ivanbutti Con Beppe avevamo più volte parlato della possibilità di una escursione su questa cima dalla quale si può vedere il Lago dei Quattro Cantoni (o alla tedesca Vierwaldstättersee), e questa settimana arriva finalmente l’occasione giusta. Sabato con meteo incerta e domenica bella, e vista anche la voglia di evitare code nelle ns zone ecco che l’idea rispunta fuori e si materializza; a noi si unisce Deborah, simpatica escursionista del Luganese, reduce dal weekend precedente su un paio di quattromila, e quindi sicuramente più che pronta per questa escursione, come effettivamente sarà. Il viaggio, essendo quasi tutta autostrada, è meno lungo di quanto possa sembrare, sono 2 ore dal Centro Breggia, più o meno il tempo che occorre x arrivare a Bosco Gurin o dal Bione x Silvaplana. Così verso le 07.30 siamo pronti x partire, dopo avere posteggiato l’auto appena prima del divieto di transito chiaramente indicato nella Chlital, in località Hinter Chlosterberg, a poco meno di 3 Km. da Isenthal. Si parte con una carrareccia che porta in breve a Niehutttli, da dove parte una pseudo-funivia piuttosto artigianale che porta alla sovrastante Musenalp; noi però risaliamo a piedi e copriamo di buon passo i 300 metri di dislivello. Da qui, anche se non sappiamo bene quale è la nostra meta, l’ambiente ci piace davvero; intuiamo il sentiero che ci porterà alla prima bocchetta di quota 2.280 circa, e così ci incamminiamo sul sentiero evidente e molto ben marcato in bianco-blu. In realtà di particolarmente difficoltoso non c’è nulla, ma certamente l’ambiente è di alta montagna e quindi giusto il colore della bollatura. Alla bocchetta breve sosta, poi ripartiamo; ora il sentiero attraversa parecchi nevai che comunque si passano senza problemi, intervallati da bella roccia molto ben scalinata sulla quale si cammina bene. Dopo una inversione a U si inizia a salire in modo più deciso, sempre tra nevai e rocce scalinate in ambiente di prim’ordine, per arrivare alla bocchetta 2.798. Da qui vediamo bene la vetta, che dista 15-20 minuti; ultimo sforzo e ci siamo, con grande soddisfazione. La vetta è molto gettonata, in cima ci saranno una trentina di persone e c’è un continuo viavai; penso che siamo gli unici di idioma italiano, quasi tutti sono svizzeri che arrivano, a vedere le targhe delle auto posteggiate, dai più disparati cantoni, segno evidente della meritata fama di questa vetta. Vediamo il lago, dal colore verde davvero particolare, diverso dal blu del ns Lago, con Lucerna sullo sfondo; poi una miriade di montagne intorno a noi, mentre verso la Svizzera tedesca abbondano i cumuli. In cima è bello fresco per un vento non intenso ma continuo e fastidioso, poi ci spostiamo di pochi metri sul lato sottovento e lì sembra di stare in paradiso. Però arriva il momento della ripartenza, anche perché vogliamo eseguire un giro ad anello con ritorno più lungo dell’andata; così arrivati alla bocchetta 2.798 prendiamo in direzione della Gistchenhoreli Hutte. Il primo tratto è ancora bianco-blu, e in questo caso il colore è ben meritato a seguito di un tratto insidioso con catene appena prima di arrivare al pianoro che sovrasta il ghiacciaio del Bluemlisalpfirn. Breve sosta alla capanna e poi il sentiero, ora bianco-rosso, con un lungo traverso che perde quota molto gradatamente ci porta in zona della Biwaldalp. Però non scendiamo all’alpe, ma x per non perdere troppa quota seguiamo una traccia (anche segnata sulla CNS), inizialmente buona ma che poi ci costringe dapprima ad un passaggino molto esposto e poco salutare, poi a passare sotto ad una recinzione con fili spinati elettrificati, ad un semi ravanage e poi a un nuovo passaggio sotto la recinzione; forse la parte più impegnativa del percorso! Però lì vicino riprendiamo il sentiero ufficiale, che ora perde quota rapidamente e in breve ci porta alla Musenalp; qui Deborah vorrebbe quasi prendere la funivia perché gli scarponi pesanti le danno problemi ai piedi, ma lo strano mezzo di trasporto porta solo 4 persone x volta e c’è una discreta coda, per cui ci si mette meno a scendere a piedi all’auto, dove arriviamo dopo circa 10 ore dalla partenza. Escursione di notevole soddisfazione in ambiente davvero bello, che merita la trasferta in canton Uri.
beppe La meta di oggi è una di quelle che mi ero segnato nella lista di cose da fare,escursione che fin dalla partenza offre paesaggi e ambienti di rara bellezza con specialmente la zona dal Firnboden alla Sattel Chlitaler il percorso è uno di quelli più belli che abbia mai visto.
Oggi ho avuto un ulteriore conferma che il Canton Uri offre ambienti con paesaggi di rara bellezza.
Un grazie a Ivan e Deborah per aver condiviso una giornata fantastica.
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