Sul confine ed in Francia


Publiziert von cai56 , 18. Juli 2023 um 19:34. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Frankreich » .Provence-Alpes-Côte d'Azur » Alpes-Maritimes
Tour Datum:13 Juli 2023
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I   F 
Zeitbedarf: 7:00
Aufstieg: 935 m
Abstieg: 935 m
Strecke:Circolare 20,59 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Genova si segue l'autostrada A10 fino all'uscita di Arma di Taggia; da qui si prosegue sulla provinciale 548 raggiungendo Molini di Triora, dove si svolta a sinistra sulla provinciale 67. Al termine dell'asfalto, Colla Melosa, si parcheggia nei pressi di un ristorante e del Rifugio Allavena.

Nell'ottobre del 1986, a bordo del mio primo fuoristrada 4x4, avevo intrapreso la traversata delle Alpi Marittime da Ventimiglia a Limone Piemonte facendo uso per la maggior estensione possibile della cospicua rete stradale ex-militare che si sviluppa sulla linea del confine Italia-Francia o nelle sue immediate vicinanze. Oggi torniamo per una lunga e facile camminata negli stessi luoghi, constatando che il passare dei non pochi anni ha cambiato la situazione degli stessi siti ben poco: qualcosa in meglio (il divieto di transitare in auto al di fuori della strada principale), altro in peggio (i grandiosi resti militari non hanno goduto di alcuna manutenzione, il Rifugio Grai è un rudere non ancora crollato, la strada Melosa-Garezzo è peggiorata nel fondo sterrato ma è stata promossa a provinciale...). L'ampiezza delle vedute panoramiche è straordinaria, con le immense foreste che rivestono i valloni che dipartono dalle varie cime e l'incredibile quantità/qualità fioristica che pervade le estese praterie di crinale. L'escursione si sviluppa quasi per la totalità su strade e piste più o meno carrozzabili, ma fanno eccezione la salita al Mont Ceriane (priva anche di traccia) ed il sentiero di rientro (cengia rocciosa con cavo corrimano - T3). 


Dal piazzale compreso fra il ristorante ed il rifugio di Colla Melosa, che consiste praticamente in un largo tornante, si imbocca la salita - asfalto fortemente lesionato - che in paio di centinaia di metri, a fianco dei ruderi di una caserma della Guardia di Finanza, entra nella foresta del Parco Regionale delle Alpi Liguri: ben due cartelli avvertono che da qui la provinciale 67 - sterrata - rimane chiusa dalle ore 20 alle ore 6 e da novembre ad aprile (una sbarra, che peraltro palesemente non viene toccata da anni, dovrebbe servire a far osservare i divieti). Alla prima curva - vicinissima - si lascia la carrozzabile per salire fra le conifere lungo la mulattiera militare per il Rifugio Grai: subito si affiancano i resti della teleferica di servizio; il tracciato, con i soliti comodi tornanti tipici della viabilità progettata a scopo bellico, mantiene spesso la selciatura originale e si sviluppa regolare fino a ritornare sulla SP 67 - che compie un lunghissimo giro per arrivare fin qui -  proprio sotto il rifugio (ex-caserma). La costruzione è strutturata in due edifici, di cui solo il più piccolo - a destra - è adibito all'accoglienza: incustodito, è aperto su richiesta della chiavi al CAI Ventimiglia; la struttura è sporca e fatiscente, non certo meglio di quanto ricordi del passaggio di 37 anni fa. Con vaghe/nulle tracce si sale lungo il ripido dosso erboso alle spalle del rifugio, finchè qualche lastra rocciosa ed un attenuamento della pendenza annunciano l'arrivo in vetta del Monte Grai/Mont Grai: si viene a contatto con la linea di confine e si apprezza una più che discreta crocina di legno incastrata in un ometto di pietre. Si procede in lieve discesa nei pressi del crinale lungo un vago sentierino, fra alberi e rigogliosi prati abbandonati, raggiungendo in breve l'apertura del Col Bertrand, incrocio di sentieri. Si scende per pochi metri sul versante francese attraversando un curioso pendio di calcari stratificati e comminuti per imboccare una traccia non mappata che si inoltra nella fittissima vegetazione; in pochi minuti i segni di passaggio scompaiono e quindi ci dirigiamo al meglio verso la visibile sagoma di un bunker sul versante meridionale del Mont Cériane: si tratta di una postazione blindata per due mitragliatrici affacciata sulla lontana Valle Roya in corrispondenza di Saorge. Si prosegue salendo sul dosso boscoso del Mont Cériane, la cui cima è indistinguibile, per scendere verso nord, dove sappiamo che passa un tratturo; nella discesa incontriamo una seconda postazione e l'accesso in galleria alle due strutture (il tentativo di esplorazione si conclude infruttuosamente dopo una trentina di metri per l'incredibile numero di mosche - migliaia - che si smuovono al passaggio). Incontrata la pista sterrata (un accesso a pascoli francesi dalla provinciale italiana) la seguiamo verso destra fino a raggiungere la carrozzabile presso la distesa di ruderi di caserme (Caserne de Marta/Caserme di Marta) che in estate ospitano le roulotte di pastori italiani con pecore, pochi cavalli e qualche bovino. A ovest delle costruzioni, sbarrata da una stanga, inizia la pista per il Balcone di Marta e noi la seguiamo per qualche decina di metri fino ad individuare sulla destra la traccia erbosa: i lunghi traversi della mulattiera militare questa volta presentano, dopo il primo lontano tornante, la possibilità di una scorciatoia che si riporta sulla strada dove, poco sopra, si raggiunge la Cima di Marta, che reca ancora i segnali trigonometrici italiani, benchè tutta l'area sia stata assegnata alla Francia fin dal 1947 dal trattato di Parigi. Il panorama, come già può far intendere la scelta della vetta come punto trigonometrico, è estesissimo, e soprattutto interessante verso la complicata orografia del versante occidentale, dove si trova il Parco Nazionale del Mercantour. Si scende quindi verso ovest attraversando una vastissima distesa di prati fino a raggiungere la pista per il Balcone di Marta che avevamo lasciato nei pressi delle caserme; oltrepassata una casermetta pericolante, si sale ad un tornante con i resti di un osservatorio blindato e, poco oltre, alla cima del Balcone di Marta/Balcon de Marta, che risulta spianata per l'esecuzione dei lavori di fortificazione. All'interno della montagna stessa e del vicino spuntone roccioso (si può facilmente notare la porta d'ingresso) si sviluppa - peraltro visitabile  liberamente - un intrico labirintico di cunicoli esteso per 1500 metri con dislivelli gradinati di 140 metri, parzialmente fatto saltare con mine al momento dell'abbandono. Attualmente la cupola del bunker di vetta è sormontato da un antiestetico traliccio di sostegno per un'antenna. Iniziamo quindi il ritorno seguendo per esteso la pista militare fino alle Caserme di Marta e da qui, lungo la provinciale, fino al Col Bertrand. Qui imbocchiamo il sentiero boscoso che che volge verso SSO e, su larga traccia di animali al pascolo, scende fino ai recinti con abbeverata della Sella d'Agnaira; in pochi passi si varca la virtuale (come sempre: solo pochi cippi qua e là) linea di confine per ritornare sulla provinciale, che seguiamo verso destra fino al primo tornante. Qui le mappe riportano un sentiero che scende a raggiungere il noto Sentiero degli Alpini (un'ordinanza del 2015 - tuttora valida - ne vieta il transito per frana): non è un percorso evidentemente molto frequentato e, dopo le rovine di una fontana del Corpo Forestale dello Stato, scende ripidamente fra alte erbe e fitti cespugli fino ad un bivio. A destra si prosegue per il tratto vietato nel vallone dell'Incisa (a giudicare dall'aspetto del sentiero, non sembra che l'ordinanza abbia un largo seguito) e a sinistra si imbocca il tratto di Sentiero che conduce fino al suo inizio ufficiale; si attraversano alcuni stretti valloni impervi che in altre stagioni ospitano certamente notevoli cascate, ed in ultimo si percorre una stretta cengia rocciosa - assistita da vari tratti di cavo metallico - che sbuca sulla carrozzabile presso l'asciutta Fontana Itala e l'indicazione che dà la Colla Melosa a 25 minuti.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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sciurapina hat gesagt:
Gesendet am 21. Juli 2023 um 15:23
Un revival escursionistico degno di nota. Gli orizzonti si allargano con la nuova motorizzazione ;-)

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 23. Juli 2023 um 13:04
Un po' di cose cambiate (a piedi invece che in auto, bel tempo invece che nebbia, la Chiara invece che mio cugino), ma il posto è piacevolmente rimasto pressoché immutato: ormai cosa incredibile!


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