Cima di Camadra m.3172 - Piz Medel m.3210
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Vista da
Poncione:
Poco più di un anno fa', durante il nostro primo incontro con
Danicomo in Valle Verzasca, si può dire sia stato gettato il seme di questa, per ciò che mi riguarda, memorabile ascesa. Sia io che Daniele, difatti, non eravamo mai saliti al Piz Medel ma lo desideravamo ambedue, cosicchè...
Ci troviamo in cinque:
Danicomo, Fabio,
froloccone,
Poncione e Umberto. Salita e discesa, lo sappiamo già, saranno lunghe ed elaborate, pertanto partiamo "all'ora dei belli" usufruendo del comodo ma poco economico bus della Autolinee Bleniesi che da Ghirone (ore 8,15) ci porta ai duemila metri di Pian Geirett. Tuttavia abbiamo organizzato due auto, una delle quali parcheggiata all'Alpe Fontana di San Martino per ridurci il dislivello in discesa, poichè è impossibile completare il giro in tempo per prendere l'ultimo bus (ore 15,45).
Saliamo senza fretta, seguendo il bellissimo "Sentiero degli Stambecchi" in direzione del Pass Uffiern: benchè vi sia la possibilità di evitare quest'ultimo, tagliando direttamente per prati e ganne verso la Cima di Camadra, preferiamo raggiungerlo. Ed è davvero un luogo magnifico, che vale già in parte l'ascesa fin qui effettuata, con pendenza realmente "da stambecco". Gustato il bel panorama, saliamo e discendiamo un colle per rocce e blocchi, sino ad iniziare la faticosa ascesa alla Cima di Camadra su ganne e nevai: giunti in cresta ci si spalanca il grandioso spettacolo del Glatscher da Medel, un autentico "mare bianco" da mozzare il fiato. Ma non è certo finita... la sfasciumata e rocciosa cresta si raddrizza ed inerpica sempre di più, ma senza particolari difficoltà l'omone di vetta è raggiunto. La giornata letteralmente favolosa ci regala un panorama d'accresciuta, ulteriore maestosità, e il Piz Medel, apparentemente distante, ci sorride. Ora si scende brevemente su pietraia fino a raggiungere il Vadrecc di Camadra, ove ci ramponiamo e traversiamo in lieve risalita verso il Piz Medel: tolti gli "artigli" non ci resta che affrontare l'erta ma non difficile cresta, che infine traversa quasi pianeggiante (lievi tratti aerei ed esposti), aggirando a destra una piccola torre poco prima della croce di vetta. E' fatta, il Piz Medel è realtà. La sosta non è lunga, dato che la discesa non sarà da meno della salita, cosicchè scendiamo per la cresta opposta seguendo la "via normale" sino al ghiacciaio, che (picca e ramponi) discendiamo e attraversiamo senza problemi giungendo ai piedi di un "colle" (m.3015) di roccia rossastra dove incontriamo la marcatura biancoblu per la Fuorcla de Lavaz. Benchè la marcatura non sia proprio evidentissima si risale detto colle, finchè ha inizio un movimentato saliscendi su blocchi e sfasciumi che ci porta infine ad una selletta/intaglio (m.2738), dove abbandoniamo la marcatura per "buttarci" letteralmente a valle su quello che sembrerebbe il più "umano" tra i canali di discesa verso il ben visibile sentiero tra Capanna Scaletta e Pian Geirett 600 metri più a valle. La stanchezza inizia a sentirsi, e questa discesa ci metterà davvero a dura prova: cengie erbose, ghiaia e sfasciumi delicatissimi e friabili, prati ripidi d'erba alta, umidi e pieni di buchi... Un interminabile "divertimento", che tuttavia conosce la sua sospirata fine proprio sul sentiero desiderato. Fabio, il più veloce di tutti, raggiunge l'auto all'Alpe Fontana di San Martino e ci "recupera" uno ad uno sull'asfalto, cosicchè possiamo tornare a Ghirone per i meritati festeggiamenti e saluti.
Il Piz Medel "doveva" lasciare il segno... l'ha fatto e non ha deluso le attese: una montagna grandiosa, e difficile da dimenticare. Grazie ad Ale, Daniele, Fabio e Umberto co-autori e co-protagonisti di un sogno divenuto realtà.
Vista da
Froloccone:
Nulla da aggiungere alle già belle descrizione dei miei due compagni di avventura,se non che è stata davvero una bella e lunga escursione,in ambiente stupendo e molto vario.Solo una meteo fantastica poteva premiarci in una giornata da ricordare!!!! Grazie a tutti per la splendida condivisione.
Vista da
Danicomo:
Giornata perfetta come condizioni e meteo e abbiamo bussato alle Porte dell'Alta Montagna.....
Emiliano ha descritto nei dettagli la salita e aggiungo solo alcune osservazioni personali.
Il giro è lunghissimo e, se si vuole sfruttare il pulmann a Pian Gerett si finisce ad arrivare all'auto all'ora di cena. Pertanto abbiam cercato una scorciatoia che permettesse il ritorno all'auto più in fretta. Le foto spiegano come abbiamo interpretato i consigli della Guida del Brenna.
Dalla sella tra Camadra e Medel si cominciano a trovar alcuni bolli bianco-azzurri, radi e stinti che saranno di qualche utilità solo tra il Risalto 3015 e l'intaglio 2738. La normale del Medel dalla Scaletta è un "disastro" con terreno delicato e continue interpretazioni e spiace constatare che un Rifugio (e la relativa Sezione proprietaria) frequentato e con disponibilità non senta il dovere (e l'onore...) di tener ben segnalata questa via. Per forza poi la gente sale dal Rifugio Medel.
Rifugio Alpino è anche questo, non solo dispensare birre e piatti di salumi....
Il canale di discesa è lungo, duro e delicato soprattutto nell'ultimo tratto con l'erba alle ginocchia dove è facile perdere l'equilibrio in qualche buco. Poi perso l'ultimo pullman (di qualche ora)..... anabasi fino all'auto....
Grande avventura e grande compagnia e ricordo anche i due forti non hikriani, Umberto e Fabio.

Poco più di un anno fa', durante il nostro primo incontro con

Ci troviamo in cinque:



Saliamo senza fretta, seguendo il bellissimo "Sentiero degli Stambecchi" in direzione del Pass Uffiern: benchè vi sia la possibilità di evitare quest'ultimo, tagliando direttamente per prati e ganne verso la Cima di Camadra, preferiamo raggiungerlo. Ed è davvero un luogo magnifico, che vale già in parte l'ascesa fin qui effettuata, con pendenza realmente "da stambecco". Gustato il bel panorama, saliamo e discendiamo un colle per rocce e blocchi, sino ad iniziare la faticosa ascesa alla Cima di Camadra su ganne e nevai: giunti in cresta ci si spalanca il grandioso spettacolo del Glatscher da Medel, un autentico "mare bianco" da mozzare il fiato. Ma non è certo finita... la sfasciumata e rocciosa cresta si raddrizza ed inerpica sempre di più, ma senza particolari difficoltà l'omone di vetta è raggiunto. La giornata letteralmente favolosa ci regala un panorama d'accresciuta, ulteriore maestosità, e il Piz Medel, apparentemente distante, ci sorride. Ora si scende brevemente su pietraia fino a raggiungere il Vadrecc di Camadra, ove ci ramponiamo e traversiamo in lieve risalita verso il Piz Medel: tolti gli "artigli" non ci resta che affrontare l'erta ma non difficile cresta, che infine traversa quasi pianeggiante (lievi tratti aerei ed esposti), aggirando a destra una piccola torre poco prima della croce di vetta. E' fatta, il Piz Medel è realtà. La sosta non è lunga, dato che la discesa non sarà da meno della salita, cosicchè scendiamo per la cresta opposta seguendo la "via normale" sino al ghiacciaio, che (picca e ramponi) discendiamo e attraversiamo senza problemi giungendo ai piedi di un "colle" (m.3015) di roccia rossastra dove incontriamo la marcatura biancoblu per la Fuorcla de Lavaz. Benchè la marcatura non sia proprio evidentissima si risale detto colle, finchè ha inizio un movimentato saliscendi su blocchi e sfasciumi che ci porta infine ad una selletta/intaglio (m.2738), dove abbandoniamo la marcatura per "buttarci" letteralmente a valle su quello che sembrerebbe il più "umano" tra i canali di discesa verso il ben visibile sentiero tra Capanna Scaletta e Pian Geirett 600 metri più a valle. La stanchezza inizia a sentirsi, e questa discesa ci metterà davvero a dura prova: cengie erbose, ghiaia e sfasciumi delicatissimi e friabili, prati ripidi d'erba alta, umidi e pieni di buchi... Un interminabile "divertimento", che tuttavia conosce la sua sospirata fine proprio sul sentiero desiderato. Fabio, il più veloce di tutti, raggiunge l'auto all'Alpe Fontana di San Martino e ci "recupera" uno ad uno sull'asfalto, cosicchè possiamo tornare a Ghirone per i meritati festeggiamenti e saluti.
Il Piz Medel "doveva" lasciare il segno... l'ha fatto e non ha deluso le attese: una montagna grandiosa, e difficile da dimenticare. Grazie ad Ale, Daniele, Fabio e Umberto co-autori e co-protagonisti di un sogno divenuto realtà.
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Nulla da aggiungere alle già belle descrizione dei miei due compagni di avventura,se non che è stata davvero una bella e lunga escursione,in ambiente stupendo e molto vario.Solo una meteo fantastica poteva premiarci in una giornata da ricordare!!!! Grazie a tutti per la splendida condivisione.
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Giornata perfetta come condizioni e meteo e abbiamo bussato alle Porte dell'Alta Montagna.....
Emiliano ha descritto nei dettagli la salita e aggiungo solo alcune osservazioni personali.
Il giro è lunghissimo e, se si vuole sfruttare il pulmann a Pian Gerett si finisce ad arrivare all'auto all'ora di cena. Pertanto abbiam cercato una scorciatoia che permettesse il ritorno all'auto più in fretta. Le foto spiegano come abbiamo interpretato i consigli della Guida del Brenna.
Dalla sella tra Camadra e Medel si cominciano a trovar alcuni bolli bianco-azzurri, radi e stinti che saranno di qualche utilità solo tra il Risalto 3015 e l'intaglio 2738. La normale del Medel dalla Scaletta è un "disastro" con terreno delicato e continue interpretazioni e spiace constatare che un Rifugio (e la relativa Sezione proprietaria) frequentato e con disponibilità non senta il dovere (e l'onore...) di tener ben segnalata questa via. Per forza poi la gente sale dal Rifugio Medel.
Rifugio Alpino è anche questo, non solo dispensare birre e piatti di salumi....
Il canale di discesa è lungo, duro e delicato soprattutto nell'ultimo tratto con l'erba alle ginocchia dove è facile perdere l'equilibrio in qualche buco. Poi perso l'ultimo pullman (di qualche ora)..... anabasi fino all'auto....
Grande avventura e grande compagnia e ricordo anche i due forti non hikriani, Umberto e Fabio.
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