Il giorno del "RE": Poncione Rosso 2505 m.
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E finalmente è arrivato il giorno del "RE".Lui,il Poncione Rosso,sempre e solo ammirato, temuto..............Dopo la gita di
Poge,la voglia di provarci è ritornata nelle nostre menti e, sabato,vista la temperatura perfetta e la giornata splendida,ci abbiamo provato! Con il dovuto rispetto e la determinazione,il "RE" ci "ha permesso" di salire.Montagna stupenda,sovrano della Valle Verzasca(senza nulla togliere al resto),visto dalla Forcarella di Lodrino,come dicono tutti, toglie il fiato!!!Poi man mano ci si avvicina,diventa più "mansueto"........Si fa per dire!
Il percorso,è ben noto e ben segnato sino alla vetta,ma la parte finale,è davvero tosta e va affrontata con molta attenzione,soprattutto in discesa.Ci sono due "traversini delicati",uno attrezzato;un passaggio di II° e un ripidissimo prato finale..Un passo falso negli ultimi 200 m di salita, costa la vita. Assenza di vertigini e passo fermo sono d'obbligo.
Da Pian Vacaresc,si segue per l'Alpe Fumègna;la prima ora di cammino guadagnamo pochissimi metri di dislivello.Dall'Alpe saliamo,seguendo i segnavia bianco/blu per il Poncione Rosso e giungiamo alla "mitica" Forcarella di Lodrino.Come ho detto se si guarda da qui,il Poncione Rosso appare impossibile e vien voglia di tornare a casa.Il tratto dalla Forcarella all'inizio delle placche,non è uno scherzo,ce comunque una discreta esposizione,soprattutto sul lato SX(NW).Da qui in su,si cammina su placche,in aderenza e non ,cercando gli appigli sulle lame,talvolta stando leggermente più alti o più bassi rispetto i segnavia,scegliendo e valutando i passaggi migliori;sino ad arrivare alla ripida rampa erbosa finale e in breve in vetta.La nostra soddisfazione in cima è qualcosa di indescrivibile,ma chi va in montagna sa di cosa stiamo parlando.Panorama "stratosferico",essendo cima di congiunzione tra Riviera e Verzasca.........Inchino davanti all'ometto,firma sul libro di vetta,qualche foto di Emiliano e giù subito,per non perdere la concentrazione.La discesa,è più difficile,ma non ci crea problemi.Sotto le placche,Cristian ci aspetta,facendoci le congratulazioni.Mangiamo e ritorniamo sui nostri passi da dove siam venuti.Unica differenza,giunti al bivio per la Cornavosa,agganciamo un sentierino,bollato di arancione,usato probabilmente durante la skyrace,che ci porta direttamente all'Alpe Fumegna di Sotto,facendoci risparmiare almeno mezz'ora.Dopo più di dieci ore,siamo alla macchina,ancora increduli dell'impresa.Il "SOGNO" è divenuto realtà!!!!!!!! Grazie a Emiliano e Cristian per la memorabile giornata insieme.
CONSIDERAZIONI:
Pian Vacaresc-Alpe Fumègna T2/T3
Alpe Fumègna-Forcarella di Lodrino(sentiero ufficiale) T3/T3+
Forcarella di Lodrino-Quota 2330(inizio placche) T4
Quota 2330(inizio placche)-Vetta Poncione Rosso T5/T5+ II°
Poncione
Dopo la mia uscita di qualche settimana con Andrea
Poge su una delle varie cime con appellativo "Rosso" (Rosso di Ribia), ritorna d'attualità un altro "Rosso" non da meno, tutt'altro, dal quale appunto Andrea era fresco reduce dopo una delle sue straordinarie galoppate in solitaria... Gli chiedo, indago, e dalle sue risposte capisco che "si può fare": male che vada si può sempre rinunciare.
Il Poncione Rosso non abbisogna presentazioni particolari, perchè autentico simbolo della Valle Verzasca, pur attorniato da cime anche molto più alte... la sua forma perfetta, snella, slanciata ne fa veramente il Re dei vari "Poncioni" del Ticino. E mi ricorda anche un po' il "mio". ;)
La lunga, lunghissima (ma quando si sale?) salita d'avvicinamento, certo, è capace letteralmente di "svuotare" mentalmente prima che fisicamente, e posso capire chi consiglia di fare - con calma - la salita in due giorni anzichè in una botta: questo fattore non è affatto da sottovalutare perchè io stesso, prima di attaccare le placche, ho avuto veramente bisogno di "ricaricare" la testa, sapendo che solo ora arrivava "il bello".
Non mi discosto, dunque, da quanto scritto sia da Andrea che da Alessandro sul fatto che appena ti compare davanti sembri letteralmente inattaccabile, e quasi impensabile. Ma quando sei lì, passo per passo, metro per metro, capisci che il Re è clemente... ed è sufficiente rispettarlo per ottenerne i "favori". Non è nemmeno così "fiscale", perchè permette piccole varianti a seconda della propensione personale di chi ci sale, come nel secondo traverso... Il bello è stato proprio poterlo valutare e mettersi a proprio agio poichè, pur non concedendo spazi al minimo errore, non si percepisce mai il pericolo (che pur c'è) o il senso di vuoto. Resta, dunque, la classica ascesa "di testa" ("testa alpinistica" scriveva in proposito
danicomo), ove occorre perlopiù calma e concentrazione, poichè alla fin fine di "tecnica" ne serve un zic.
Davvero un Gran RE, non c'è che dire.
Come Regale si è rivelata, come sempre, la vicinanza e amicizia di Alessandro e Cristian.
Lunga vita al RE... e avanti così.

Il percorso,è ben noto e ben segnato sino alla vetta,ma la parte finale,è davvero tosta e va affrontata con molta attenzione,soprattutto in discesa.Ci sono due "traversini delicati",uno attrezzato;un passaggio di II° e un ripidissimo prato finale..Un passo falso negli ultimi 200 m di salita, costa la vita. Assenza di vertigini e passo fermo sono d'obbligo.
Da Pian Vacaresc,si segue per l'Alpe Fumègna;la prima ora di cammino guadagnamo pochissimi metri di dislivello.Dall'Alpe saliamo,seguendo i segnavia bianco/blu per il Poncione Rosso e giungiamo alla "mitica" Forcarella di Lodrino.Come ho detto se si guarda da qui,il Poncione Rosso appare impossibile e vien voglia di tornare a casa.Il tratto dalla Forcarella all'inizio delle placche,non è uno scherzo,ce comunque una discreta esposizione,soprattutto sul lato SX(NW).Da qui in su,si cammina su placche,in aderenza e non ,cercando gli appigli sulle lame,talvolta stando leggermente più alti o più bassi rispetto i segnavia,scegliendo e valutando i passaggi migliori;sino ad arrivare alla ripida rampa erbosa finale e in breve in vetta.La nostra soddisfazione in cima è qualcosa di indescrivibile,ma chi va in montagna sa di cosa stiamo parlando.Panorama "stratosferico",essendo cima di congiunzione tra Riviera e Verzasca.........Inchino davanti all'ometto,firma sul libro di vetta,qualche foto di Emiliano e giù subito,per non perdere la concentrazione.La discesa,è più difficile,ma non ci crea problemi.Sotto le placche,Cristian ci aspetta,facendoci le congratulazioni.Mangiamo e ritorniamo sui nostri passi da dove siam venuti.Unica differenza,giunti al bivio per la Cornavosa,agganciamo un sentierino,bollato di arancione,usato probabilmente durante la skyrace,che ci porta direttamente all'Alpe Fumegna di Sotto,facendoci risparmiare almeno mezz'ora.Dopo più di dieci ore,siamo alla macchina,ancora increduli dell'impresa.Il "SOGNO" è divenuto realtà!!!!!!!! Grazie a Emiliano e Cristian per la memorabile giornata insieme.
CONSIDERAZIONI:
Pian Vacaresc-Alpe Fumègna T2/T3
Alpe Fumègna-Forcarella di Lodrino(sentiero ufficiale) T3/T3+
Forcarella di Lodrino-Quota 2330(inizio placche) T4
Quota 2330(inizio placche)-Vetta Poncione Rosso T5/T5+ II°

Dopo la mia uscita di qualche settimana con Andrea

Il Poncione Rosso non abbisogna presentazioni particolari, perchè autentico simbolo della Valle Verzasca, pur attorniato da cime anche molto più alte... la sua forma perfetta, snella, slanciata ne fa veramente il Re dei vari "Poncioni" del Ticino. E mi ricorda anche un po' il "mio". ;)
La lunga, lunghissima (ma quando si sale?) salita d'avvicinamento, certo, è capace letteralmente di "svuotare" mentalmente prima che fisicamente, e posso capire chi consiglia di fare - con calma - la salita in due giorni anzichè in una botta: questo fattore non è affatto da sottovalutare perchè io stesso, prima di attaccare le placche, ho avuto veramente bisogno di "ricaricare" la testa, sapendo che solo ora arrivava "il bello".
Non mi discosto, dunque, da quanto scritto sia da Andrea che da Alessandro sul fatto che appena ti compare davanti sembri letteralmente inattaccabile, e quasi impensabile. Ma quando sei lì, passo per passo, metro per metro, capisci che il Re è clemente... ed è sufficiente rispettarlo per ottenerne i "favori". Non è nemmeno così "fiscale", perchè permette piccole varianti a seconda della propensione personale di chi ci sale, come nel secondo traverso... Il bello è stato proprio poterlo valutare e mettersi a proprio agio poichè, pur non concedendo spazi al minimo errore, non si percepisce mai il pericolo (che pur c'è) o il senso di vuoto. Resta, dunque, la classica ascesa "di testa" ("testa alpinistica" scriveva in proposito

Davvero un Gran RE, non c'è che dire.
Come Regale si è rivelata, come sempre, la vicinanza e amicizia di Alessandro e Cristian.
Lunga vita al RE... e avanti così.
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