Lògia (3080 m) – Pizzo Baratin (3037 m) – Pizzo Cramorino (3134 m) – Vogelberg (3218 m)
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La Val Malvaglia si presta bene per escursioni “a più cime”, come quella che avevo effettuato l’anno scorso verso la Cima di Gana Bianca ed altre quattro vette. Stavolta, dopo aver fatto conoscenza con igor nella giornata al
Piz Blas, oltre che a più cime, l’escursione odierna diventa anche “a più partecipanti”, e questo è senz’altro un aspetto molto positivo! Il progetto iniziale è di salire al Vogeljoch (2918 m) e fissarlo come campo base per la salita ad alcune vette della zona. E stavolta, ligi all’obiettivo, e conoscendo le preferenze di
igor, optiamo per “giri lunghi ma sicuri” piuttosto che per “salite brevi-ripide-e-selvagge”.
Partiamo verso le 6.30 dalla Foppa di Cusiè (1707 m) in direzione Alpe e, successivamente, Capanna Quarnei (2108 m). Dopo aver raggiunto Ürbell (2059 m), prendiamo la traccia che si stacca verso sinistra (segnalata ma non ufficiale) e, tralasciata l’idea di una salita diretta nell’Ör di Prato Rotondo, raggiungiamo prima l’Alpe Cardedo (2104 m) e successivamente il P.2376, dove si staglia un bell’omone di pietra. Qui prendiamo una traccia di pecore che, verso sinistra (quindi in direzione opposta al Laghetto di Cardedo), si addentra nello Stabbio del Tott e successivamente verso il Piano del Pizzo Nass. Ci avviciniamo sempre più alla ganna sottostante la Costa della Logia (impressionante parete di torri e pinnacoli) ed abbandonata la traccia di animali, continuiamo la salita su ripidi prati e stabili pietraie. Io opto per un aggiramento continuativo delle plurime lingue di neve che si presentano sul cammino. Dal canto suo, igor, si toglie lo sfizio di passarne una in traverso, che presenta una bella pendenza, debitamente dotato di ramponi. Il traverso non è scevro da rischi e così decidiamo che da qui in avanti eviteremo entrambi simili avventure. In breve siamo al Vogeljoch (2918 m). Qui passa a maggioranza assoluta la proposta di
igor di liberarci dal peso degli zaini (anche il mio racchiude un bel paio di inutili ramponi…) e dopo un veloce spuntino puntiamo alla facile cresta alla nostra sinistra. Senza problema alcuno raggiungiamo la vetta della Lògia (3080 m) ed iniziamo a meditare circa la possibile evoluzione della giornata. Torniamo al Vogeljoch, altro breve spuntino e poi via sulla cresta opposta: con una lievissima difficoltà in più rispetto alla Lògia, data dalla franosità del terreno sull’unico traverso verso S per evitare dei blocchi di cresta, raggiungiamo in breve la vetta del Pizzo Baratin (3037 m). Reiteriamo le felicitazioni (e sono due!, per il momento…) e scendiamo, anche qui, dalla cresta opposta. Questo tratto è il più facile di giornata. Dalla Bocchetta a quota 2999 risaliamo sempre in direzione E l’ulteriore cresta ed in scioltezza raggiungiamo la terza vetta, quella del Pizzo Cramorino (3134 m). Già dall’alto della Lògia, ci eravamo accorti che la salita al Vogelberg, sarebbe stata “la più complessa” delle quattro. Ma le difficoltà – abbiamo poi appurato - si limitano ad un brevissimo passaggio leggermente esposto (oppure, a sinistra, un poco esposto ed altresì franoso); superato questo non vi sono più ostacoli al raggiungimento della quarta cima di giornata, il Vogelberg (3218 m). Eccoci dunque alla quaterna: sono passate sette ore e mezza dalla partenza, ed il pensierino alla quinta viene subito rintuzzato da un’ondata di realismo (“chissà a che ora arriveremo a casa stasera, già così…”). Con lo stesso realismo rinunciamo a scendere al Gemskanzel per attraversare il ghiacciaio del Paradiso in direzione Vogeljoch: ormai i ramponi ci aspettano proprio lì e non è il caso di provare senza…
Per farla breve, nella successiva ora di marcia ripercorriamo la precedente cresta (raggiungendo nuovamente le vette del Cramorino e del Baratin) e riguadagnato il Vogeljoch ci fermiamo per riprendere le energie, completando il pranzo fatto precedentemente a spizzichi e bocconi parecchie ore prima.
Sulla via del ritorno (che ripercorre quella di salita) veniamo raggiunti da alcuni piovaschi (ed anche da un po’ di grandine) ma questo non inficerà minimamente questa grande giornata di montagna (quando mai potrà ricapitare di inanellare 4 tremila in un solo giorno?)
Un grande grazie ad igor, infaticabile nel perseguimento di quanto prefissato, e alla prossima!
igor:
Avevo in mente gia' da tempo di concatenare queste vette, l'anno scorso avevo lo stesso progetto poi il tempo si é messo male e ho dovuto rinunciare facendo solo il barattin.Dopo aver fatto il blas mi sono detto, adesso ho trovato la persona giusta che non si tira indietro per fare una cosa cosi, detto fatto lo propongo a Fabio che dal canto suo non esita un attimo e mi dice che mi chiamera' in settimana. Sabato e domenica provo il Piz Medel con Utoe Biasca, peccato arriviamo al plateu e poi dobbiamo rinunciare causa nebbia e bufera di neve. Lunedi arriva il msg di Fabio per il nostro tour 3000, sinceramente sono un po' stanco ma poi mi dico la parola data è parola e cosi eccoci qua.
Dico subito a Fabio evitiamo le avventure alla Blas preferisco molti km in piu ma sul sicuro, non sono amante della wild zone senza sicurezze.Posso dire di essere veramente soddisfatto, una gita come dio comanda senza stress ma avendo raggiunto gli obiettivi prefissati, non ho niente da aggiungere in quanto Fabio ha gia' detto tutto.
Grande "Tapio" alla prochain Igor
Tempi: 11 ore di marcia (13 ore pause comprese). Dettaglio:
Foppa di Cusiè – Lògia (via Vogeljoch): 5 ore
Lògia – Vogelberg (via Vogeljoch-Baratin-Cramorino): 1 ora e 30’
Vogelberg – Vogeljoch (via Baratin e Cramorino): 1 ora
Vogeljoch – Foppa di Cusiè: 3 ore e 30’
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