Monte Toraggio 1971 m
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Come promesso la giornata è ottima. Con qualche difficoltà raggiungiamo Pigna e quindi Buggio. Messi gli scarponi, chiusi gli zaini e aperti i bastoncini…arriva un signore che mette in discussione il giro che vorremmo fare. Il sentiero scelto per la discesa è off-limits fino a giugno, sporco, scivoloso, impraticabile. Ci invita a salire ancora un poco con l’auto e imboccare, nei pressi di una cappelletta, il sentiero ben segnato e pulito per il Toraggio. Con qualche incertezza sul giro, appena il signore ci lascia, partiamo come da programma senza spostare l’auto.
Passiamo tra le case di Buggio su una viscida mulattiera, raggiungiamo la cappelletta che pensiamo, forse erroneamente, poichè da qui non parte alcun sentiero , essere quella cui si riferiva il signore. Poco sopra troviamo invece una sterrata con l’indicazione Grotta dei Rugli. Dalla carta sembra che il sentiero termini lì mentre la traccia scaricata sembra essere proprio questa. Il sentiero non sembra molto battuto, evidente ma coperto da erba e soprattutto muschio. Un cavo aiuta nel passaggio di un punto particolarmente scivoloso. A un certo punto due pallini rossi e un sentiero proveniente dal basso ci fanno pensare di aver incrociato il sentiero ben segnato di cui ci avevano detto. Però, questi due pallini e un ometto saranno gli unici segni che incontreremo fino all’incrocio con il sentiero proveniente da Pigna. In ogni caso il sentiero è sempre evidente. Il problema è dato dalle innumerevoli tracce che incrocia, altrettanto belle evidenti. In questi casi il GPS è un grande aiuto, ci evita giri inutili. Passiamo la località Ferrasse e andiamo a incrociare il sentiero che arriva da Pigna, qui il primo cartello Pigna-Toraggio!!! E purtroppo entriamo nella nebbia!
Man mano che saliamo aumentano i bolli e diminuiscono le tracce ingannatrici. Al bivio per il P.so Muratone, usciamo dalla nebbia, spettacolo! Sotto di noi un mare di nuvole. Approfittiamo del ritorno del sole per fare una telefonata al rifugio Allavena e avere chiarimenti sul sentiero per tornare Buggio. Il sentiero è assolutamente a posto e percorribile. Ci avvisa però di non fare il Sentiero degli Alpini sul lato italiano nel tratto che porta alle Gole dell’Incisa perché chiuso da una frana, da lì invece potremo scegliere di stare in Italia o in Francia.
Risaliamo con lunghi tornanti i Prati del Toraggio e raggiungiamo il P.so Dragurina dove parte la direttissima alla cima. Saliamo ora ripidamente, qualche facile e divertente passaggio su roccette e siamo in cima.
Dopo una breve sosta cominciamo la discesa sul versante opposto, un ripido canale attrezzato con canapo e cavo. All’inizio è pulito ma il punto che non si vedeva dall’alto è ancora coperto dalla neve, cavi compresi. Facendo molta attenzione a non scivolare sulla neve molle e sull’erba bagnata pian piano raggiungiamo il sentiero sottostante uscendo così dal canale, la pedonata di Marco è fatta a regola d’arte. Ancora qualche tribolazione su un paio di traversi e finalmente usciamo al sole. Seguiamo il filo di una crestina e torniamo sull’AV dei Monti Liguri che avevamo abbandonato al P.so Dragurina.
Raggiungiamo le Gole dell’Incisa passando ancora un paio di canali innevati e alle Gole decidiamo di rimanere sul versante francese, poiché il lato italiano è nella nebbia, di qui un poco meno!
Cosa che non avevamo notato, per raggiungere il P.so della Valletta ci tocca risalire, ma la risalita è così dolce che quasi non ce ne accorgiamo.
Giunti al P.so nessuna indicazione per il Rifugio Allavena. Prendiamo un sentiero sulla dx segnato in tanti modi ma sempre evidente. Raggiungiamo così la militare che seguiamo fino al rifugio Allavena, a 5 minuti dal rifugio troviamo il primo e unico cartello che lo indica!
Purtroppo qui siamo nella nebbia più fitta, facciamo sosta all’interno e dopo una bella chiacchierata sul totale disinteressamento delle “autorità competenti” in merito a strade e sentieri, il “Sentiero degli Alpini” è chiuso da due anni, come la strada che da Pigna raggiunge il rifugio, ma, mentre la strada deve ancora essere sistemata, il tratto di "Sentiero degli Alpini " che va dal rifugio alle Gole dell'Incisa, attende solo che una Guida Alpina vada a farci un giro e dica che è tutto OK! Siamo alle solite!!!
Scendiamo alla diga Tenarda tramite una larga sterrata, bivio per Buggio a dx a pochi metri di strada asfaltata. Raggiunto il lago, che purtroppo causa nebbia non vediamo, risaliamo per un poco fino a raggiungere il sentiero per Buggio. A parte un primo tratto un poco ripido per il resto la discesa alterna lunghi traversi quasi in piano a brevi discese, infatti per perdere quota ci impieghiamo un’eternità. Molto bello, scivoloso come ci aveva detto il signore, perché bagnato, ma niente di drammatico! Giunti alla Chiesetta Madonna di Lausenio, affrontiamo il secondo tratto ripido a mulattiera che in circa 30 minuti torna a Buggio.
Bellissimo anello!
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