8 tremilla in un botto
Parto alle 6:40 dal parcheggio di Fontané dove prendo il sentiero ufficiale bianco e rosso verso l'alpe della bolla e Ürbell. Arrivando ad Ürbell si lascia il sentiero ufficiale e si segue una lievissima traccia dentro l'erba alta che conduce all'alpe di Cardedo. C'è comunque una fontana che indica la direzione. Prima dell'alpe cardedo riempio le mie bottiglie con l'acqua e proseguo verso il laghetto di Cardedo. Dopo aver raggiunto un grande ometto di sasso sulla sinistra si continua per alcune decine di metri e poi lascio anche quel vecchio sentiero e vado dritto verso le gane del Baratin. Prima di raggiungerla incontro ancora degli ometti si sasso che però non vanno fino a dentro la gana. Prendo dunque la gana di traverso e vado in direzione logica verso il Vogeljoch. Prima di raggiungere quello vado a sinistra e prendo la cresta est della Logia che mi porta comodamente in cima. Purtroppo il vento soffia dal Paradiesgletscher e nonostante 35 o addiritura 37 gradi a Malvaglia mi viene freddo da indossare pantaloni lunghi giacca da vento e pure guanti in pelle.
Discesa dalla stessa cresta ma questa volta passando per il Vogeljoch e salendo la cresta ovest del Baratin. Una piccola parete sotto la cima raggiro sul versante nord ma forse sarebbe meglio andare verso sud. In ogni caso raggiungo la cima in poco tempo. La continuazione è facile e passa per la cresta per il pizzo Cramorino che oltrepasso senza fermarmi. Per la continuazione rimango praticamente sempre sulla cresta dove vado al massimo di qualche metro sul versante ticinese. La cresta si rileva molto facile e stabile, non ho trovato punti marci come lo hanno trovato quelli che sono passati prima di me.
La cima del Vogelberg è davvero ampia e pianeggiante.
Dopo un'altra pausa continuo verso il Rheinquellhorn, Questa traversa è un po' più esposta ma molto facile da fare e a mio avviso poco pericoloso. Sul Rheinquellhorn non ho più guardato se c'era il libro di cima dato che su tutte le altre cime era assente. Ora la discesa tra il Rheinquellhorn e il Zapportpass si fa in due punti seria. Bisogna raggirare un blocco su una cengia molto esposta (centinaia di metri nel vuoto) sul versante ticinese. Per fortuna la cenga è lunga al massimo un metro e gli appigli sono molto buoni. Più in la devio poi sul lato grigionese e scendo una decina di metri su un nevaio ripido e molle. Da qui senza alcun problema comodamente su placche lisce ma piane per il piede della cresta sud del pizzo dei Stabi. Anche qui non darei neanche un F ma semplicemente EE fino al pizzo.
Libro di vetta anche li non presente.
Torno indietro e faccio la cresta ovest del puntone di Francion dove finalmente trovo il primo e unico libro di vetta della giornata.
Per la discesa vado circa a metà cresta e poi punto in giù per arrivare al lato sinistro del ghiacciaio di giumello guardando da sopra. Si può scendere lungo il ghiacciaio sempre sul lato sinistro fino alla sua lingua. Quando il ghiacciaio sta per finire forse una trentina di metri sopra attraverso essa (ci sono anche orme di animali) e scendo poi alla destra del ruscello dove incontro nuovamente una lieve traccia e pure ometti di sasso. Sembra che questi fanno di traverso verso la parete del pizzo Nass e scelgo dunque di abbandorare la traccia per scendere lungo il gradiente per il passo delle creste. Li purtroppo mi accorgo di essere sceso troppo e devo risalire una decina di metri per scendere una parete rocciosa non troppo inclinata verso destra per poi prendere la traccia a 2200m. Qui incontro pure una vipera che prende il sole e scendo per prendere la traccia che arriva dall'alpe di Giumello. Purtroppo la traccia è scomparsa quasi del tutto e per arrivare al piano di pena bisogna andare con intuizione. Ora la traccia diventa sempre più visibile e infine anche più larga fino ad arrivare a Fontané passando per Campei, Büsan rimanendo dopo Büsan sempre sul lato sinistro del fiume.
La macchina raggiungo alle 18:15 dove chiudo l'anello odierno.
descrizione detagliata segue
Discesa dalla stessa cresta ma questa volta passando per il Vogeljoch e salendo la cresta ovest del Baratin. Una piccola parete sotto la cima raggiro sul versante nord ma forse sarebbe meglio andare verso sud. In ogni caso raggiungo la cima in poco tempo. La continuazione è facile e passa per la cresta per il pizzo Cramorino che oltrepasso senza fermarmi. Per la continuazione rimango praticamente sempre sulla cresta dove vado al massimo di qualche metro sul versante ticinese. La cresta si rileva molto facile e stabile, non ho trovato punti marci come lo hanno trovato quelli che sono passati prima di me.
La cima del Vogelberg è davvero ampia e pianeggiante.
Dopo un'altra pausa continuo verso il Rheinquellhorn, Questa traversa è un po' più esposta ma molto facile da fare e a mio avviso poco pericoloso. Sul Rheinquellhorn non ho più guardato se c'era il libro di cima dato che su tutte le altre cime era assente. Ora la discesa tra il Rheinquellhorn e il Zapportpass si fa in due punti seria. Bisogna raggirare un blocco su una cengia molto esposta (centinaia di metri nel vuoto) sul versante ticinese. Per fortuna la cenga è lunga al massimo un metro e gli appigli sono molto buoni. Più in la devio poi sul lato grigionese e scendo una decina di metri su un nevaio ripido e molle. Da qui senza alcun problema comodamente su placche lisce ma piane per il piede della cresta sud del pizzo dei Stabi. Anche qui non darei neanche un F ma semplicemente EE fino al pizzo.
Libro di vetta anche li non presente.
Torno indietro e faccio la cresta ovest del puntone di Francion dove finalmente trovo il primo e unico libro di vetta della giornata.
Per la discesa vado circa a metà cresta e poi punto in giù per arrivare al lato sinistro del ghiacciaio di giumello guardando da sopra. Si può scendere lungo il ghiacciaio sempre sul lato sinistro fino alla sua lingua. Quando il ghiacciaio sta per finire forse una trentina di metri sopra attraverso essa (ci sono anche orme di animali) e scendo poi alla destra del ruscello dove incontro nuovamente una lieve traccia e pure ometti di sasso. Sembra che questi fanno di traverso verso la parete del pizzo Nass e scelgo dunque di abbandorare la traccia per scendere lungo il gradiente per il passo delle creste. Li purtroppo mi accorgo di essere sceso troppo e devo risalire una decina di metri per scendere una parete rocciosa non troppo inclinata verso destra per poi prendere la traccia a 2200m. Qui incontro pure una vipera che prende il sole e scendo per prendere la traccia che arriva dall'alpe di Giumello. Purtroppo la traccia è scomparsa quasi del tutto e per arrivare al piano di pena bisogna andare con intuizione. Ora la traccia diventa sempre più visibile e infine anche più larga fino ad arrivare a Fontané passando per Campei, Büsan rimanendo dopo Büsan sempre sul lato sinistro del fiume.
La macchina raggiungo alle 18:15 dove chiudo l'anello odierno.
descrizione detagliata segue
Tourengänger:
Califfo

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