Rifugio Alp di Fora con Piz di Rüss.
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In questa fase è molto utile il GPS di Paolo che, come sempre quando non c’è quello di Gabri nei paraggi, funziona benissimo. Stiamo sulla strada asfaltata per qualche centinaio di metri, ma poi la lasciamo per seguire i segni biancorossi; dopo avere oltrepassato Nadi il sentiero inizia a inerpicarsi sul costone molto ripido; anche qui le piante cadute abbondano, ma si passa comunque senza problemi. Breve sosta a Pian di Renten e poi saliamo verso l’anticima del Piz di Rüss, che è quella dotata di croce, ben visibile anche dal basso. Qui il cammino non è più marcato, ed il primo tratto lo facciamo fuori sentiero; quasi subito troviamo però una buona traccia, anche se molto ripida, che risale proprio la cresta strapiombante sull’Autostrada che scorre sul fondovalle.. In alcuni terrazzi il panorama sulle vette della Bassa Mesolcina è davvero ottimo; abbiamo tra l’altro proprio davanti a noi la Val di Cama con il Piz Martel dove andranno i nostri amici. Dall’anticima in breve si arriva alla vetta vera e propria, dove la vista si apre anche sulle cime che fanno da spartiacque tra la Calanca e la Malvaglia. Dopo le foto di rito, l’idea sarebbe quella di scendere dalla parte opposta, alla bocchetta d’Vegeina; vi è però un passaggino fattibile ma un po’ delicato, ed il gruppo preferisce lasciare perdere. Prendiamo allora una traccia a mezza costa che ci riporta indietro senza salire di nuovo in vetta; vediamo dall’alto il tetto del Rifugio, nostra meta, e così quando ci pare che sia possibile scendere verso di esso completamente fuori traccia, lo facciamo.
Ne esce così una bella ravanata di un’ora circa tra ginepri, rododendri, ontani ed erba alta, dove bisogna muoversi con la dovuta cautela. Con qualche innocuo scivolone raggiungiamo finalmente il sentiero che scende da Pian di Renten proprio a poche decine di metri dal Rifugio, che è incustodito ma aperto. Dopo che due signori saliti da Braggio si allontanano restiamo solo noi, e consumiamo il pranzo all’esterno; arriva anche qualche sporadica goccia che però ci permette di stare fuori. Il caffè non è presente in Rifugio, ma Dani ha portato quello solubile, e così scaldiamo l’acqua e ce lo beviamo ben caldo. Dopo un po’ iniziamo il cammino di ritorno, che, una volta giunti al Pian di Renten, segue esattamente l’andata. Arriviamo all’auto verso le 15,30 con il sole che ci bacia ancora, mentre intorno il cielo è nero e tuona parecchio, quindi timing perfetto e piena soddisfazione di tutti.

Grazie a tutti per la bella giornata trascorsa insieme.

Grazie a tutti voi ragazzi x la bellissima giornata trascorsa assieme.
Paolo Aaeabe In considerazione del meteo poco favorevole, l'idea di questa escursione si è dimostrata particolarmente azzeccata. Non molto impegnativa in termini di dislivello e la poca distanza in auto ci ha consentito di anticipare il più possibile i temporali previsti nel pomeriggio.
Addentrandosi per questi sentieri, si ha come l'impressione di avvicinarsi particolarmente ad una natura intatta, complice sarà anche la piena fioritura che "riempie" il paesaggio. Oppure magari anche per il fatto che non sono posti molto frequentati. Salendo più in quota, sulla dorsale della montagna, si ha una netta distinzione fra i verdi pendii più o meno dolci a ovest, rispetto a quelli più severi che precipitano a volte strapiombanti nella Mesolcina.
La sosta fatta presso l'accogliente rifugio ha, come sempre, non solo lo scopo di riposare e pranzare, ma di creare un particolare clima nel quale affogarci i propri pensieri e condividerli con gli amici di escursione.
Il ritorno avviene sotto un cielo minaccioso di tempesta, ma che lascia spazio anche a un occhio di sole fino al nostro arrivo in auto.
Il viaggio in auto è breve e alle 17 eravamo già alla frontiera con l'Italia.
Dopo i saluti mi ritrovo solo e, considerato l'orario, decido di chiudere la giornata con una veloce camminata nel parco del Breggia, un'oretta ca. con passo sostenuto. Spero mi si concedano un paio di foto di questa che, per me, è un'unica escursione con quella raccontata pocanzi.
Ciao, grazie tutti.
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