Monte Zucchero (m.2735) dal canale NNE
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Anni che frequento con una certa regolarità la Verzasca... ma mi mancava una delle sue cime più note e panoramiche, ovvero il Monte Zucchero. Lo scorso anno, invero, in una giornata meteorologicamente "balorda" con
froloccone c'era l'idea di salirlo accoppiandolo al vicino Triangolino, ma le nebbie persistenti ci convinsero di limitarci a quest'ultimo.
Ma le idee, si sa, tornano e dunque rieccoci a quasi un anno di distanza alla carica in compagnia di
gmonty.
Ci troviamo alla diga del Lago di Vogorno, quindi saliamo e parcheggiamo a Sonogno, dove l'escursione ha inizio. Forti della "gita" dell'anno precedente sappiamo già cosa ci aspetta, dunque la ripetiamo tale e quale: primo tratto da Sonogno (m.918) a Fraced (m.1041) su asfalto con poca pendenza, quindi redditizio e bel sentiero per Püscen Negro (m.1343), ulteriormente accresciuto in bellezza sino all'Alpe Redorta (m.1714), dove prendiamo il sentiero marcato per l'omonimo Passo, che abbandoniamo intorno ai m.1850 per dirigerci a sinistra su altrettanto evidente sentiero (bolli rossi) alla cascina isolata di Fornaa (m.2006), con capretta "di guardia".
Dopo una prima doverosa sosta abbandoniamo il percorso marcato con bolli rossi, che rimane sotto la bella bastionata protesa verso il Triangolino, rimanendo grossomodo al centro del fornale e portandoci gradualmente sulla sinistra. Si alternano prati e ganne, ed è un piacere procedere su questo tipo di terreno... La cresta del Monte Zucchero è a sinistra, e già vediamo il canale in cui dovremmo introdurci per arrivare in cima, non prima però di aver utilizzato un altro invitante canale erboso che porta sul pianoro da cui si erge un ripido pendio, risalito fedelmente sino agli sfasciumi alla base della cima. Traversiamo gli sfasciumi ritrovando, come previsto, i bolli rossi che andranno seguiti sino in cima, benchè vi sia le sensazione che si possa salire anche ignorandoli. Il canale è nel complesso agevole, presentando qualche bel passaggino roccioso, e porta senza troppe difficoltà all'ampia ganna terminale del Monte Zucchero, da risalire in tutta libertà. I bolli portano però a un forzato passaggio di II°, comunque evitabile, e di lì a poco in vetta.
Nonostante qualche nube ballerina il panorama è effettivamente degno della sua fama, e possiamo osservare ed ammirare un grande insieme di cose già fatte e da fare... Facciamo una bella sosta, vista la temperatura più che gradevole, quindi in tutta calma iniziamo la discesa seguendo fedelmente la via normale, con la quale ci ricongiungiamo alla via dell'andata a Püscen Negro, da cui in breve al lungo tratto asfaltato conclusivo. Ma una sosta al Grotto Efra non è da farsela scappare, e terminiamo dolcemente un'escursione perfettamente riuscita.
Molto bello questo "lato B" dello Zucchero, più impegnativo della via normale ma comunque percorribile in sicurezza e senza troppi patemi, pertanto da consigliare a chi volesse risalirci da una via diversa. Grazie ad Ale e Guido per la giornata divertente... Avanti così.
froloccone
Per me è stato un vero piacere raggiungere ancora la vetta di questa stupenda montagna da un itinerario alternativo e molto bello.
Grazie ai soci per la condivisione.
gmonty
(scusa, Giacomo ...)
Salita dall'itinerario 1306 della Guida delle Alpi Ticinesi vol.2
Il Monte Zucchero deve al suo nome per la forma conica, denominazione Valmaggese, a Sonogno, il monte si chiama Sassaròss per la presenza di rocce contenenti ferro e soggette all'ossidazione.
Informazioni prese da: nomi delle montagne/Guida delle Alpi Ticinesi vol.1

Ma le idee, si sa, tornano e dunque rieccoci a quasi un anno di distanza alla carica in compagnia di

Ci troviamo alla diga del Lago di Vogorno, quindi saliamo e parcheggiamo a Sonogno, dove l'escursione ha inizio. Forti della "gita" dell'anno precedente sappiamo già cosa ci aspetta, dunque la ripetiamo tale e quale: primo tratto da Sonogno (m.918) a Fraced (m.1041) su asfalto con poca pendenza, quindi redditizio e bel sentiero per Püscen Negro (m.1343), ulteriormente accresciuto in bellezza sino all'Alpe Redorta (m.1714), dove prendiamo il sentiero marcato per l'omonimo Passo, che abbandoniamo intorno ai m.1850 per dirigerci a sinistra su altrettanto evidente sentiero (bolli rossi) alla cascina isolata di Fornaa (m.2006), con capretta "di guardia".
Dopo una prima doverosa sosta abbandoniamo il percorso marcato con bolli rossi, che rimane sotto la bella bastionata protesa verso il Triangolino, rimanendo grossomodo al centro del fornale e portandoci gradualmente sulla sinistra. Si alternano prati e ganne, ed è un piacere procedere su questo tipo di terreno... La cresta del Monte Zucchero è a sinistra, e già vediamo il canale in cui dovremmo introdurci per arrivare in cima, non prima però di aver utilizzato un altro invitante canale erboso che porta sul pianoro da cui si erge un ripido pendio, risalito fedelmente sino agli sfasciumi alla base della cima. Traversiamo gli sfasciumi ritrovando, come previsto, i bolli rossi che andranno seguiti sino in cima, benchè vi sia le sensazione che si possa salire anche ignorandoli. Il canale è nel complesso agevole, presentando qualche bel passaggino roccioso, e porta senza troppe difficoltà all'ampia ganna terminale del Monte Zucchero, da risalire in tutta libertà. I bolli portano però a un forzato passaggio di II°, comunque evitabile, e di lì a poco in vetta.
Nonostante qualche nube ballerina il panorama è effettivamente degno della sua fama, e possiamo osservare ed ammirare un grande insieme di cose già fatte e da fare... Facciamo una bella sosta, vista la temperatura più che gradevole, quindi in tutta calma iniziamo la discesa seguendo fedelmente la via normale, con la quale ci ricongiungiamo alla via dell'andata a Püscen Negro, da cui in breve al lungo tratto asfaltato conclusivo. Ma una sosta al Grotto Efra non è da farsela scappare, e terminiamo dolcemente un'escursione perfettamente riuscita.
Molto bello questo "lato B" dello Zucchero, più impegnativo della via normale ma comunque percorribile in sicurezza e senza troppi patemi, pertanto da consigliare a chi volesse risalirci da una via diversa. Grazie ad Ale e Guido per la giornata divertente... Avanti così.

Per me è stato un vero piacere raggiungere ancora la vetta di questa stupenda montagna da un itinerario alternativo e molto bello.
Grazie ai soci per la condivisione.

Sempre caro mi fu quest'ermo monte,
E questa cresta, che da tanta parte
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste rocce, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno …
(scusa, Giacomo ...)
Salita dall'itinerario 1306 della Guida delle Alpi Ticinesi vol.2
Il Monte Zucchero deve al suo nome per la forma conica, denominazione Valmaggese, a Sonogno, il monte si chiama Sassaròss per la presenza di rocce contenenti ferro e soggette all'ossidazione.
Informazioni prese da: nomi delle montagne/Guida delle Alpi Ticinesi vol.1
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