Tour dei 10 Tremila in Val Malvaglia - anello da Fontané sul terreno della futura alta via Crio
Dieci tremila in un colpo solo, un colpo di ben 18 ore ma pur sempre uno solo.
Dopo un primo tentativo nel 2021 con
deb80, nel quale trovammo neve e fummo fermati dall'invalicabile Fraciòn, sono riuscito a percorrere l'intero concatenamento dei 10 tremila della Val Malvaglia.
Dal Logia al Cogn. Da solo, con il mio voluminoso zaino, il vento e tanta voglia di camminare per creste.
In generale è un percorso alpinistico facile, sul terreno tipico dei 3000 metri delle Alpi Ticinesi.
Ha però uno sviluppo notevole andando a coinvolgere due aree distinte e richiede parecchio tempo, essendo prevalentemente in cresta, con i passaggi che richiedono passo prudente. Inoltre il dislivello complessivo è importante ed impegna il fisico e il mentale.
I passaggi più delicati (che descriverò) sono la cresta sud della Cima Rossa, la cresta di collegamento tra Piz Piotta e Cima Rossa, la cresta sud del Fracion (che è il passaggio chiave), la discesa dal Rheinquellhorn e l'ultimo tratto di salita al Baratin.
Questo mega tour può essere divisibile in 2 parti diverse che normalmente vengono percorse singolarmente in giornata: le prime sette cime dalla Logia al Fraciòn e le ultime 3, ben più lontane, dal Piz Piotta alla Cima dei Cogn. Nel mezzo c'é quella che io ho definito come la "Grande Barriera" rappresentata dal Fracion ed, oltre a questo, anche un lungo traverso su ganne per aggirare il Puntone della Parete.
Per me è stata una grande soddisfazione
Tempi di percorrenza
Fontané: 02.30
Logia: 08.30
Baratin: 09.20
Cramorino: 09.52
Vogelberg: 10.20
Rheinquellhorn: 10.47
Piz de Stabi: 11.47
Puntone del Fracion: 12.28
Passo del Giumello: 14.05
Piz Piotta: 15.22
Cima Rossa: 15.52
Cima dei Cogn: 17.03
Fontané: 20.30
Breve video
[/drive.google.com/file/d/1W9nf6kEWbT85zv3ChB0okR1ku0QB_H8t/v...]
Storie in evidenza
/www.instagram.com/stories/highlights/17981411096035881/
Avvicinamento
Percorro il sentiero per Quarnei in notturna. Il cielo ha tantissime stelle. Si vede la via lattea.
Ho sonno e sono abbastanza stanco dalla precedente giornata di lavoro e dalla sveglia alle 00.30.
Nei pressi delle cascine di notte è facile perdere il sentiero. Ma lo ritrovo sempre. Procedo lento ma regolare. Cerco di economizzare le energie. So che sarà un giro lungo.
Giunto a Ürbell, di fronte a Quarnei, mi fermo per un caffé. Il cielo si schiarisce e si delineano i contorni delle montagne.
Ora individuo una traccia che si stacca verso est di traverso. Supero la dorsale che scende direttamente dalla Logia. Entro nella vallata dell'Alpe Cardedo. Superate le cascine la traccia diventa più difficile da individuare. Mi alzo sui pendii erbosi. L'ambiente è favoloso. Mi sposto troppo verso sud. Devo puntare al Vogeljoch ma sono troppo a sud. Correggo la rotta e supero un piccolo salto tramite un canalino. Individuo un gendarme e proseguo sulla sua linea di riferimento.
Verso le 07.00 ho fame e freddo. Prima di toccare il Vogeljoch mangio e indosso i vestiti pesanti invernali. Il vento irrompe turbolento.
Giunto in bocchetta lascio lo zaino e salgo veloce alla Logia.
Vogeljoch 2918 e Pizzo Baratin 2918 m

La prima parte: dalla Logia al Fracion
Sono passate 6 ore.
Il vento mi spinge verso l'alto. Mi sembra di essere agevolato. Dalla vetta mi affaccio sulla maestosa vicina: l'Adula. Sono sulla Logia. La salita è semplice su roccette, la cresta sommitale facile.
Mi avvio per concatenare i vari 3000. Ritorno al Vogeljoch e risalgo il Baratin, un po' sul filo, un po' sottocresta. Sul finale si arrampica un poco su grado 2, da prestare attenzione. Raggiungo la vetta costituita da un piccolo omino di pietre.
Non mi fermo e procedo per il Cramorino. Mi affaccio sull'Alpe Giumello, un imbuto verde profondo. Per questa cima mi alzo sopra i 3100. Non ci sono difficoltà. Alla mia sinistra c'è il ghiacciaio Paradise, davanti a me il Vogelberg. Esso ha una facile cresta ovest con alcuni semplici passaggi. Sulla vetta converge la cresta nord tramite la quale sono giunto la scorsa volta in invernale con Jair.
Esso rappresenta la massima elevazione dell'intero percorso con i suoi 3218 metri.
Vogelberg 3218 m

Il vento è ancora forte e freddo. Le rocce rivolte a nord sono coperte di brina.
Seguo ora la cresta da me già percorsa in invernale. C'è qualche passaggio facile ma esposto.
La prima cima è quella senza nome. In breve poi si raggiunge il Rheinquellhorn. Da qui la discesa è inizialmente facile poi aumenta la pendenza fino a richiedere di disarrampicare un paio di passaggi.
La cresta che conduce al Zapportpass appare percorribile ma impegnativa perchè sottile e laboriosa.
Preferisco saltare sul ghiacciaio Zapport (a sinistra). Per farlo devo disarrampicare senza troppa difficoltà alcune rocce.
Senza ramponi eseguo il breve traverso su modesta pendenza ed infine raggiungo il Zapportpass. Ci sono un paio di laghetti e, davanti a me, il Fracion e la spalla ovest dello Stabi. Tra i 2 c'è il Pass de Stabi.
Anche qui lascio lo zaino e rapido salgo al Piz de Stabi. Prima sulla spalla, poi lungo la breve cresta fino alla vetta che si affaccia sul più imponente Zapporthorn.
Ritorno al Pass de Stabi, adocchio il franoso canale che scende sul ghiacciaio de Stabi. L'anno scorso il mio tentativo terminò alla base di quel canale.
Decido di provare a superare il Fracion dalla cresta sud.
In breve raggiungo il Fracion risalendo la facile cresta nord.
Sono le 12.30. Sono in giro da 10 ore ma mi sembra di avere ancora un buon margine.
La seconda parte: dal Piz Piotta al Cogn
Scrivo il libro che è del 2004 e ha nomi noti e dopo una mezz'oretta mi appresto ad affrontare il passaggio chiave: la cresta sud del Fracion.
Dapprima si scende facilmente. Poi si incontra una paretina che si disarrampica piuttosto agevolmente (III forse aggirabile a sinistra). Quindi si presentano sempre più passaggi di III ed io, avendo letto la guida di Brenna che descrive il percorso in salita, mi abbasso sulla destra (lui dice di aggirare salendo la parte ripida di cresta da sinistra con arrampicata prudente) . Disarrampico una sezione ripida di rocce ed erba, aggirando placche esposte oppure percorrendole se dotate di validi appigli o fessure. Con molta calma raggiungo un grande fungo di roccia. Evidente anche da lontano. Mediante cenge e discendendo un'ultima parete di 3 metri riprendo il filo della cresta. Non è ancora finita: i passaggi sono esposti e delicati ancora per un tratto. Alla fine poi si addolcisce e raggiungo il Passo di Giumello.
La cresta sud del Fracion - il passaggio chiave

Per completare in tempi "ragionevoli" il mio giro salto le 2 cime del Puntone della Parete. Le aggiro abbassandomi sulla ganna in Val Malvaglia. Percorro in traverso il pendio di rocce franose e risalgo un canalino fino a riprendere la cresta che ora è facilissima. La salita per il Piz Piotta è lunga ma poco ripida. Con rinnovata energia salgo correndo.
Il Piz Piotta secondo la geolocalizzazione data dal telefono non è la cima con l'omino che si trova sulla cresta per la Cima Rossa. La vetta riportata sulla mappa sembra di più un'anticima. Io per sicurezza salgo anche sulla cima adiacente dotata di omino di rocce. Quindi proseguo sul filo che in certi punti è molto esposto e richiede delicatezza. (Ho scritto al riguardo a Swisstopo e aggiungeranno la quota 3151 m come anticima del Piz Piotta, corrispondente al punto più elevato della cresta del Fil Rosso e alla vetta con omino; ho aggiunto il waypoint).
In poco tempo sono alla Cima Rossa.
Anche qui c'è un libro ma non mi fermo. Vado spedito. Discendo la cresta sud: essa ha molti passaggi esposti, è più semplice della cresta del Fracion ma alcune prese si staccano. Bisogna stare attenti soprattutto in discesa e se si è stanchi come me. Impiego un certo tempo ma arrivo integro alla bocchetta della Cima Rossa, quella che separa Cogn e Cima della Rossa. Anche qui, per la terza volta, abbandono lo zaino e salgo a corsa in vetta al Cogn. La cresta è facile. Ma sono ulteriori 180 metri di ascesa.
La cresta sud della Cima della Rossa

Sono ormai le 17.00. Le speranze di rientrare per cena sono sfumate. Ma ho raggiunto la mia decima cima.
Sono super-felice. Ora mi aspetta la lunga discesa.
In bocchetta mi prendo un'ultima pausa. Mangio gli ultimi 2 panini (ne avevo 6) in previsione di non cenare.
Quindi mi abbasso nella conca e, restando piuttosto a destra per evitare di perdere troppa quota, mi avvicino al pendio che devo risalire per raggiungere la bocchetta quotata 2830m. Essa è il passaggio strategico per scendere all'Alpe di Piotta. In questi ultimi 100 metri di ascesa ho sentito la fatica e il battito è salito a 160.
Discendo la meravigliosa cresta super-panoramica fino all'Alpe di Piotta.
Da qui poi tramite il sentiero ufficiale corro giù a Fontané. Non è proprio dietro l'angolo. Ci sono ancora 700 metri di discesa dall'Alpe di Piotta alla macchina.
Chiudo l'anello senza dover estrarre il frontale. È ancora giorno!
Che giro!
Non vedo l'ora di raccontarlo
Dopo un primo tentativo nel 2021 con

Dal Logia al Cogn. Da solo, con il mio voluminoso zaino, il vento e tanta voglia di camminare per creste.
In generale è un percorso alpinistico facile, sul terreno tipico dei 3000 metri delle Alpi Ticinesi.
Ha però uno sviluppo notevole andando a coinvolgere due aree distinte e richiede parecchio tempo, essendo prevalentemente in cresta, con i passaggi che richiedono passo prudente. Inoltre il dislivello complessivo è importante ed impegna il fisico e il mentale.
I passaggi più delicati (che descriverò) sono la cresta sud della Cima Rossa, la cresta di collegamento tra Piz Piotta e Cima Rossa, la cresta sud del Fracion (che è il passaggio chiave), la discesa dal Rheinquellhorn e l'ultimo tratto di salita al Baratin.
Questo mega tour può essere divisibile in 2 parti diverse che normalmente vengono percorse singolarmente in giornata: le prime sette cime dalla Logia al Fraciòn e le ultime 3, ben più lontane, dal Piz Piotta alla Cima dei Cogn. Nel mezzo c'é quella che io ho definito come la "Grande Barriera" rappresentata dal Fracion ed, oltre a questo, anche un lungo traverso su ganne per aggirare il Puntone della Parete.
Per me è stata una grande soddisfazione
Tempi di percorrenza
Fontané: 02.30
Logia: 08.30
Baratin: 09.20
Cramorino: 09.52
Vogelberg: 10.20
Rheinquellhorn: 10.47
Piz de Stabi: 11.47
Puntone del Fracion: 12.28
Passo del Giumello: 14.05
Piz Piotta: 15.22
Cima Rossa: 15.52
Cima dei Cogn: 17.03
Fontané: 20.30
Breve video
[/drive.google.com/file/d/1W9nf6kEWbT85zv3ChB0okR1ku0QB_H8t/v...]
Storie in evidenza
/www.instagram.com/stories/highlights/17981411096035881/
Avvicinamento
Percorro il sentiero per Quarnei in notturna. Il cielo ha tantissime stelle. Si vede la via lattea.
Ho sonno e sono abbastanza stanco dalla precedente giornata di lavoro e dalla sveglia alle 00.30.
Nei pressi delle cascine di notte è facile perdere il sentiero. Ma lo ritrovo sempre. Procedo lento ma regolare. Cerco di economizzare le energie. So che sarà un giro lungo.
Giunto a Ürbell, di fronte a Quarnei, mi fermo per un caffé. Il cielo si schiarisce e si delineano i contorni delle montagne.
Ora individuo una traccia che si stacca verso est di traverso. Supero la dorsale che scende direttamente dalla Logia. Entro nella vallata dell'Alpe Cardedo. Superate le cascine la traccia diventa più difficile da individuare. Mi alzo sui pendii erbosi. L'ambiente è favoloso. Mi sposto troppo verso sud. Devo puntare al Vogeljoch ma sono troppo a sud. Correggo la rotta e supero un piccolo salto tramite un canalino. Individuo un gendarme e proseguo sulla sua linea di riferimento.
Verso le 07.00 ho fame e freddo. Prima di toccare il Vogeljoch mangio e indosso i vestiti pesanti invernali. Il vento irrompe turbolento.
Giunto in bocchetta lascio lo zaino e salgo veloce alla Logia.
Vogeljoch 2918 e Pizzo Baratin 2918 m

La prima parte: dalla Logia al Fracion
Sono passate 6 ore.
Il vento mi spinge verso l'alto. Mi sembra di essere agevolato. Dalla vetta mi affaccio sulla maestosa vicina: l'Adula. Sono sulla Logia. La salita è semplice su roccette, la cresta sommitale facile.
Mi avvio per concatenare i vari 3000. Ritorno al Vogeljoch e risalgo il Baratin, un po' sul filo, un po' sottocresta. Sul finale si arrampica un poco su grado 2, da prestare attenzione. Raggiungo la vetta costituita da un piccolo omino di pietre.
Non mi fermo e procedo per il Cramorino. Mi affaccio sull'Alpe Giumello, un imbuto verde profondo. Per questa cima mi alzo sopra i 3100. Non ci sono difficoltà. Alla mia sinistra c'è il ghiacciaio Paradise, davanti a me il Vogelberg. Esso ha una facile cresta ovest con alcuni semplici passaggi. Sulla vetta converge la cresta nord tramite la quale sono giunto la scorsa volta in invernale con Jair.
Esso rappresenta la massima elevazione dell'intero percorso con i suoi 3218 metri.
Vogelberg 3218 m

Il vento è ancora forte e freddo. Le rocce rivolte a nord sono coperte di brina.
Seguo ora la cresta da me già percorsa in invernale. C'è qualche passaggio facile ma esposto.
La prima cima è quella senza nome. In breve poi si raggiunge il Rheinquellhorn. Da qui la discesa è inizialmente facile poi aumenta la pendenza fino a richiedere di disarrampicare un paio di passaggi.
La cresta che conduce al Zapportpass appare percorribile ma impegnativa perchè sottile e laboriosa.
Preferisco saltare sul ghiacciaio Zapport (a sinistra). Per farlo devo disarrampicare senza troppa difficoltà alcune rocce.
Senza ramponi eseguo il breve traverso su modesta pendenza ed infine raggiungo il Zapportpass. Ci sono un paio di laghetti e, davanti a me, il Fracion e la spalla ovest dello Stabi. Tra i 2 c'è il Pass de Stabi.
Anche qui lascio lo zaino e rapido salgo al Piz de Stabi. Prima sulla spalla, poi lungo la breve cresta fino alla vetta che si affaccia sul più imponente Zapporthorn.
Ritorno al Pass de Stabi, adocchio il franoso canale che scende sul ghiacciaio de Stabi. L'anno scorso il mio tentativo terminò alla base di quel canale.
Decido di provare a superare il Fracion dalla cresta sud.
In breve raggiungo il Fracion risalendo la facile cresta nord.
Sono le 12.30. Sono in giro da 10 ore ma mi sembra di avere ancora un buon margine.
La seconda parte: dal Piz Piotta al Cogn
Scrivo il libro che è del 2004 e ha nomi noti e dopo una mezz'oretta mi appresto ad affrontare il passaggio chiave: la cresta sud del Fracion.
Dapprima si scende facilmente. Poi si incontra una paretina che si disarrampica piuttosto agevolmente (III forse aggirabile a sinistra). Quindi si presentano sempre più passaggi di III ed io, avendo letto la guida di Brenna che descrive il percorso in salita, mi abbasso sulla destra (lui dice di aggirare salendo la parte ripida di cresta da sinistra con arrampicata prudente) . Disarrampico una sezione ripida di rocce ed erba, aggirando placche esposte oppure percorrendole se dotate di validi appigli o fessure. Con molta calma raggiungo un grande fungo di roccia. Evidente anche da lontano. Mediante cenge e discendendo un'ultima parete di 3 metri riprendo il filo della cresta. Non è ancora finita: i passaggi sono esposti e delicati ancora per un tratto. Alla fine poi si addolcisce e raggiungo il Passo di Giumello.
La cresta sud del Fracion - il passaggio chiave

Per completare in tempi "ragionevoli" il mio giro salto le 2 cime del Puntone della Parete. Le aggiro abbassandomi sulla ganna in Val Malvaglia. Percorro in traverso il pendio di rocce franose e risalgo un canalino fino a riprendere la cresta che ora è facilissima. La salita per il Piz Piotta è lunga ma poco ripida. Con rinnovata energia salgo correndo.
Il Piz Piotta secondo la geolocalizzazione data dal telefono non è la cima con l'omino che si trova sulla cresta per la Cima Rossa. La vetta riportata sulla mappa sembra di più un'anticima. Io per sicurezza salgo anche sulla cima adiacente dotata di omino di rocce. Quindi proseguo sul filo che in certi punti è molto esposto e richiede delicatezza. (Ho scritto al riguardo a Swisstopo e aggiungeranno la quota 3151 m come anticima del Piz Piotta, corrispondente al punto più elevato della cresta del Fil Rosso e alla vetta con omino; ho aggiunto il waypoint).
In poco tempo sono alla Cima Rossa.
Anche qui c'è un libro ma non mi fermo. Vado spedito. Discendo la cresta sud: essa ha molti passaggi esposti, è più semplice della cresta del Fracion ma alcune prese si staccano. Bisogna stare attenti soprattutto in discesa e se si è stanchi come me. Impiego un certo tempo ma arrivo integro alla bocchetta della Cima Rossa, quella che separa Cogn e Cima della Rossa. Anche qui, per la terza volta, abbandono lo zaino e salgo a corsa in vetta al Cogn. La cresta è facile. Ma sono ulteriori 180 metri di ascesa.
La cresta sud della Cima della Rossa

Sono ormai le 17.00. Le speranze di rientrare per cena sono sfumate. Ma ho raggiunto la mia decima cima.
Sono super-felice. Ora mi aspetta la lunga discesa.
In bocchetta mi prendo un'ultima pausa. Mangio gli ultimi 2 panini (ne avevo 6) in previsione di non cenare.
Quindi mi abbasso nella conca e, restando piuttosto a destra per evitare di perdere troppa quota, mi avvicino al pendio che devo risalire per raggiungere la bocchetta quotata 2830m. Essa è il passaggio strategico per scendere all'Alpe di Piotta. In questi ultimi 100 metri di ascesa ho sentito la fatica e il battito è salito a 160.
Discendo la meravigliosa cresta super-panoramica fino all'Alpe di Piotta.
Da qui poi tramite il sentiero ufficiale corro giù a Fontané. Non è proprio dietro l'angolo. Ci sono ancora 700 metri di discesa dall'Alpe di Piotta alla macchina.
Chiudo l'anello senza dover estrarre il frontale. È ancora giorno!
Che giro!
Non vedo l'ora di raccontarlo
Tourengänger:
Michea82

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