Una diretta alla Martica
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Volevo salire alla Martica per la via più diretta da Est. Ma senza complicarmi troppo la vita stando nel Vallone. La linea dalla carta sembrava perfetta, saremmo saliti a destra del Canyon, ma spostarsi troppo a destra voleva dire andare tra gli alberi divelti dalla tempesta. Bisognava stare sul filo della Val Maraccio o di San Gemolo.
Marco che aveva salito in solitaria ieri il Vallone, per emulare Serzo &C, sarà dell'impresa.
Partiti da dalla Cappella di San Gemolo e attraversato il torrentello ( Margorabbia ). Costeggiamo il muro del fabbricato abbandonato e subito ci troviamo in una gana di pietre rosse, saliamo nel ripido bosco, più sù passiamo tra belle rocce di porfido con anche qualche passaggio roccioso e attaccandosi anche alle piante. Sbuchiamo già in alto su un bel punto panoramico da dove possiamo ammirare il Vallone e pensiamo di riconoscere il Cervinetto. Alla fine sbuchiamo su una roccia panoramica sui 900 metri già conosciuta. Da qui su terreno più semplice, al margine degli alberi abbattuti, arriviamo proprio sul muretto del Piazzale Est della Martica 1032. La diretta è compiuta. Per prolungare un pò l'escursione andiamo via sul crinale verso Ovest, stando sempre sopra la Strada Militare e passiamo dalla vera cima della Martica, poi dopo una sella dal Monte Vasera 1030 e dalla Punta Rossotti ( in realtà anche questo era Vasera ). Da qui scesi nel bosco a destra verso Brinzio solo fino al Tabellone sopra la Gran Cava 935 m.Qui inizia un traverso a sinistra che ci porterà alla Forcella della Martica/Passo del Baracun. Passando proprio sotto il tabellone seguiamo dapprima una traccia incerta in falsopiano, qualche taglio aiuta a capire la giusta via, ma poi il sentiero si allarga e diventa quasi una stradina, anche se gli alberi caduti obbligano a una certa attività fisica di tipo Parcour. Infine arrivati alla Forcella della Martica 882. Decidiamo di proseguire con la nostra Tangenziale della Martica, quindi con la Strada Militare a sinistra per pochi passi, ma subito si stacca a destra una bella mulattiera ( per il Passo del Diavolo ), che rimane al di sotto della SM. Dopo neanche metà percorso ci lasciamo allettare da una bella costa che scende in Castellera a destra, giù allora, ma dopo 100 metri di dislivello arriviamo su un bel sentierone che taglia la montagna e passa sotto belle pareti di porfido rosso, preso a sinistra su questo passiamo da 2 ruscelli sugli 830 metri di quota che sembrano le sorgenti del Castellera, ma dopo il secondo guado il sentiero di perde su un tratto di pietrame da alluvione ( probabilmente scendeva alle miniere il sentiero ). Ma tra gli alberi riconosco le più alte pareti di porfido della Val Castellera, che sono appena la costa successiva, quindi ho pensato che una risalita su questa piccola Costa poteva solo finire al cerchio dei Sassi Rossi. Quindi la risaliamo facilmente, tra affioramenti rocciosi e arriviamo proprio al Cerchio di Sassi vicino all'Anticima Sud-Est. Adesso si tratta di scendere solo in Valganna. Ma una ravanata tira l'altra, mi lascio attrarre dal bel pendio erboso che scende dal Cerchio di Sassi verso la Valganna e che limita il Vallone a destra. L'inizio molto bello e poco ripido seppur scivoloso per il paglione secco, poi si entra nella boscaglia sempre più ripida, ci sembra di trovare una traccia, con questa ci spostiamo 100 metri a destra, poi ancora giù in verticale attaccandoci alle piante e finalmente una vera mulattiera,( in abbandono ), che ci sembra un autostrada, non compare in nessuna mappa, e scende con belle svolte per più di 150 metri -, fino a confluire nell'ultimo tratto di un traverso già conosciuto e arrivare comodamente alla Cappelletta di San Gemolo.
Nove chilometri e mezzo senza un metro uguale.
Marco che aveva salito in solitaria ieri il Vallone, per emulare Serzo &C, sarà dell'impresa.
Partiti da dalla Cappella di San Gemolo e attraversato il torrentello ( Margorabbia ). Costeggiamo il muro del fabbricato abbandonato e subito ci troviamo in una gana di pietre rosse, saliamo nel ripido bosco, più sù passiamo tra belle rocce di porfido con anche qualche passaggio roccioso e attaccandosi anche alle piante. Sbuchiamo già in alto su un bel punto panoramico da dove possiamo ammirare il Vallone e pensiamo di riconoscere il Cervinetto. Alla fine sbuchiamo su una roccia panoramica sui 900 metri già conosciuta. Da qui su terreno più semplice, al margine degli alberi abbattuti, arriviamo proprio sul muretto del Piazzale Est della Martica 1032. La diretta è compiuta. Per prolungare un pò l'escursione andiamo via sul crinale verso Ovest, stando sempre sopra la Strada Militare e passiamo dalla vera cima della Martica, poi dopo una sella dal Monte Vasera 1030 e dalla Punta Rossotti ( in realtà anche questo era Vasera ). Da qui scesi nel bosco a destra verso Brinzio solo fino al Tabellone sopra la Gran Cava 935 m.Qui inizia un traverso a sinistra che ci porterà alla Forcella della Martica/Passo del Baracun. Passando proprio sotto il tabellone seguiamo dapprima una traccia incerta in falsopiano, qualche taglio aiuta a capire la giusta via, ma poi il sentiero si allarga e diventa quasi una stradina, anche se gli alberi caduti obbligano a una certa attività fisica di tipo Parcour. Infine arrivati alla Forcella della Martica 882. Decidiamo di proseguire con la nostra Tangenziale della Martica, quindi con la Strada Militare a sinistra per pochi passi, ma subito si stacca a destra una bella mulattiera ( per il Passo del Diavolo ), che rimane al di sotto della SM. Dopo neanche metà percorso ci lasciamo allettare da una bella costa che scende in Castellera a destra, giù allora, ma dopo 100 metri di dislivello arriviamo su un bel sentierone che taglia la montagna e passa sotto belle pareti di porfido rosso, preso a sinistra su questo passiamo da 2 ruscelli sugli 830 metri di quota che sembrano le sorgenti del Castellera, ma dopo il secondo guado il sentiero di perde su un tratto di pietrame da alluvione ( probabilmente scendeva alle miniere il sentiero ). Ma tra gli alberi riconosco le più alte pareti di porfido della Val Castellera, che sono appena la costa successiva, quindi ho pensato che una risalita su questa piccola Costa poteva solo finire al cerchio dei Sassi Rossi. Quindi la risaliamo facilmente, tra affioramenti rocciosi e arriviamo proprio al Cerchio di Sassi vicino all'Anticima Sud-Est. Adesso si tratta di scendere solo in Valganna. Ma una ravanata tira l'altra, mi lascio attrarre dal bel pendio erboso che scende dal Cerchio di Sassi verso la Valganna e che limita il Vallone a destra. L'inizio molto bello e poco ripido seppur scivoloso per il paglione secco, poi si entra nella boscaglia sempre più ripida, ci sembra di trovare una traccia, con questa ci spostiamo 100 metri a destra, poi ancora giù in verticale attaccandoci alle piante e finalmente una vera mulattiera,( in abbandono ), che ci sembra un autostrada, non compare in nessuna mappa, e scende con belle svolte per più di 150 metri -, fino a confluire nell'ultimo tratto di un traverso già conosciuto e arrivare comodamente alla Cappelletta di San Gemolo.
Nove chilometri e mezzo senza un metro uguale.
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Antonio59 !

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