Uri Rotstock (2929 m)
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Escursione nella Chlital, in Canton Uri, fino ad una meta molto ambita, dove la natura è stata di manica larga.
Inizio dell’escursione: ore 8.00
Fine dell’escursione: ore 15.40
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1020 hPa
Isoterma di 0°C alle 9.00: 4000 m
Temperatura alla partenza: 14°C
Temperatura al rientro: 22°C
Velocità media del vento: 20 km/h
Sorgere del sole: 6.17
Tramonto del sole: 20.22
Sveglia alle 4:00, partenza da casa alle 4:57, arrivo a Neihüttli (1189 m) alle 7:20, dopo 164 km d’auto, compresa una sosta caffè di 10 minuti.
Per la giornata odierna MeteoSvizzera prevedeva “tempo sereno e caldo” in tutto il paese. Purtroppo non è così: a partire da Wassen piove a dirotto e per tutta la mattina le condizioni meteorologiche saranno molto mutevoli. Arrivato in località Isleten, villaggio sulla riva del Lago di Uri (Urnersee), sono colpito dalla visione della strada che sale verso il paese di Isenthal. Oltre ad essere stretta, è stata ricavata scavando nella roccia, sugli strapiombi che precipitano nel lago. Adesso capisco perché lo stemma comunale di Isenthal presenta una scala: in tempi passati, i primi abitanti del villaggio potevano raggiungerlo solo lungo sentieri e usando scale per superare i salti di roccia.
Alle 7:15 arrivo al punto di pagamento del pedaggio. Per continuare a percorrere la stradina della Kleintal devo compilare un formulario da esporre sul parabrezza e versare 5.- CHF.
Il piccolo parcheggio di Neihüttli è ancora quasi completamente libero. Mi preparo per la gita quindi telefono al gestore della piccola funivia perché mi faccia salire. Mi risponde in buon Ürnerditsch di pazientare un po’ perché deve finire di mungere. Finalmente il trabiccolo si mette in funzione. Per mia fortuna il mezzo è dotato di un tettuccio che mi ripara dalla pioggia battente.
Al Musenalp (1484 m) chiedo le ultime informazioni sull’itinerario che desidero seguire, quindi mi accodo ad una coppia di grigionesi che hanno la mia stessa meta.
Il sentiero è bagnato, sdrucciolevole e in alcuni tratti infangato. Tuttavia, in certi punti una catena o una corda danno sicurezza nell’attraversamento dei valloncelli o nel superamento di placconate esposte. Il paesaggio è estremamente severo. Le pareti rocciose che si alzano sul versante che dobbiamo risalire fanno dubitare sulla possibile ascesa.
Ci segue una belante e insistente capretta; non vuole saperne di tornare alla malga, se non dopo un’ora di cammino condiviso.
Alle 9:10 arrivo al segnavia che indica il bivio per raggiungere Gitschen (T5), una cima più impegnativa e meno ambita dell’Uri Rotstock. Da qui via il sentiero, sempre più frequentemente segnalato con bolli bianco/blu, si sviluppa su sfasciumi, pietraie, affioramenti rocciosi e nevai. A nord lo sguardo si spinge fino a Brunnen e all’Ägerisee.
Finora i nevai, non avendo una forte pendenza, si possono percorrere senza problemi. Più in alto, prima di affrontare il Chlitaler Firn, monto i micro ramponi. Si rivelano molto utili, soprattutto per risalire il ripidissimo pendio che precede la Sella del Chlitaler Firn (2798 m).
Sono le 11:45. Il vento sulla sella è forte e fa freddo. Mi rimane l’erta terminale sulla dorsale meridionale della cima, che vista da qui sembra molto tranquilla. Tuttavia, alla fine di maggio un cornicione di neve ha travolto mortalmente uno sci escursionista trentaduenne. Riprendo la salita per gli ultimi 23 minuti prima di poter pronunciare, con molta soddisfazione: geschafft!
Uri Rotstock (2929 m)
L’Uri Rotstock (2929 m) è una cima che dà soddisfazione, vuoi perché ha le caratteristiche di un tremila, vuoi perché il percorso è lungo e variato. Inoltre questa montagna si presta ad un’escursione ad anello, che permette di visitare la capanna del CAS Gitschenhörelihütte (2325 m).
Scattate le foto ricordo e quelle panoramiche scrivo i saluti sul libro di vetta, mangio un panino e dopo una mezz’oretta inizio la lunghissima discesa. Raggiunta la sella, mentre monto i ramponcini accuso un principio di crampi. Purtroppo non mi rimane molta acqua, in ogni caso cerco di conservarne un po’ per le tre ore di discesa.
Nel frattempo le condizioni meteo migliorano e la temperatura dell’aria piano piano aumenta fino a creare una sensazione di caldo e di disidratazione.
Al ristorante di montagna di Musenalp posso finalmente sorseggiare una fresca birra, che mi ripaga per la fatica spesa, fatica non sprecata, in quanto la soddisfazione per la conquista dell’Uri è grande.
Il trabiccolo mi riporta a valle con una corsa messa in funzione solo per me: grazie!
Escursione nella selvaggia Chlital fino ad una cima prestigiosa, che attira alpinisti da tutta Europa. L’imponente montagna, tappezzata da nevai anche in piena estate è stata raffigurata da numerosi artisti, che ne avevano riconosciuto l’aspetto estetico.
I bastoncini e i ramponi da passeggio si sono rivelati molto utili. Vista la durata della gita consiglio a tutti di portarsi un’importante riserva di acqua.
Tempo totale: 7 h 40 min
Tempo di salita: 4 h 08 min
Tempi parziali:
Musenalp (1484 m) – Chessel/Wegweiserzweigung (1989 m): 1 h 10 min
Chessel/Wegweiserzweigung (1989 m) – Sattel Chlitaler Firn (2798 m): 2 h 35 min
Sattel Chlitaler Firn (2798 m) – Uri Rotstock (2929 m): 23 min
Uri Rotstock (2929 m) – Musenalp (1484 m): 3 h
Dislivello in salita: 1444 m
Quota massima: 2929 m
Quota minima: 1484 m
Sviluppo complessivo: 12,9 km
Difficoltà: T4
Coordinate Uri Rotstock: 683'614/190'653
Libro di vetta: sì
Copertura della rete cellulare: Swisscom, alcune zone senza segnale.

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