Piz Lai Blau (2961 m) con nevischio


Publiziert von siso , 12. Juli 2009 um 11:28.

Region: Welt » Schweiz » Graubünden » Surselva
Tour Datum:11 Juli 2009
Wandern Schwierigkeit: T4+ - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-GR 
Zeitbedarf: 7:30
Aufstieg: 1053 m
Abstieg: 1053 m
Strecke:Corona della diga del Lai da Sontga Maria (1908 m) - Stavel da Stials - Alp Rondadura - Lai Blau (2405 m) - Piz Lai Blau (2961 m) -
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Strada del Passo del Lucomagno - Corona della diga del Lai da Sontga Maria (possibilità di parcheggiare all'inizio o alla fine della corona). Fermata dell'autopostale vicino alla diga.
Kartennummer:C.N.S. No. 1232 - Oberalppass - 1:25000

Dopo il sopralluogo effettuato il 24 agosto 2008 (giornata stupenda), quando mi fermai al Lai Blau, mi ripromisi di ritornare nella Val Rondadura per tentare la cima.

L’anno scorso, malgrado la bellissima giornata, una spolveratina di neve caduta sulla traversa mi indusse a malincuore a rinunciare alla vetta. Poco male: mi gustai i laghetti della conca glaciale, lustrandomi gli occhi con le belle cime della zona: il Piz Rondadura, il Piz dalla Val, il Piz Miez, lo Scopi, il Pizzo dell’Uomo.

 

Oggi gli amici, con motivazioni diverse, hanno disertato. Decido di andarci comunque, in barba alle elementari regole della montagna. Lascio l’auto alla diga del Lai da Sontga Maria (belli e molto musicali questi nomi nella lingua sursilvana) e alle 7 in punto parto lungo la sterrata che porta all’imbocco della Val Rondadura. La temperatura è decisamente fresca, ma il cielo promette bene. Lungo il percorso che costeggia il lago la flora è particolarmente ricca, altrettanto dicasi per il sentiero segnato in bianco-rosso, che conduce al Lai Blau.

Lo raggiungo in circa 1 h e 40 min, malgrado le numerose fermate per scattare delle foto. Il Lai Blau si presenta ancora parzialmente gelato, con alcuni iceberg che vanno alla deriva. Le sponde nord e est sono ancora lambite da vasti nevai, che obbligano i pescatori a piazzarsi nei pochi spazi privi di neve o ghiaccio.

 

Punto deciso verso la costa est del lago e risalgo, zigzagando fra stabili macigni, una specie di costolone che porta ad un sentierino di pecore, appena visibile dal basso, a quota 2570 m.

Il versante è estremamente ripido e non permette di mettere un piede in fallo. Procedo con passo sicuro lungo tale sentierino per circa 300 m, quando vengo bloccato da un ripidissimo canalone colmo di neve ghiacciata. Una scivolata avrebbe conseguenze catastrofiche! Decido allora, con molta prudenza, di abbassarmi di circa 30 m, dove il canale si restringe, permettendomi di proseguire senza rischiare di scivolare.

Raggiungo il versante a nord del Lai Blau, a 2600 m di quota, sotto la bocchetta. Qui il percorso si fa più evidente. Alcuni omini di pietra e tracce di sentiero facilitano l’orientamento. Risalgo in direzione nord fino alla cresta, a quota 2720 m.

Da qui il percorso è un vero piacere: la cresta non pone assolutamente problemi di vertigini né in salita né in discesa. Il panorama è superbo: a nord appaiono il Piz Gannaretsch (3040 m), il Lai Verd (2701 m), il Piz Vatgira (2983 m) e il Glatscher di Lai Blau, ancora coperto di neve.

Seguo la cresta in direzione ovest, camminando in parte sulle rocce e in parte sulla neve.
A circa 200 m dalla vetta, dove la pendenza del ghiacciaio aumenta, decido di calzare i ramponi. Decisione saggia, perché la neve è ancora gelata e impedisce allo scarpone di fare presa. Nel frattempo, le condizioni meteo sono peggiorate: come raggiungo la vetta inizia a nevischiare! Ci sono volute, complessivamente, almeno quattro ore di cammino. Cerco vanamente il libro di vetta; scatto un paio di foto all’omino di pietra e, visto che da nord arriva un banco di nebbia, mi affretto a scendere.

Grazie ai ramponi posso seguire il bordo del Glatscher di Lai Blau: la discesa fino alla bocchetta risulta così ancora più divertente e comoda. Da una buona mezz’ora continua a nevischiare.

 

Proseguo verso il Lai Blau seguendo la medesima via fino ai 2600 m. Qui decido di non più passare sul sentierino delle pecore, bensì di puntare direttamente al lago, fra rocce, pendii erbosi e nevai. Questo itinerario si rivelerà migliore rispetto all’opzione scelta per la salita.

Durante la discesa a valle mi prendo il tempo per ammirare ulteriormente la ricca flora e le giovani marmotte nate quest’anno, che da pochi giorni escono dalla tana. Con piacere, noto che non temono ancora l’uomo, anzi sembrano molto incuriosite dall’apparecchio fotografico.


Tourengänger: siso


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Geodaten
 917.gpx Piz Lai Blau 1

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Kommentare (2)


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Floriano hat gesagt: Belle foto!
Gesendet am 13. Juli 2009 um 16:43
Complimenti per le foto alle marmotte, veramente fortunato!
Volevo chiederti se la scelta del tuo percorso è stata determinata dalla presenza di neve o avevi preso in considerazione anche il giro dalla Fuorcla di Lai Blau.
Saluti, Floriano

siso hat gesagt: RE:Belle foto!
Gesendet am 13. Juli 2009 um 21:03
Grazie per le "belle foto". Quando cammino da solo, mi posso fermare quando voglio senza condizionamenti: le foto risultano quasi sempre migliori.
Durante il sopralluogo dello scorso agosto, decisi di salire lungo la traversa (sentierino delle pecore). L'esperienza in loco mi ha convinto che il percorso migliore sia quello che ho disegnato in rosso. Quanto alla crestina che hai scelto tu, devo dire che vista dall'alto mi sembra un po' esposta. Inoltre, la pietraia che si presenta poco sopra i laghetti è poco invitante.
Ciao,
siso


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