Cima di Nimi (2191m) + Madom Da Sgiòf (2265m)
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Giro ad anello di 2 giorni nelle solitarie vallette laterali di Maggia. Una bellissima cavalcata di creste (presenti nella Via Alta Vallemaggia) e il passaggio da una cima molto, molto cara, il Madom da Sgiof.
La cresta SSW del Madom da Sgiof mi magnetizzò (o meglio mi terrorizzò!) la prima volta che la vidi anni fa.
E comunque rimase il pallino del "chissà se un giorno.... ma per ora è no!!" (Foto scattata il 19/6/2011)
Scoperta inoltre la Valle del Salto: un piccolo pianeta a sè stante. I suo pendii sono scoscesi, snodati e ricchi di innumerevoli affluenti laterali. Spesso il torrente si fa stretto e profondo, spesso brilla di riflessi verdi e azzurri come solo in queste zone si può osservare. Uno spettacolare giro ad anello (ottimamente segnalato) è proposto da Morgan in questa sua escursione che mi sento di consigliare!
Giorno 1 Maggia-Alpe di Nimi
Partendo dal municipio di Maggia Q332 abbiamo difficoltà a trovare la traccia inziale, mentre diamo una veloce occhiata alla Cascata del Salto, scoperta per caso al momento. Risaliamo verso Voipo per poi riattraversare la stretta Valle del Salto sul caratteristico ponte in pietra vicino alla Cappella di Santa Maria della Pioda Q476.
Passata la cappella bisogna mettersi a testa bassa e d'impegno, la salita fino ad Aiarlo di Dentro Q1484 praticamente non da' tregua. Ripidi tornanti ricchi di foglie ci portano da Ovia a Moronzolo passando per Sciresa. Qui facciamo una pausa pranzo. Raggiunto Aiarlo di Dentro (splendido alpeggio molto ben tenuto ma, oggi, disabitato) facciamo scorta di acqua nell'unica sorgente attiva trovata. Ora il sentiero si fa più dolce e segue i ripidi fianchi della Costa di Mezzo e della Pastura di Nimi, portandoci poco prima del tramonto all'Alpe Nimi Q1718. Qui troviamo tutto il necessario per accendere la stufa, acqua corrente, materassi e coperte. C'è anche il gas ma non riusciamo ad avviare la luce. Pazienza, si va di candele. Nessun anima in giro, se non qualche cacciatore sotto Q1000m.
Giorno 2 Alpe di Nimi - Cima di Nimi - Madom da Sgiof - Passo Deva - Maggia
Questo mattino non ha l'oro in bocca, ci svegliamo tardi e andiamo a rilento per la partenza. Si fanno le 9.30 quando usciamo dalla Capanna Nimi. La direzione per il Passo di Nimi Q2048 è ben segnata da bollini Bianco-Blu (BBB). Maciniamo in fretta questi 300m di salita fino al Passo e da allora si rimane senza fiato.. La vista sui padroni della Verzasca è strabiliante, oggi poi c'è una meteo perfetta! Scatto un'infinità di foto, da tanto tempo non vedevo questo spettacolo!
Proseguiamo verso la Cima di Nimi sul filo di cresta che a tratti si fa stretto e a tratti si svincola sull'uno o sull'altro versante. Nulla di difficile, un EE abbondante. La piccola Cima di Nimi Q2191 richiede un balzetto di arrampicata (nell'ordine de I-II grado) per raggiungerne la cuspide sommitale. Bellissima anche la cresta WSW che sale dalla Cima di Aiarlo, accennata nell'itinerario 1425 della Guida del Brenna (diff. EE).
La successiva parte di cresta (dalla Cima di Nimi alla Cima Bois) è ancor più facile, non è esposta ed a tratti molto larga. Aggirato a Est il Bois Q2259 (cima intermedia Q2259 senza nome sulla CNS) ecco il bello: la cresta rocciosa di collegamento al Madom Da Sgiof! Ammetto che l'impatto iniziale mi ha messo i brividi! Chiedo a Martina se possiamo legarci per sentirmi più tranquillo psicologicamente. Metto via la reflex e iniziamo il percorso. E' sufficiente la corda e 2 cordini agganciati di tanto in tanto per trasformare il terrore iniziale in divertimento! Martina probabilmente preferirebbe essere libera...!!
La cresta (itin. 1422 del Brenna) presenta una decina di tratti "delicati" ma mai tecnicamente difficili. Vi sono diversi saltini di roccia di I grado ed una marcata esposizione in più tratti. Due o tre punti sono muniti di catene e qualche staffa, il che agevola molto il passaggio. In un tratto è necessario scendere il ripido pendio W per superare un grosso scalino roccioso. E' comunque un itinerario molto divertente, per gli esperti la corda è sicuramente inutile, se si soffre l'esposizione è un toccasana! Per i dettagli sulle foto rimando al fornitissimo album fotografico di Igor nella sua escursione su questa cresta. Purtroppo con la Reflex non si riesce molto a gestire queste situazioni.
Finita la cresta risaliamo gli ultimi metri del ripido pendio SW del Madom Da Sgiof e siamo in vetta, Q2265! Ci tenevo molto a raggiungere nuovamente questa montagna. E' un po' un simbolo, un "inizio" da quando la salii la prima volta con Bruno nel 2011. Prima non conoscevo queste zone, non conoscevo proprio l'andare per monti in questo modo. E' stato un battesimo per passare dai classici Grigna/Resegone/Generoso a quell'infinità di cime che mai avrei nemmeno avvicinato senza questa "partenza".
Abbiamo impiegato parecchio tempo per arrivare qui e la discesa è molto lunga. Ripartiamo per il Passo Deva Q2036 (splendido balcone panoramico sulla verzasca e sul Lago di Starlaresc) per poi scendere sul ripido sentiero fino a Bocc (Q1838 sulla CNS) dove facciamo una pausa pranzo. Ripartiamo con passo deciso scendendo all'Alpe Deva Q1556. Da qui in poi mi sento di consigliare questo bellissimo e selvaggio sentiero (segnato da bollini usurati ma probabilmente in disuso, eppure non è la via d'accesso più pratica per l'Alpe Masnee?? mah) in quanto percorre tutto l'angusto versante Nord della Val Brusada. Spesso il sentiero si fa stretto ed in bilico su ripidi pendii, spesso invece si notano i resti di antiche scale costrute dagli alpigiani di un tempo e tutt'ora ben mantenute. Le foglie di faggio purtroppo formano pericolosissimi basamenti su cui bisogna stare molto all'occhio nei passaggi più stretti.
La luce sta calando velocemente ed ancor più in fretta ci apprestiamo a raggiungere, passando da Pioèè e Maiasco, la Diga della Valle del Salto, un angolino singolare per l'incrocio della Val Brusada con la Valle di Foo e dei rispettivi torrenti. Due ponti agevolano l'impossibile passaggio. Ora, seppur al buio, siamo su un sentiero ben definito, spesso anch'esso in bilico sul fiume sottostante... peccato ormai non vedere piu nulla (rimando alla relazione di Morgan!). Questo interessante ed antico sentiero, favolosamente costruito e tutt'ora ben mantenuto, ci porterà (risalendo 100m di dislivello) pian piano fino all'iniziale Cappella di Santa Maria della Pioda Q466. Da qui un sentiero più diretto composto da "favolose scalinate di pietra" (cit. Brenna) ci porta in 5 minuti a Maggia paese.
Ormai è buio pesto, non ci siamo fatti mancare nemmeno la notturna finale con frontale!
GIORNO 1: 4h30' circa la salita da Maggia all'Alpe Nimi (con pause escluse)
GIORNO 2: 1h30' alla Cima di Nimi
2h dalla Cima di Nimi al Madom Da Sgiof
50' Madon Da Sgiof - Alpe Bocc
3h30' Alpe Bocc - Maggia
(pause escluse)
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