Monte Martica dal Passo del Diavolo
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Saltata una progettata escursione con
Igor torno a dedicarmi alla mia valle...
Dopo un paio di commissioni mattutine a Ghirla, ne approfitto per passeggiare verso Ganna lungo la pista ciclo-pedonale che costeggia il Lago, scrutando i panorami verso Lema e Gradiccioli, ancora belli pieni di neve. A Ganna proseguo verso la Badia e m'infilo ancora lungo il sentiero ciclo-pedonale per la miniera, ma... alla fonte San Gemolo incontro un amico che queste parti le bazzica ben bene.
"Gruf, gruf!"
Ehi, dove mi porti oggi?
"Grrrufff!"
Ma sei matto? E' tutto in piedi, c'è da ammazzarsi su di lì... poi non lo conosco, anche se me ne hanno parlato...
"Grrrufff!"
Ok, ma non fare come tuo solito, che non voglio guai.
La prima parte (da non credere!) è su sentiero ancora in parte visibile e ben tracciato, che già conosco. Poi però anzichè a sinistra sale a destra con una certa decisione, giungendo all'inizio del ripido e profondo canale-colatoio che sale dritto d'un fiato al cosiddetto passo del Diavolo, in prossimità del Monte Martica. Sicuramente il luogo più impressionante e selvaggio della Valganna, degno del suo nome, peraltro di fama "locale" e mai "ufficializzato".
Benchè vi sia in parte la possibilità di seguire il pendio sulla sinistra il canale è più divertente... la salita su ganne è molto bella e continua, via via sempre più ripida e impegnativa. Sistemo un paio di cartelli del Parco Campo dei Fiori trovati per strada a mo' di ometto per far capire a chi si avventurasse di qui che il percorso è corretto. Sulla sinistra il leitmotive di una roccia incombente a forma di piramide come riferimento. Arrivo così allo snodo centrale di una cascatella alta una decina di metri, dove il canale muore tra strette pareti strapiombanti... di qui non si passa, anche se si potrebbe tentare.
"Gruf gruf!"
Ecco, lo sapevo, e adesso? No, dove, ehm... diavolo vai?
"Gruff!"
Ma non sono ungulato come te, come faccio a salire su questo paglierino completamente in piedi? L'ho detto che prima o poi mi fai ammazzare...
"Gr-Gr-Gruff!"
E non ridere, è l'ultima volta che ti seguo nelle tue "grufolate".
Salgo dunque su ripidissimi e scivolosi prati incassati nel profondo solco, letteralmente appeso a fili d'erba e qualche roccia, sapendo che un errore potrebbe fare molto male... ma, gruf, gruf, ormai il terreno della Martica per me è casa e so come comportarmi anche in questi casi delicati. Non so se la via è giusta, ma quel che conta è salire e rimanere in equilibrio, perchè vedo l'uscita poco sopra... Sbuco con estrema fatica sul pendio erboso, con qualche cespuglio ancora secco e una vista davvero selvaggia sulla Valganna. E' ancora molto ripido, ma al confronto è uno scherzetto, anche se la paglia rende tutto più scivoloso e complicato. Guadagno quota e comincio a intravvedere la sommità della montagna, solcata dal profondo canale, che ho abbandonato dopo la cascatella... a un certo punto, con grossa sorpresa, incontro un sentierino che corre a mezzacosta sia a sinistra che a destra, tagliando il pendio. A sinistra termina quasi subito... a destra prosegue un po' e sembra puntare ancora il canale, che tuttavia è svariati metri più sotto... c'è una bella ganna in piedi, ma è di quelle infide... lascia stare grufolo, e portami su. Detto fatto, seguo l'allegro grufolo su per l'erto pendio sempre più magro e con meno ostacoli... finalmente vedo la sommità, che raggiungo con le ultime forze proprio all'altezza dei mitici porfidi che costellano l'anticima sud-est del Monte Martica. Ho, dunque, "mancato" di poco il passo del Diavolo, che si trova pochi metri più a nord... Ma non importa. Proseguo per cresta raggiungendo il suddetto passo e cercando di capire dove ho "sbagliato"... Forse il grufolo aveva ragione quando sul sentierino a mezzacosta mi voleva portare a destra... chissà? O forse dovevo risalire dalla cascata, che mi sembrava assai ardua?
Vabbè grufolo, ne riparleremo, ma l'anno prossimo.
"Grrrruff!"
Ma come sei antipatico oggi... sei tu l'esperto, mica io.
....
No, ma dove vai? Mi lasci solo? Che brutto carattere.
Non mi rimane che proseguire per la vetta, e puntare al solito bel porfido panoramico col suo crocino in legno, dove finalmente posso addentare il mio cibo dopo una bella dose adrenalinica e con buona vista... si vedono anche il Legnone e il Disgrazia... Infine torno sui miei passi sino alla vetta, dove inforco il sentiero n.16, che essendo sul lato settentrionale presenta ancora una bella neve consistente di 30-40 centrimetri, la quale è un'autentica goduria affrontare, specie nel primo ripido tratto di discesa fino alla forcella e al bivio per Brinzio. Oltre gli 800 metri la neve inizia a scemare, per poi sparire completamente... giungo ai Valicci, e da lì ancora bello pimpante scendo a Ganna, dove il giro termina.
"GRRUFFF!!!"
Ehi grufolo, sei venuto a salutarmi?
"Gruf!"
Ok, certo, ti saluto anche gli amici di HIKR.

Dopo un paio di commissioni mattutine a Ghirla, ne approfitto per passeggiare verso Ganna lungo la pista ciclo-pedonale che costeggia il Lago, scrutando i panorami verso Lema e Gradiccioli, ancora belli pieni di neve. A Ganna proseguo verso la Badia e m'infilo ancora lungo il sentiero ciclo-pedonale per la miniera, ma... alla fonte San Gemolo incontro un amico che queste parti le bazzica ben bene.
"Gruf, gruf!"
Ehi, dove mi porti oggi?
"Grrrufff!"
Ma sei matto? E' tutto in piedi, c'è da ammazzarsi su di lì... poi non lo conosco, anche se me ne hanno parlato...
"Grrrufff!"
Ok, ma non fare come tuo solito, che non voglio guai.
La prima parte (da non credere!) è su sentiero ancora in parte visibile e ben tracciato, che già conosco. Poi però anzichè a sinistra sale a destra con una certa decisione, giungendo all'inizio del ripido e profondo canale-colatoio che sale dritto d'un fiato al cosiddetto passo del Diavolo, in prossimità del Monte Martica. Sicuramente il luogo più impressionante e selvaggio della Valganna, degno del suo nome, peraltro di fama "locale" e mai "ufficializzato".
Benchè vi sia in parte la possibilità di seguire il pendio sulla sinistra il canale è più divertente... la salita su ganne è molto bella e continua, via via sempre più ripida e impegnativa. Sistemo un paio di cartelli del Parco Campo dei Fiori trovati per strada a mo' di ometto per far capire a chi si avventurasse di qui che il percorso è corretto. Sulla sinistra il leitmotive di una roccia incombente a forma di piramide come riferimento. Arrivo così allo snodo centrale di una cascatella alta una decina di metri, dove il canale muore tra strette pareti strapiombanti... di qui non si passa, anche se si potrebbe tentare.
"Gruf gruf!"
Ecco, lo sapevo, e adesso? No, dove, ehm... diavolo vai?
"Gruff!"
Ma non sono ungulato come te, come faccio a salire su questo paglierino completamente in piedi? L'ho detto che prima o poi mi fai ammazzare...
"Gr-Gr-Gruff!"
E non ridere, è l'ultima volta che ti seguo nelle tue "grufolate".
Salgo dunque su ripidissimi e scivolosi prati incassati nel profondo solco, letteralmente appeso a fili d'erba e qualche roccia, sapendo che un errore potrebbe fare molto male... ma, gruf, gruf, ormai il terreno della Martica per me è casa e so come comportarmi anche in questi casi delicati. Non so se la via è giusta, ma quel che conta è salire e rimanere in equilibrio, perchè vedo l'uscita poco sopra... Sbuco con estrema fatica sul pendio erboso, con qualche cespuglio ancora secco e una vista davvero selvaggia sulla Valganna. E' ancora molto ripido, ma al confronto è uno scherzetto, anche se la paglia rende tutto più scivoloso e complicato. Guadagno quota e comincio a intravvedere la sommità della montagna, solcata dal profondo canale, che ho abbandonato dopo la cascatella... a un certo punto, con grossa sorpresa, incontro un sentierino che corre a mezzacosta sia a sinistra che a destra, tagliando il pendio. A sinistra termina quasi subito... a destra prosegue un po' e sembra puntare ancora il canale, che tuttavia è svariati metri più sotto... c'è una bella ganna in piedi, ma è di quelle infide... lascia stare grufolo, e portami su. Detto fatto, seguo l'allegro grufolo su per l'erto pendio sempre più magro e con meno ostacoli... finalmente vedo la sommità, che raggiungo con le ultime forze proprio all'altezza dei mitici porfidi che costellano l'anticima sud-est del Monte Martica. Ho, dunque, "mancato" di poco il passo del Diavolo, che si trova pochi metri più a nord... Ma non importa. Proseguo per cresta raggiungendo il suddetto passo e cercando di capire dove ho "sbagliato"... Forse il grufolo aveva ragione quando sul sentierino a mezzacosta mi voleva portare a destra... chissà? O forse dovevo risalire dalla cascata, che mi sembrava assai ardua?
Vabbè grufolo, ne riparleremo, ma l'anno prossimo.
"Grrrruff!"
Ma come sei antipatico oggi... sei tu l'esperto, mica io.
....
No, ma dove vai? Mi lasci solo? Che brutto carattere.
Non mi rimane che proseguire per la vetta, e puntare al solito bel porfido panoramico col suo crocino in legno, dove finalmente posso addentare il mio cibo dopo una bella dose adrenalinica e con buona vista... si vedono anche il Legnone e il Disgrazia... Infine torno sui miei passi sino alla vetta, dove inforco il sentiero n.16, che essendo sul lato settentrionale presenta ancora una bella neve consistente di 30-40 centrimetri, la quale è un'autentica goduria affrontare, specie nel primo ripido tratto di discesa fino alla forcella e al bivio per Brinzio. Oltre gli 800 metri la neve inizia a scemare, per poi sparire completamente... giungo ai Valicci, e da lì ancora bello pimpante scendo a Ganna, dove il giro termina.
"GRRUFFF!!!"
Ehi grufolo, sei venuto a salutarmi?
"Gruf!"
Ok, certo, ti saluto anche gli amici di HIKR.
Tourengänger:
Poncione

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