Triangolino 2591 e Monte Zucchero 2735 - Invernale


Publiziert von Michea82 , 22. März 2023 um 02:23.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum:17 März 2023
Wandern Schwierigkeit: T4+ - Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: WS+
Klettern Schwierigkeit: III (UIAA-Skala)
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT4 - Schneeschuhtour
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Monte Zucchero   Gruppo Pizzo Barone 
Zeitbedarf: 13:15
Aufstieg: 1900 m
Abstieg: 1900 m
Strecke:20.1 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Sonogno in Val Verzasca si raggiunge da Tenero (autopostale o auto). Parcheggio a pagamento (14 franchi la giornata).
Unterkunftmöglichkeiten: Rifugio Sambuco  Capanna Osola

Tutto quello che c'è da sapere sullo zucchero:
lo zucchero è buono. Se lo si tiene come dessert bisogna prevedere almeno un primo. Io ho scelto il Triangolino e come secondo il canale NE dello Zucchero. 
Il menu è stato costoso. Fortunatamente non in termini di soldi (tranne per il parcheggio), bensì per il tempo e il dispendio di forze. 
Il digestivo infine mi è stato servito sopra Puscennegro: al tramonto mi sono smarrito e mi sono ritrovato a gestire dirupi da aggirare a causa di una vecchia traccia, che swisstopo mi ha proposto, e che io ho ciecamente seguito.
Il conto è arrivato a Sonogno con ben 14 franchi di parcheggio pur essendo fuori stagione, senza turisti e con l'area di parcheggio praticamente vuota. Speriamo che l'importo venga utilizzato a buon fine. 


Il Monte Zucchero dal versante NE


Il progetto


L'obiettivo del tour sono Triangolino e Monte Zucchero assieme. Chiaramente dico sempre che vado a tentare almeno una delle due vette tenendo l'altra come remota possibilità aggiuntiva, ma in testa ho un piano molto chiaro: le voglio fare tutte e due.
Oltre al Brenna ci sono poche relazioni sul Triangolino e scarse informazioni sulla salita allo Zucchero da nord, tranne quelle di Poncione che ha toccato entrambe le cime in estate e ha svolto la salita dal versante NE allo Zucchero. Lui e Moreno Mozzetti della SEV saranno le mie fonti di informazioni utili nella pianificazione. Soltanto dopo l'escursione ho avuto il piacere di leggere la relazione di Basodino il quale descrive bene la discesa dal versante NE dello Zucchero. 
Le incognite sono almeno due: un rischio valanghivo al confine tra moderato e marcato nei versanti E/O/N sopra i 2200 m e un itinerario (quello del versante NE dello Zucchero) di cui non mi sono chiari i passaggi da affrontare e le pendenze da sostenere. Scelgo di salire per primo al Triangolino per portarmi a casa la vetta più remota e per affrontare in salita la parte con più incognite e presumibilmente più difficile che corrisponde al Monte Zucchero qualora lo valutassi fattibile. 
Riuscirò a realizzare i miei piani ma lo Zucchero mi terrà in scacco diverse ore e durante il rientro smarrirò il sentiero della via normale da Sonogno. 

La traccia indicativa fatta per salire allo Zucchero da NE



Avvicinamento


Mi incammino alle 06.15 da Sonogno. Non incontrerò anima viva nelle prossime 13 ore. Nemmeno nel villaggio stesso. 
Mi inoltro nella Valle Redorta su strada asfaltata per raggiungere Fracèd. Al ponte imbocco il sentiero che costeggia il fiume sul lato opposto a quello della strada. Pervengo a Fracèd riattraversando il ponte. Il sentiero percorso fino a qui è un po' inutile nel contesto specifico: mi rallenta con i suoi saliscendi. Se si ha in mente un'escursione di 20 km è più saggio tenersi sulla strada. 
Da Fracèd inizia il vero e proprio sentiero e si guadagna finalmente quota. Il sole presto mi accarezza la pelle e l'aria è decisamente primaverile. A Puscennegro, splendida località, apro l'anello: proseguo lungo la Valle di Redorta ignorando le indicazioni per il Monte Zucchero e seguendo quelle per il Passo di Redorta.


Puscennegro 1326 m


Quando mi immetto nell'Alpe di Redorta alla mia sinistra si delineano bene il Triangolino e il versante NE dello Zucchero, entrambi innevati fin dalle pendici. Tra me e l'ampio vallone alla base delle cime c'è un grande scalino da superare: la traccia invernale passerebbe in pieno sullo scalino (300 m circa), ma mancando la neve sotto i 2000 metri questa via presenta troppi problemi secondo la mia valutazione visiva. Ci sono rocce, cespugli, placche, alberi, tronchi, nevai, cascate di ghiaccio, ruscelli semi-congelati. Mi avvicino per individuare un passaggio che possa essermi sfuggito da più lontano ma presto ritorno sul sentiero. Questo si fa molto ripido (ecco perchè la traccia invernale non passerebbe da quello estivo che seguo) ma senza neve non ci sono difficoltà. Il sentiero estivo si porta a ridosso della frastagliata cresta di collegamento tra Triangolino e Corona di Redorta. Presso una quota di circa 1840 m il sentiero devia definitivamente nel ripido canale per il Passo di Redorta. Io invece seguo una traccia abbastanza evidente che si inoltra nel vallone sottostante il Triangolino. 
Il sole mi riscalda parecchio, sudo molto, rimango in maglietta anche ben oltre i 2000 metri. Indosso le ciaspole, la neve ora è uniforme. 


Triangolino 2591 m visto da Fornaa 2006 m


La neve è portante, il passo fluido, l'escursione piacevole. Passo da Fornaa (che è costituito da una cascina di sassi e da una baita in legno). Proseguo la salita e la pendenza si fa gradualmente più accentuata fino alla quota di 2500m. Qui la situazione cambia: la neve alterna punti con ghiaccio da scalfire in superfice ad accumuli nei quali si sprofonda notevolmente. La pendenza accentuata mi impone di cambiare assetto: piccozza e ramponi. Raggiungo la Bocchetta. 



Triangolino 2591 m

La cresta è breve, il dislivello inferiore ai 70-80 metri. Seguo la cornice prestando attenzione e mi tengo sul filo della cresta, la quale presenta facili passaggi rocciosi da arrampicare (max II). In estate si può rimanere più sulla destra nel pendio erboso, ma per me ora è più sicura la cresta. Devo soltanto essere prudente in quanto sull'altro versante è esposta
Alle 12.30 sono finalmente in vetta!

Cresta per il Triangolino



Monte Zucchero 2735 m dal versante NE

Mi trattengo una ventina di minuti per mangiare. Ora è freddo. 
Discendo con attenzione la cresta fino alla bocchetta. Da qui con delicatezza eseguo un traverso lungo la quota 2500 m dove constato che il pendio è piuttosto carico. Questo è il punto di maggiore criticità per quanto riguarda il rischio di valanghe. . 
Mi porto alla base del canale molto rallentato dallo sprofondamento negli accumuli di neve. La prima sezione è piuttosto ripida (stimo sui 45 gradi) ma la neve è portante. 
Al primo salto di roccia posso aggirare sulla sinistra proseguendo sulla neve ( breve tratto 50/55 gradi), il ghiaccio è spesso presente in superficie e devo romperlo con forza. Quindi mi inoltro in una seconda sezione meno ripida ma sono rallentato dalla neve. Raggiunto il secondo salto di roccia aggiro nuovamente a sinistra e mi porto sopra una breve crestina. Ora sono su pendenze contenute e privo di esposizione rilevante ma subentra il problema della neve: dal ghiaccio vivo si ritorna agli accumuli sfondosi oltre a qualche profondo buco tra i sassi. Questo mi rallenta in modo considerevole. Probabilmente ho impiegato almeno un'ora tra la quota 2600 e la 2700. Per evitare la neve (ci sarebbero ulteriori pendii da risalire con facilità sopra di me) punto ad un diedro apparentemente semplice. Quando raggiungo il passaggio chiave mi accorgo che non è banale: sono 2 o 3 metri da arrampicare su roccette ricoperte di neve o gelate. Mi ricorda il passaggio finale del Campanitt. Nel caso di quest'ultimo tuttavia il passaggio era più breve ma il pendio sottostante estremamente ripido. Qui sono abbastanza tranquillo, c'è da arrampicare ma non ci si sente su una parete esposta: aiutandomi con la piccozza, le mani nude e i denti mi isso al di sopra del diedro e finalmente raggiungo il piccolo plateau sottostante la vetta. 


Passaggio chiave (qui sembra piano)



Ho una grande problematica di sprofondamento che mi perseguita fino alla vetta stessa, che raggiungo tramite una breve crestina. 
Sono le 15.20 e sono sullo Zucchero!
La cima è una lunga cresta sommitale dotata di un grande omino di rocce, diversi piccoli omini e una piccola croce di legno. 

Monte Zucchero 2535 m



Discesa dalla via normale con alcuni errori

Dopo una meritata pausa mi accingo ad affrontare la lunga discesa su Sonogno. 
Riesco a seguire i bolli bianco-rossi fino alla Bocchetta di Mügaia. Inizialmente discendo un ampio pendio dalla pendenza sostenuta. Il sentiero poi devia a sinistra affrontando un breve salto in un canaletto e portandosi poi su una dorsale che si mantiene fino alla Bocchetta. Qui indosso le ciaspole poichè la neve è abbondante. Il primo tratto di discesa è ripido. Sento un whum di assestamento quando ormai sono già fuori dal tratto ripido. Nei pressi della quota 2100 perdo la traccia e mi trovo ad affrontare un salto costituito da placche. Per non perdere tempo eseguo un traverso su cenge erbose con le ciaspole ai piedi per riportarmi sulla neve. Controllando la mappa ritrovo presto la traccia nei pressi dell'Alpe di Mügaia. 
La neve sparisce soltanto nei pressi di Büsoo, dove mi fermo e tolgo finalmente le ciaspole e l'hartva. 
Mi rifornisco di acqua nei ruscelli (ho finito ben 3 litri liquidi) e mi fiondo nel sentiero che prosegue nel bosco. Ci saranno ancora alcune macchie di neve. 
A 1600 metri il sentiero ritorna verso sud per aggirare una vasta linea dirupata, ma swisstopo mi ha proposto come traccia un vecchio sentiero. Ignaro di ciò quando vedo che il sentiero non scende ma punta verso Cortign retrocedo e seguo la traccia del mio telefono: questa  mi condurrà in una zona piuttosto impervia. Dovrò eseguire diversi tentativi su false tracce fino ad individuare ciò che resta della vecchia traccia, la quale discende un tratto estremamente ripido (T5 +). 
Consiglio di evitare questa variante. 
Una volta superata la linea di marcata pendenza discendo dritto su Puscen Negro, quindi proseguo per Fracèd e, stavolta, su strada cammino tranquillamente nella penombra fino a Sonogno. 
La birra fresca mi attende alla macchina. 

Tratto da evitare





Video

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Tourengänger: Michea82


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Kommentare (8)


Kommentar hinzufügen

Zaza hat gesagt:
Gesendet am 22. März 2023 um 07:54
Complimenti, che girone! Ciao, zaza

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 22. März 2023 um 08:15
Una vera mazzata però bello. Sarebbe bello farle in estate. Ma fortunatamente dura solo 3 mesi. E io amo andare sempre. Ciao !

Riccardo_R hat gesagt:
Gesendet am 22. März 2023 um 14:03
Grandissimo davvero bel concatenamento invernale! Sbaglio o sulla tua traccia nel versante NE dello Zucchero, poco dopo aver evitato il secondo risalto roccioso, c'è un canale che ti porta direttamente sul plateau finale?

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 22. März 2023 um 14:20
Ciao Riccardo grazie! Penso che hai ragione si vede nella foto e credo che in estate si passi da lì. Io ero in difficoltà perché non riuscivo a progredire nella neve. Ogni passo tornavo indietro ed avevo un muro davanti fino alla vita.
Forse dentro quel canale c'è un salto. In ogni caso la via in estate è un F. Ciò significa che in inverno si può improvvisare in base alle condizioni come ho fatto io

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 22. März 2023 um 14:34
Ho guardato bene i video di quando ero dopo il secondo risalto: da quella posizione non si capiva che sopra ci fosse una conca di facile percorribilità. Io pensavo di sbucare sulla cresta est con tutte le sue incognite. Geolocalizzandomi ho puntato nella direzione della cima principale

Riccardo_R hat gesagt: RE:
Gesendet am 22. März 2023 um 17:04
Ovviamente è sempre facile con il senno di poi individuare la via migliore, ma tanto di cappello che sei riuscito in questa salita. Queste informazioni saranno sicuramente molto utili al prossimo che vorrà tentare la tua stessa impresa. Proprio per questo motivo reputo Hikr uno strumento molto molto utile.

barott hat gesagt:
Gesendet am 22. März 2023 um 17:48
senza nulla togliere al buon Emiliano, la prima relazione su questo disgraziato sito della via della parete NE è di Basodino

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 23. März 2023 um 00:48
Grazie per l'informazione. Me la sono letta ed è bella descrittiva. Ho corretto menzionando anche lui. La sua relazione mi era sfuggita tra le 30 che descrivono lo Zucchero. Mi sono accorto che sarebbe stato efficace cercare tramite il waypoint della Bocchetta dello Zucchero, luogo che appare solo in 4 relazioni (Basodino, Poncione, Jules e me).


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