Il giorno perfetto
|
||||||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
IL GIORNO PERFETTO. Durante la settimana,conscio delle ottime previsioni per sabato,balenavano per la testa diverse idee:Cardinello,Pulpito ecc ecc.......Ma in cuor mio,arrivato il venerdì, sapevo che ciò che volevo,era salire sulla Corona di Redòrta prima del'inverno. Alla mia proposta, Emiliano, determinato come me, accetta senza esitare.Così sia!!!!Le ore di luce sono ancora sufficenti(appena) e la giornata appare come previsto perfetta;partiamo con il buio da Sonogno,alle 7:12 e la prima parte dell'escursione è identica al nostro tentativo precedente (http://www.hikr.org/tour/post84157.html), ossia seguire le indicazione sino a Puscen Negro,prendere per il Passo di Redorta e a quota 1714,(al'altezza dell'Alpe di Redorta)abbandonare il comodo sentiero e "puntare dritto a monte" intercettando la bella traccia, (che in alcuni punti sparisce) che conduce al pianoro quota 2269.Da qui incomincia la parte difficile:il famoso canale.Da prima si presenta largo,poi man mano si stringe, sempre di più e diventa sempre più verticale.Qui ogni sasso si muove e serve la massima concentrazione.Giungiamo al punto dove ci siamo fermati l'altra volta,mi tolgo lo zaino e vado in esplorazione;..................!!!!!!!!!!!! ora capisco!!!!!Quasi in cima davanti a un bivio creato naturalmente da una formazione rocciosa ci sin deve spostare a dx e non a sx dove SEMBRA più semplice.Ora ci si para davanti un bel saltino da superare con manovra fisica,salgo per primo,mi faccio passare gli zaini e poi sale Emiliano.Da qui poi manca poco alla cresta,ma si deve comunque superare ancora un punto bello verticale sull'erba, e una ripida china erbosa che non lascia scampo agli errori.Arrivati in cresta e galvanizzati dal successo,cominciamo a percorrerla, distrutti dalla stanchezza e dalla fame,talvolta sul filo,talvolta su cenge,raggirando alcuni gendarmi in pietra,ma mai senza far mancare la giusta concentrazione e rispetto dovuto, a una parte finale ,che non risulta mai banale,pur essendo più facile comunque, del canale. Arrivati in vetta,un grido liberatorio rompe lo "spesso" silenzio di questi luoghi.Non sembra vero,il sogno si è realizzato!!!!!!Giù il cappello, davanti a ciò a cui possono godere occhi e orecchie e soprattutto mente!!!!!Il panorama è INDESCRIVIBILE e aggiunto alla soddisfazione di aver raggiunto la Corona rende tutto magico.Stretta di mano e firma del libro di vetta(una ventina di pagine dal'agosto 2008)Nel frattempo ci raggiungie una coppia di simpatici svizzeri di Basilea con cui scambiamo 4 chiacchere;loro hanno tentato la salita da nord,ma per le cattive condizioni del versante(neve)sono stati costretti a un raggiramento a sud.Ci scambiamo il favore delle foto di vetta e dopo aver pranzato ,siamo già costretti a scendere,abbiamo ancora poche ore di luce e sappiamo che anche la discesa sarà lunga, a causa delle difficoltà oggettive,ma l'importante è essere almeno al'Alpe di Redorta con le ultime luci (ho con me la luce frontale). Ripercorriamo a ritroso la cresta,arriviamo al canale e alziamo ancor più il livello di concentrazione.Alla fine in discesa ,con massima attenzione ,il canale non da problemi e arrivati al pianoro ci concediamo una piccola pausa.Ci giriamo verso la Corona e la salutiamo.Il resto ormai è "facile" ,ma ,senza mai abbassare la guardia ,arriviamo con l'ultimo barlume di luce a Fraced su asfalto.Nel buio più totale raggiungiamo la macchina parcheggiata prima di Sonogno(per evitare il costoso parcheggio),distrutti, ma con la faccia" paralizzata in modalità sorriso"
CONSIDERAZIONI (Personali ,tecniche e non)
Da Sonogno al'Ape di Redòrta T2.Dal'alpe al pianoro 2269 m T3+:il sentiero è una traccia in alcuni punti bella in altri esposta e di tanto in tanto sparisce.Dal pianoro alla cresta,passando dal canale siamo nel "regno" del T5,presenta passaggi ostici su roccia bagnata, talvolta marcia,nell'ordine del I/II°,rampe e cenge erbose quasi verticali,unite a un ambiente" spettrale" in cui si muove qualsiasi sassolino.La cresta finale la graderei T4/T4+.Inoltre la classificazione F data dal Grande Brenna,secondo me sta un po strettina,se penso al F+ (PD- )per la cresta ESE del Croslina che mi è sembrata più facile.Ma con gli anni l'ambiente cambia,e può darsi che il canale nel tempo sia peggiorato con numerose frane.Il tempo totale della gita comprende le due ore abbondanti di pause
La Corona di Redòrta è una montagna che ha richiesto fatica,tanta, soprattutto mentale e ha messo a dura prova i nostri nervi.Le circa 6 ore e mezza(un'ora abbondante di pause)per la nostra salita ne sono la prova.Ma alla fine," ci ha dato una seconda possibilità" e noi l'abbiamo sfruttata in maniera perfetta senza mai far mancare concentrazione e rispetto.Una giornata vissuta in maniera intensissima" da buio a buio",con una meteo perfetta,dalle temperature anomale per il periodo, con la consapevolezza che resterà per sempre "incisa"nei nostri cuori.Un grazie a Emiliano,che ha condiviso con me questa incredibile e avventura. IL GIORNO PERFETTO.
Poncione
Poco da aggiungere alla dettagliata descrizione di Ale, che come il sottoscritto teneva particolarmente a conquistare questa cima. Per quanto mi riguarda è stata una salita "fotocopia" della precedente, in quanto pure ieri ho abbastanza sofferto il tratto mediano (1700-2200) su una traccia di sentiero che proprio non mi garba... mentre nel canale - pur ben più difficoltoso e ostico - è stato sufficiente mantenere concentrazione e nervi saldi.
Il termine "nervi" chiarisce abbastanza bene il livello di difficoltà da affrontare sino in cima, in quanto la salita richiede sempre e comunque massima attenzione, persino nella cresta finale quando ormai l'energia era davvero al lumicino per entrambi e la percentuale d'errore saliva considerevolmente. Salita e discesa, dunque, di livello psico-fisico non indifferente, nulla da dire, e credo anch'io che la difficoltà F indicata dal Brenna sia abbastanza ottimistica viste le reali condizioni oggettive di buona parte del percorso.
Sottolineo infine che la decisione presa all'ultimo di ritentare la Corona di Redorta ci ha impedito di contattare e coinvolgere un hikriano che aveva già conquistato questa cima, cioè
Jules, il quale dopo il nostro tentativo fallito mi chiese di avvertirlo nel caso volessimo ritentare. Mi spiace e spero non se ne abbia a male: chissà che in futuro possa comunque capitare di incontrarci e "combinare" qualcosa, magari sempre in Verzasca.
Una curiosità, infine, riguardante la coppia di simpatici svizzero-tedeschi i quali, pur dicendo di non essere iscritti ad Hikr, ci hanno chiesto se noi lo fossimo... mah. ;)
CONSIDERAZIONI (Personali ,tecniche e non)
Da Sonogno al'Ape di Redòrta T2.Dal'alpe al pianoro 2269 m T3+:il sentiero è una traccia in alcuni punti bella in altri esposta e di tanto in tanto sparisce.Dal pianoro alla cresta,passando dal canale siamo nel "regno" del T5,presenta passaggi ostici su roccia bagnata, talvolta marcia,nell'ordine del I/II°,rampe e cenge erbose quasi verticali,unite a un ambiente" spettrale" in cui si muove qualsiasi sassolino.La cresta finale la graderei T4/T4+.Inoltre la classificazione F data dal Grande Brenna,secondo me sta un po strettina,se penso al F+ (PD- )per la cresta ESE del Croslina che mi è sembrata più facile.Ma con gli anni l'ambiente cambia,e può darsi che il canale nel tempo sia peggiorato con numerose frane.Il tempo totale della gita comprende le due ore abbondanti di pause
La Corona di Redòrta è una montagna che ha richiesto fatica,tanta, soprattutto mentale e ha messo a dura prova i nostri nervi.Le circa 6 ore e mezza(un'ora abbondante di pause)per la nostra salita ne sono la prova.Ma alla fine," ci ha dato una seconda possibilità" e noi l'abbiamo sfruttata in maniera perfetta senza mai far mancare concentrazione e rispetto.Una giornata vissuta in maniera intensissima" da buio a buio",con una meteo perfetta,dalle temperature anomale per il periodo, con la consapevolezza che resterà per sempre "incisa"nei nostri cuori.Un grazie a Emiliano,che ha condiviso con me questa incredibile e avventura. IL GIORNO PERFETTO.

Poco da aggiungere alla dettagliata descrizione di Ale, che come il sottoscritto teneva particolarmente a conquistare questa cima. Per quanto mi riguarda è stata una salita "fotocopia" della precedente, in quanto pure ieri ho abbastanza sofferto il tratto mediano (1700-2200) su una traccia di sentiero che proprio non mi garba... mentre nel canale - pur ben più difficoltoso e ostico - è stato sufficiente mantenere concentrazione e nervi saldi.
Il termine "nervi" chiarisce abbastanza bene il livello di difficoltà da affrontare sino in cima, in quanto la salita richiede sempre e comunque massima attenzione, persino nella cresta finale quando ormai l'energia era davvero al lumicino per entrambi e la percentuale d'errore saliva considerevolmente. Salita e discesa, dunque, di livello psico-fisico non indifferente, nulla da dire, e credo anch'io che la difficoltà F indicata dal Brenna sia abbastanza ottimistica viste le reali condizioni oggettive di buona parte del percorso.
Sottolineo infine che la decisione presa all'ultimo di ritentare la Corona di Redorta ci ha impedito di contattare e coinvolgere un hikriano che aveva già conquistato questa cima, cioè

Una curiosità, infine, riguardante la coppia di simpatici svizzero-tedeschi i quali, pur dicendo di non essere iscritti ad Hikr, ci hanno chiesto se noi lo fossimo... mah. ;)
Tourengänger:
Poncione,
froloccone


Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (19)