Cima di Camadra(3172)Piz Medel(3210)
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Lasciamo l'auto all'Alpe Fontana di San Martino Q 1550 e proseguiamo a piedi,il rischio di prendare una multa non ci garba affatto, sono le h. 8:00 ca. in 40 minuti e 450 m. di dislivello raggiungiamo Pian Geirett.
Un ripido sentiero ma comunque segnato si snoda sulla sx trascurando la capanna Scaletta, inizia la salita e sin da subito non da' respiro.
Dopo aver superato un tratto attrezzato giungiamo al passo d'Uffiern(2628) , a qs. punto abbandoniamo la traccia e puntiamo il vallone senza alcuna via segnata che conduce alla cima di Camadra.
Il percorso dapprima facile ed intuitivo ci permette di macinare uno sviluppo importante, giunti comunque alla base della cima esso diventa piu' critico.
Con calma saliamo lungo il ripido ed instabile sfasciume con percorsi di II° grado, giungiamo in vetta alle h. 11:45, purtoppo il paesaggio è compromesso cumuli di nebbia e cielo completamente coperto, per qualche istante svanisce anche l'idea di salire al Medel ma,........ solamente per poco.
Foto di rito e scendiamo su massi e sfasciumi coperti di neve fresca, giunti ai piedi della vedretta Camadra trascuriamo il passaggio in cresta, ci ramponiamo e attraversimo il piccolo ghiacciaio.
Oh che bello......pare che le nuvole e la nebbia, ci incitano a proseguire: abbandoniamo gli zaini e suuuuu (con calma il percorso è insidioso e coperto di neve, tratti di II°+ grado) fino all'apice, siamo in cima al Piz Medel alle h.13:00.
E' grande la gioia per aver conquistato due cime per niente banali !!!
Ora bisogna scendere, Claudio brontola, esige il pranzo; superata la lingua della vedretta, sopra un'enorme sasso, consumiamo il ns. pasto (h.14:00).
Riprendiamo la ns. discesa lungo pietraie e canaloni, cercando comunque il percorso più agevole,,,purtoppo distratti da una traccia lasciata dagli stambecchi perdiamo 150 metri di quota oltre a mezz'ora abbondante... risaliamo, stanchi ma comunque certi che la via di discesa è appena vicina a noi, finalmenente la troviamo e con prudenza e calma ci conduce nella piana Geirett e alla ns. auto.
Note: il dislivello effettuato, un pò eccessivo, è dovuto alla distrazione avuta che ci ha costretti a risalire perdendo quota, quello reale è comunque inferiore di 150 metri.
Le traccia gps allegata è quella percorsa, mentre la altre due sono ripulite dell'inutile.

La meteo, abbandonata la fastidiosa calura tipicamente estiva, concede buon cielo per progetti ambiziosi.
Tutto è ben relazionato da

In questa circostanza, montagna dura..tosta…
C’è pendenza, c’è sfasciume e terreno instabile (quanto!!!), c’è esposizione, c’è adrenalina, c’è basica arrampicata, c’è ricerca, c’è esplorazione, ci sono cime, canaloni, creste, ripensamenti e conquista, c’è fatica, c’è dislivello (2000mt), c’è ghiaccio, ramponi, ci sono scarponi (quelli di Claudio) ormai stanchi e distrutti ma soprattutto c’è determinazione ed amicizia.
Agili ci siam mossi sul sentiero…dove visibile e dove, per lo più, da cercare (con gli ovvi rischi dell’improvvisazione!!!)…dove poi si ferma la certezza documentale, parte, invece, l’intuitiva esperienza…
In fondo andiamo tutti in montagna per vivere, a disparati livelli, un po’ di avventura!!!
Tecnicamente è un’escursione molto impegnativa da non sottovalutare…lunga ed estenuante…il maggior pregio, con questa foschia tenebrosa e con questi paesaggi rocciosi, un forte sapore di “alpinismo”…
Grazie Francesco, grazie Claudio e grazie


Ciao
Luca
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