Triangolino (m.2591) e... parvenza di Zucchero.
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Alle sette in punto c'incamminiamo dal parcheggio di Sonogno con in mente una bella accoppiata... le previsioni sono positive e parlano di miglioramento pomeridiano, dunque ben venga la levataccia.
Le nuvole sono ancora basse, e il sole tarda a farsi "intuire" rimanendo per il momento solo una parvenza. Svolto il piacevole ma monotono tratto asfaltato fino a Fraced, ci alziamo gradualmente verso Püscen Negro (m.1343) e l'Alpe Redorta (m.1714), dove sostiamo un attimo. Siamo grossomodo a metà strada, ma il sole e il cielo ancora tardano a vedersi: il clima è spettrale, e a un certo punto odo una voce chiamarmi... Niente paura, non è uno spettro, anche se ne riconosco a fatica la sagoma: è
Igor, insieme al suo compagno di ventura Gaspa. Curioso ritrovarsi proprio qui, non lontani da una cima che due anni prima avevamo - vanamente - cercato di salire assieme, e a cui Igor oggi ritenta l'approccio da un'altra via: la Corona di Redorta. Proseguiamo insieme la salita, che ora si fa ripida, verso il Passo di Redorta: in teoria io e Ale dovremmo deviare dal sentiero marcato a quota m.1871, ed effettivamente nelle nebbie notiamo una bella traccia che rimane a sinistra, poco prima che il sentiero impenni ulteriormente all'ombra di maestosi bastioni, ma data la parvenza di visibilità continuiamo a salire, raggiungendo il Passo Redorta (m.2181) abbastanza in fretta. Oggi dovremmo chiamarlo il "Passo dei musi lunghi", in quanto sia io e Ale che Igor e Gaspa non godiamo certo all'idea di proseguire i rispettivi itinerari senza vedere a un palmo dal naso: tuttavia non si demorde, e - dopo i saluti e gli auguri - ognuno prosegue per la propria via. Rari squarci ci fanno capire che raggiungere il Triangolino da qui è praticamente impossibile, dunque torniamo ripidamente sui nostri passi alla ricerca del bivio "mancato" prima. Giunti intorno a m.2000 notiamo, proprio sotto la bastionata, una lieve traccia dirigersi verso la nostra meta: è la scelta giusta, poichè traversando su tracce di animali giungiamo praticamente in piano all'ampia pietraia che ospita l'isolata baita di Fornaa (m.2006). Qui sostiamo un attimo, sperando invano che prima o poi la visuale si apra... notiamo tuttavia dei segnali rossi che puntano la sovrastante ganna, ma li perdiamo quasi subito. Dalla cartina è tuttavia evidente che la Bocchetta del Monte Zucchero sia raggiungibile limitandosi a tenersi sulla sinistra della bastionata, che soltanto a tratti riesce a rivelarsi: saliamo al centro del fornale tra erba e rocce, con pendenza media e senza eccessiva fatica, senza più trovare i bolli. Ma nel frattempo le nebbie tendono a muoversi e diradarsi maggiormente, rendendoci più chiara ed evidente la meta proprio avanti a noi: inizia a vedersi una parvenza di Monte Zucchero, dunque procediamo rinfrancati "memorizzando" dati che potrebbero rivelarsi importanti in caso di discesa senza visibilità. Risalita una rampa erbosa inizia una ganna alquanto instabile, che sarà forse il momento più faticoso della giornata, diretta alla bocchetta (m.2541), infine raggiunta. La visibilità continua ad essere una parvenza, dunque iniziamo col puntare al Triangolino, meta prefissata di oggi: soltanto 50 metri di dislivello, ma molto intensi, che decidiamo di affrontare interamente sulla cresta di rocce e blocchi (facili passaggi di I-II) anzichè sulla più agevole cengia erbosa al suo fianco, con la quale si unisce giusto negli ultimi metri all'altezza di un paio d'ometti. La vista dal Triangolino si presume debba essere altamente spettacolare, data l'estrema vicinanza col Monte Zucchero e la Corona di Redorta, ma un muro bianco ci spegne ogni immaginazione. Finalmente, tuttavia, il sole comincia a mostrarsi permettendoci quantomeno di vedere a valle... anche la Corona di Redorta (davvero vicina) comincia a vedersi, ma non notiamo nessuno sulla sua sommità: dove saranno
Igor e Gaspa? Lo Zucchero solo a tratti si rivela, e rimane la "parvenza" di oggi: ne studiamo la salita, ma un po' l'ora un po' l'incertezza ci convince per oggi a lasciar perdere. Pranziamo, quindi ripartiamo, ed è qui che ricevo l'SMS di
Igor il quale mi comunica "missione compiuta". Doppia vittoria, anche se la nostra lo sarà a metà perchè abbandoniamo definitivamente l'idea di salire lo Zucchero visto che la discesa è comunque lunga. A un certo punto della rognosa ganna che dalla bocchetta volge a Fornaa, notiamo a sinistra i bolli rossi persi in precedenza, e decidiamo di seguirli: ora sono molti, ben visibili, e seguono un non comodissimo percorso su sfasciumi ed erba che resta quasi interamente a ridosso della bastionata anzichè al centro del fornale. Essendo il terreno piuttosto viscido non risulta molto agevole, e fa un po' rimpiangere la via di salita, pur fatta a naso. Giunti a Fornaa, anzichè rifare il terrazzo erboso dell'andata, cerchiamo la via "corretta" che dovrebbe portarci al bivio m.1871, verso l'Alpe di Redorta: anche qui è una vaga traccia erbosa sempre marcata in rosso, che gradualmente va a migliorare riportandoci in breve sul sentiero principale. Solo ora lo Zucchero inizia a mostrare la propria imponenza, mentre il Triangolino continua a nascondersi. Da qui, non resta che ripetere il sentiero di salita toccando l'Alpe di Redorta, Püscen Negro, Fraced ed infine Sonogno. Dopo la bevuta di rito chiedo ad Igor a che punto sia con la discesa, e poco dopo eccolo insieme a Gaspa raggiungerci al parcheggio per i saluti finali...
Bella giornata di montagna, con marcate atmosfere alpine ed incontri importanti. Grazie ad Ale per la compagnia e... Avanti così.
froloccone
Giornata comunque positiva,nonostante avevamo in previsione anche il Monte Zucchero,salendo dal versante NNW. Avevo "studiato " scrupolosamente l'itinerario,ma la nebbia ci ha rallentato troppo.Poco male,infatti il Triangolino già da solo da molta soddisfazione.Peccato aver visto davvero poco di quel fantastico panorama che queste montagne sanno offrire;ma rispetto alla mattina,quando la visibilità si riduceva a pochi metri è già un bel traguardo esserci arrivato in cima.Incontrare Igor e il Gaspa,è stata la "cigliegina sulla torta".Complimenti a loro per la bella impresa ma soprattutto per aver onorato la cima che più mi ha dato emozione.Grazie a Emiliano per la giornata insieme.
CONSIDERAZIONI: Il Triangolino è una signora cima,purtroppo un po snobbata a causa della sua posizione centrata tra giganti Verzaschesi.Gli ultimi metri,alla cima sono da percorrere con somma attenzione sia che si percorra la cresta sia che si stia sull'erba.
Sonogno-Puscen Negro=T2
Puscen Negro-Passo di Redorta=T3
Passo di Redorta-Fornaa=T3 (non è necessario salire al passo per raggiungere Fornaa, a quota 1871 si stacca un sentierino ben visibile e bollato rosso che vi arriva direttamente: Itinerario 1301 Guida delle Alpi Ticinesi vol 2 , in alternativa a quota 1980, da un tornante si stacca un'altra traccia, meno visibile, che raggiunge Fornaa in attraversata, direzione SW.)
Fornaa-Bocchetta del Monte Zucchero (senza nome sulla CNS)=T3+/T4 (Itinerario 1301 Guida delle Alpi Ticinesi vol 2)
Bocchetta del Monta Zucchero-Triangolino, attraverso la cresta S = F (Itinerario 1298 Guida delle Alpi Ticinesi vol 2)
Il dislivello complessivo comprende la salita al Passo di Redorta
Le nuvole sono ancora basse, e il sole tarda a farsi "intuire" rimanendo per il momento solo una parvenza. Svolto il piacevole ma monotono tratto asfaltato fino a Fraced, ci alziamo gradualmente verso Püscen Negro (m.1343) e l'Alpe Redorta (m.1714), dove sostiamo un attimo. Siamo grossomodo a metà strada, ma il sole e il cielo ancora tardano a vedersi: il clima è spettrale, e a un certo punto odo una voce chiamarmi... Niente paura, non è uno spettro, anche se ne riconosco a fatica la sagoma: è



Bella giornata di montagna, con marcate atmosfere alpine ed incontri importanti. Grazie ad Ale per la compagnia e... Avanti così.

Giornata comunque positiva,nonostante avevamo in previsione anche il Monte Zucchero,salendo dal versante NNW. Avevo "studiato " scrupolosamente l'itinerario,ma la nebbia ci ha rallentato troppo.Poco male,infatti il Triangolino già da solo da molta soddisfazione.Peccato aver visto davvero poco di quel fantastico panorama che queste montagne sanno offrire;ma rispetto alla mattina,quando la visibilità si riduceva a pochi metri è già un bel traguardo esserci arrivato in cima.Incontrare Igor e il Gaspa,è stata la "cigliegina sulla torta".Complimenti a loro per la bella impresa ma soprattutto per aver onorato la cima che più mi ha dato emozione.Grazie a Emiliano per la giornata insieme.
CONSIDERAZIONI: Il Triangolino è una signora cima,purtroppo un po snobbata a causa della sua posizione centrata tra giganti Verzaschesi.Gli ultimi metri,alla cima sono da percorrere con somma attenzione sia che si percorra la cresta sia che si stia sull'erba.
Sonogno-Puscen Negro=T2
Puscen Negro-Passo di Redorta=T3
Passo di Redorta-Fornaa=T3 (non è necessario salire al passo per raggiungere Fornaa, a quota 1871 si stacca un sentierino ben visibile e bollato rosso che vi arriva direttamente: Itinerario 1301 Guida delle Alpi Ticinesi vol 2 , in alternativa a quota 1980, da un tornante si stacca un'altra traccia, meno visibile, che raggiunge Fornaa in attraversata, direzione SW.)
Fornaa-Bocchetta del Monte Zucchero (senza nome sulla CNS)=T3+/T4 (Itinerario 1301 Guida delle Alpi Ticinesi vol 2)
Bocchetta del Monta Zucchero-Triangolino, attraverso la cresta S = F (Itinerario 1298 Guida delle Alpi Ticinesi vol 2)
Il dislivello complessivo comprende la salita al Passo di Redorta
Tourengänger:
Poncione,
froloccone


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