Monte Martica: Passo del Diavolo (properly)
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Per una serie di motivi resto in zona e torno al Monte Martica dove salii la scorsa settimana. Oggi sono ben deciso a soddisfare la mia curiosità ripercorrendo la via di Poncione & Co. Ricostruito nel modo più fedele possibile il loro percorso dal racconto ne metto la traccia nel GPS e alle 8 parto dalla Fonte di San Gemolo. Seguo facilmente l’itinerario, rintraccio i due cartelli che
Poncione pose a mo’ di segnavia e salendo per aspra pendenza mi trovo di fronte alla famosa cascatella. Il terreno già umido per la pioggia del giorno precedente e qui ancor di più per l’acqua che scende perenne dall’alto mi fa optare per evitare la cascatella sulla sx perché non mi fido a salire direttamente le rocce al suo fianco. Anche l’aggiramento, come racconta anche Poncione, non si rivela facile ma sia pure a fatica e con qualche momento di suspence per via del doversi affidare alle erbe, agli arbusti e alle roccette che però sono estremamente friabili e restano in mano, mi ritrovo sopra alla cascata. Osservo che il piano della cascata è posto molto più in basso di dove mi trovo io e che sarebbe problematico e rischioso scendere fino a ritrovare il canale, cosa che inizialmente avevo capito che avessero fatto i miei tre predecessori. Invece più su mi ritrovo con la loro descrizione: l’incontro con un sentierino che conduce di nuovo al canale e la ganna da risalire mi fanno pensare di essere sulla giusta via. Il GPS in questo frangente non mi è molto d’aiuto perché le rocce circostanti oscurano alcuni dei satelliti e/o riflettono malamente il loro segnale; mi troverò a dover correggere manualmente a casa la traccia nella zona dove è “impazzita”. Per cui salgo, alla vecchia maniera, col “naso” e col cervello; nello stesso tempo capisco che il canale ha almeno due diramazioni verso l’alto e che quindi ha senso parlare di Passo del Diavolo ma non di Canale del Diavolo senza privilegiare uno dei rami. Comunque ad un tratto vedo i due “corni” e come
Froloccone e
Ramingo opto per salire tra di loro anziché aggirare sulla sx quello di sinistra come ha fatto
Poncione, cosa che mi pare infruttifera. Con qualche piccola disavventura giungo infine ad intercettare un comodo sentiero che sale verso il Passo del Diavolo che raggiungo in breve. Credo che questo sentiero sia quello mostrato dalla CNS e che taglia il versante NE della Martica; un giorno tenterò di seguirlo per capire cosa se ne può trarre. Giunto al Passo salgo in vetta al Monte Martica dove faccio la mia sosta, cambio abiti e ristoro; mentre sono lì arriva un simpatico signore col quale faccio una lunga chiacchierata durante la quale capisco che pur essendo “lucano” di origini ha sviluppato delle radici così profonde in zona che ne sa una più del Diavolo….ooopst…..scusi sig. Diavolo! Ci accomiatiano: Mister X ridiscende al Brinzio e poi tornerà su una seconda volta….per fare un po’ di dislivello. Io torno al Passo del Diavolo e proseguo verso SE col bel sentiero per le Miniere di Piombo che abbandonerò verso i 600m per dirigermi in costa a N col sentiero alto e raggiungere la mia auto alla Fonte di San Gemolo.
Sono soddisfatto ma già tornando verso casa mi chiedo: “Sarà finita? Tornerò alla cascatella? Tenterò un terzo round?”. Per ora domande senza risposta……chissà! Per ora……Forza Italia, poi vedremo!
P.S.: La gradazione II UIAA e T5 la riferisco alla salita; per il resto si parla di T3.
Pillole….del giro:
Dislivello totale |
617 m |
Lunghezza totale |
6,5 km |
Tempo totale netto |
3h58’ |
Salita M.Martica |
2h26’ |
Sosta |
26’ |
Discesa |
1h33’ |

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