siamo all’ alpe Rubi Sura Q2172, poi si inizia a salire e già dai 2200mt iniziamo a pestare neve, dove si può la si aggira, ma dove si attraversa ci sono 20-30cm dove si sprofonda.
Il Muot da Rubi è sempre davanti a noi, e nonostante le belle e più elevate vette circostanti ed anche i bei ghiacciai, l’ attenzione è tutta calamitata su questa montagna … mozzata.
Alle 11:25 siamo alla capanna BifertenHutte del AAC di Basilea, Q2482.
Sulla porta ci aspetta la “Capannatta”, chi gestisce la capanna, Monica.
Una breve pausa dove ci spiega da che parte salire, il sentiero è completamente coperto dalla neve, solo due paline nel tratto iniziale poi nulla.
Dalla relazione di Carlo, so che si sale (e molto rapidamente) sulla cresta a sinistra per poi aggirare da dietro dove un tratto attrezzato con catene porta alla … chiamiamola così vetta.
La salita fino alla cresta è faticosa, la neve rende difficile la salita sul ripido crinale, ed il fiato … non è mai abbastanza.
Paolo ed Alex sono molto avanti, dietro Gimmy e Roberto che mi attendono sulla cresta, dove inizia il tratto attrezzato.
I primi due esploratori raggiungono la vetta alle 12:12, e mi salutano dall' alto del dirupo, quasi un centinaio di metri sopra di me che fatico a salire, ma vederli là sopra mi carica e so che tra non molto sarà con loro, nonostante la neve ed il ghiaccio.
Raggiungo Gimmy e Roberto ed iniziamo assieme a salire il tratto più “adrenalinico”.
Dalla cresta ci si sosta sul versante Nord, piuttosto esposto, ma ci sono delle catene per aiutarsi.
Il problema maggiore è la neve ed il ghiaccio.
Piano piano e con molta attenzione risaliamo i passaggi più critici, forse i ramponi avrebbero aiutato di più.
Alle 12:30 siamo tutti in vetta, e non vi nascondo che la soddisfazione generale è enorme (come la preoccupazione per la discesa …).
Come mi aspettavo … la vetta è un enorme spianata di sassi, ospiterebbe senza problemi un campo di calcio.
Molti si sono sbizzarriti a costruire ometti di vetta, ce ne sono in grande quantità.
Giro panoramico del grande “piazzale”, vista sul Limmersee, e su tutta la vallata percorsa, uno spettacolo a 360 gradi.
Pranziamo tranquilli e coperti dal vento gelido che sale da S, Gimmy propone di bere caffè e alcolici solo dopo aver sceso il tratto attrezzato, solo per poter contare sulla massima attenzione, ma viene bocciato ed un goccio di grappa normale e grappa al pino-mugo (preparata dalla mamma di Paolo con pigne del S.Jorio, veramente eccellente) con il caffè … aiutano a digerire ed affrontare “le catene”.
Alle 13:20 iniziamo a scendere, il tratto attrezzato viene percorso uno alla volta fino ai punti di ancoraggio delle catene, tutto senza problemi e molto più semplice del previsto (sarà stata la grappa?).
Per scendere cerchiamo di evitare il percorso dell’ andata troppo ripido e scivoloso per la neve, quindi scendiamo più a O e traversiamo.
Alle 14:00 circa siamo alla capanna dove abbiamo già stabilito una pausa, ben 20min, anche per aiutare Monica (che gestisce la capanna) a mettere 4 galline (sì avete capito bene, tiene 4 galline a 2482mt, per le uova e per la compagnia), in uno scatolone bucato che usa per portarle in uno zaino, salendo e scendendo alla capanna.
Scende con noi, la conversazione non è semplice, lei parla tedesco e qualche parola di italiano (anche se penso capisce molto di più di quello che dice), ma con Roberto che si esprime nel suo tedesco migliore, e qualche aiuto gestuale … ci si capisce.
La discesa è veloce e semplice, l’unica vera difficoltà è evitare le molte “boasce” di mucca sul sentiero …
Alle 16:00 siamo alla vettura.
Scendendo verso Breil, ci fermiamo a rimirare la nostra conquista, sinceramente questa mattina pensavo che causa neve non saremmo mai arrivati in vetta, invece posso raccontarvi tutto, fino al campo di calcio della cima.
Una ultima osservazione, il percorso è T2 fino alla capanna, poi classificato tra T3 e T4 per la vetta. Mi sono permesso di indicarlo T4+ solo per la condizione di neve e ghiaccio del tratto attrezzato.
Che dire di più … non ho visto escursioni in italiano su HiKr, spero di aver destato la vostra curiosità, come è successo a me, e far scattare la voglia di constatare di persona … il Far West in Surselva.
A presto.
Vista da roberto59
Mi limito a commentare il tratto finale in quanto mi sono sentito in difficoltà come non mi era mai accaduto prima.
La salita sul pendio della montagna coperto da 40/50 centimetri di neve molto ripido è faticosa, il gruppo si snoda, Paolo e Alessandro arrivano alla cresta prima di me, sono sotto di loro 5 minuti, arrivo e non li vedo più hanno girato a destra verso la cima sulle rocce, decido di proseguire sul sentiero prima delle catene che è leggermente ghiacciato, forse un po’ stanco dalla salita scivolo un paio di volte, mi giro e vedo lo strapiombo sotto di me, mi prende della paura, mi si bloccano le gambe.
Decido di tornare indietro sulla cresta dove nel frattempo arriva Gimmy, anche lui non vedendo gli altri due che ci precedono resta un po’ perplesso sulla difficoltà del tratto da affrontare, aspettiamo Giorgio che dopo una decina di minuti ci raggiunge sulla cresta, io manifesto questa mia “defaiance”, ragazzi io vi aspetto qui in cresta, loro proseguono in coppia, in breve li vedo sparire dietro una roccia prima del tratto attrezzato con catene.
Sono lì solo, mi sembra che le gambe siano tornate attive, i miei amici sono avanti….
via…..
Riprendo coraggio e parto anch’io seguendo le loro tracce, dalle catene in poi mi ritorna la voglia di salire, ma mi resta in mente per tutto il giorno questa mia “debacle”, ma come diceva qualcuno tutto è bene quel che finisce bene.
Grazie a Giorgio per la scelta delle escursioni sempre molto attraenti, anche in luoghi distanti che lo impegnano nella guida, ai compagni per la compagnia sempre piacevole e simpatica.
Ciao alla prossima
Roberto
Vista da gimmy
Visto le previsioni fortunatamente sbagliate e complice una bella giornata di sole, lo spettacolo veramente particolare di questa montagna non mi ha lasciato indifferente, unico handicap sicuramente la lontananza da casa nostra che ha impegnato Giorgio x circa cinque ore alla guida.
Il tratto finale dalla capanna alla vetta con neve e ghiaccio, come abbiamo dovuto percorrerlo noi, è sicuramente da fare con molta attenzione, in particolare il tratto attrezzato con catene prima della cima che ha dei punti esposti con rocce lisce e visto la presenza di ghiaccio ha fatto salire il tasso andrenalinico.
Poi, sopita la tensione, abbiamo pranzato in vetta ridendo e scherzando e pensando alla discesa, che poi si è rivelata meno complicata di come avevamo pensato.
E' stata sicuramente una bella esperienza di montagna del nostro gruppo Girovagando e di Alex che ogni tanto è con noi
PS: un ringraziamento a Roberto x essere stato il nostro interprete in lingua tedesca
Vista da brown
Fortunatamente le previsioni non si sono rivelate affidabili, questa volta pero' a nostro favore.
Arriviamo con l'auto all'Alpe Queder dove incontriamo, molto probabilmente, un cacciatore che ci rassicura sul percorso molto innevato, garantendoci che molta neve si sciogliera' .
La giornata e' stata soleggiata con temperatura ideale per camminare e per consumare il pasto in vetta.
Fino alla capanna il sentiero prende quota molto lentamente e si arriva senza alcuna fatica.
Qui conosciamo Monica che ci da qualche consiglio sulla salita e ci invoglia a provare seguendo le sue impronte che ha lasciato il giorno prima.
Dalla capanna fino in vetta c'e' una pendenza notevole con presenza di neve , il percorso faticoso e un po' insidioso e' percorribile in 40 minuti .
Mi e' spiaciuto per Roberto che non ha potuto assaporare questa nuova conquista con tranquillita' e la solita serenita'.
In vetta abbiamo sdrammatizzato e smussato gli spigoli di tensione riportando la solita allegria.
Ho veramente apprezzato questa nuova salita soprattutto perche' fino in ultimo abbiamo avuto il dubbio della buona riuscita a causa della neve e per le condizioni meteo veramente ottimali.
Grazie agli amici con cui ho condiviso questa nuova esperienza in piena sintonia.
A presto
Paolo
Vista da alex63
Bè , è stato già detto tutto.
Ottima scelta , bella escursione, da consigliare.
Grazie a tutti!
Alla prossima
Il solito riassuntino:
Percorso:
13,1 Km totali, 06h:50m totali, 05h:40m in movimento
3:21 lorde andata, 02:55 nette
2:43 lorde ritorno, 2:33 nette
Dislivello:
850 mt assoluto, 940 mt di relativo
Partecipanti: Giorgio, Roberto, Gimmy, Paolo, Alex
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Girovagando





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