M. Pietravecchia, anello da Buggio
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Sono in zona per lasciare un po' di famiglia al mare e ho programmato il ritorno sul bellissimo M. Pietravecchia. L'anno scorso l'ho girato partendo dal rifugio Allavena, quest'anno parto da basso, da Buggio (500 m s.l.m.). Trovo il sentiero che sale verso il M. Toraggio, con qualche difficoltà perché non ci sono indicazioni per la montagna, ma ho caricato sul gps la traccia e vado sicuro.
Il primo tratto è nel bosco, con i caprioli che scappano dappertutto, poi via via si apre fino ad arrivare ai primi affioramenti di calcare, dove il bosco cessa.
Qui incontro un bellissimo lilium pomponium particolarmente ramificato, più avanti ne vedrò solo altri 2 esemplari, poco più numerosi i lilium bulbiferum e la campanula spicata.
Giungo all'intersezione con l'Alta via dei monti liguri e prendo a destra, per imboccare il Sentiero degli Alpini, scavato nella parete rocciosa sul versante italiano del Toraggio, a tratti un po' esposto e con cavetti di sicurezza. La parte più bella del Sentiero è quella che taglia la parete del Pietravecchia, ma salgo al passo dell'Incise per passare al versante francese, itinerario più funzionale al giro che ho programmato.
Qui il lariceto e l'esposizione a nord mi regalano forse l'ultimo esemplare ancora superbamente fiorito di sua maestà la peonia officinalis. Più avanti qualche genziana e i rododendri, che in alto nelle zone protette devono ancora fiorire.
Giunto al colletto sul confine di Stato prendo su per raggiungere la cima del Pietravecchia (2038 m s.l.m.). Bella montagna che si affaccia sulla Valle Nervia verso il mare, la val Roja verso la Francia e dietro il sipario della Alpi Marittime, quest'anno ancora abbondantemente pezzate di neve.
Tira un vento freddo che si scontra con l'aria che sale dalla Valle Nervia e si formano rapidamente nuvoloni che mi fanno rinunciare al panino di vetta per scendere verso il rifugio Allavena. Più in basso però il cielo si apre e mi fermo in una radura tra i larici.
Riprendo poi la via verso il rifugio, sotto il quale trovo il cartello che segnala l'inizio del sentiero per Buggio. In realtà è uno stradello sterrato che scende al bacino artificiale del Tenarda. Passo prima sopra poi al piede della diga per risalire a prendere la strada di servizio di questa.
Dopo poco trovo a destra il sentiero con l'indicazione per Buggio, tutto nel bosco fino a poco sopra il paese, al quale arrivo dalla parte opposta rispetto alla partenza mattutina.
Bellissimo anello.
Il primo tratto è nel bosco, con i caprioli che scappano dappertutto, poi via via si apre fino ad arrivare ai primi affioramenti di calcare, dove il bosco cessa.
Qui incontro un bellissimo lilium pomponium particolarmente ramificato, più avanti ne vedrò solo altri 2 esemplari, poco più numerosi i lilium bulbiferum e la campanula spicata.
Giungo all'intersezione con l'Alta via dei monti liguri e prendo a destra, per imboccare il Sentiero degli Alpini, scavato nella parete rocciosa sul versante italiano del Toraggio, a tratti un po' esposto e con cavetti di sicurezza. La parte più bella del Sentiero è quella che taglia la parete del Pietravecchia, ma salgo al passo dell'Incise per passare al versante francese, itinerario più funzionale al giro che ho programmato.
Qui il lariceto e l'esposizione a nord mi regalano forse l'ultimo esemplare ancora superbamente fiorito di sua maestà la peonia officinalis. Più avanti qualche genziana e i rododendri, che in alto nelle zone protette devono ancora fiorire.
Giunto al colletto sul confine di Stato prendo su per raggiungere la cima del Pietravecchia (2038 m s.l.m.). Bella montagna che si affaccia sulla Valle Nervia verso il mare, la val Roja verso la Francia e dietro il sipario della Alpi Marittime, quest'anno ancora abbondantemente pezzate di neve.
Tira un vento freddo che si scontra con l'aria che sale dalla Valle Nervia e si formano rapidamente nuvoloni che mi fanno rinunciare al panino di vetta per scendere verso il rifugio Allavena. Più in basso però il cielo si apre e mi fermo in una radura tra i larici.
Riprendo poi la via verso il rifugio, sotto il quale trovo il cartello che segnala l'inizio del sentiero per Buggio. In realtà è uno stradello sterrato che scende al bacino artificiale del Tenarda. Passo prima sopra poi al piede della diga per risalire a prendere la strada di servizio di questa.
Dopo poco trovo a destra il sentiero con l'indicazione per Buggio, tutto nel bosco fino a poco sopra il paese, al quale arrivo dalla parte opposta rispetto alla partenza mattutina.
Bellissimo anello.
Tourengänger:
Agrimensore K

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