Trittico di 3000 ticinesi in ravanage
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Dopo una gran bella settimana di mer***, partiamo il sabato pomeriggio armati di tenda. L'idea è quella di pernottare nei pressi dell'altopiano di Quarnei per poi salire la domenica sull'Adula percorrendo la non semplicissima "Via dell'Amicizia".
Solo una luna luminosissima "rovina" una stellata spettacolare di una notte limpidissima: le premesse sono ottime e non è qualche velatura in lontananza che fa vacillare l'ottimismo al momento della partenza all'alba.
Dopo circa due ore di cammino arriviamo verso le sette e mezza al Passo dei Cadabi accompagnati da tanto sole e qualche nuvola all'orizzonte, ottimo!!
Mangiamo un boccone al volo, ci imbraghiamo, prepariamo la corda...ed è la nebbia totale. Che facciamo? Di cominciare la cresta in queste condizioni non ce la sentiamo, di tornare giù non ne abbiamo intenzione.
Decidiamo allora di iniziare a percorrere la cresta nella direzione opposta facendo un su e giù intorno a quota 3000 nell'attesa di capire quale sarà il nostro destino metereologico.
Alternando visibilità 0 a qualche fugace e piccola apertura percorriamo in successione la Cima Logia, il Pizzo Baratin ed infine il Pizzo Cramorino seguendo la cresta che delimita a sud il piccolo Paradiesgletscher occidentale.
Il tempo resta molto inclemente e decidiamo quindi di scendere ripercorrendo un tratto di cresta fino alla bocchetta del Baratin dove abbandoniamo la cresta per nevaio e pietraia perdendo quota sul versante sud fino ad arrivare nei pressi del laghetto di Carded.
Da qui, a tratti su traccia a tratti semplicemente per la via apparentemente più comoda, continuiamo la discesa fino a raggiungere l'alpe di Cardedo dalla quale, per bel sentiero, arriviamo alla capanna Quarnei.
Ripresa la tenda torniamo all'auto per lo stupendo sentiero alto che transita dal Laghetto dei Corti e dall'alpe di Sceru.
Pur non essendo riusciti a portarci a casa la salita all'Adula siamo comunque contenti del giro svolto improvvisando: probabilmente se il meteo non avesse fatto scherzi non ci sarebbe mai venuto in mente di salire su queste cime, mentre sull'Adula torneremo sicuramente.
Marco e Francesco
Ci ho messo qualche minuto a digerire il nervoso quando mi sono reso conto che non sarebbe stato prudente salire sull'Adula. Ti avevo parlato di questa salita poche ore prima di vederti per l'ultima volta e rinunciarci mi dava il senso di averti mentito. Poi ho iniziato a pensare che questo giro è stato invece più simile a te: non sei mai stata appariscente, spesso all'ombra di qualcuno più vistoso di te, però in qualsiasi momento ed in qualsiasi condizione non mi hai mai impedito di raggiungerti.
Per tutte le volte che hai cucito i pantaloni dopo che li avevo bucati con una ramponata...
Per tutte le volte che hai messo vestiti e scarponi ad asciugare vicino alla stufa quando tornavo lavato...
Per tutte le volte che mi davi del matto quando mi vedevi partire la sera dopo lavoro con il programma di dormire in auto per camminare il giorno dopo...
Per tutte le volte che mi hai aspettato la sera per vedere le foto delle mie piccole "imprese" in montagna...
Per tutto...Grazie.
Ciao nonna
Marco
Solo una luna luminosissima "rovina" una stellata spettacolare di una notte limpidissima: le premesse sono ottime e non è qualche velatura in lontananza che fa vacillare l'ottimismo al momento della partenza all'alba.
Dopo circa due ore di cammino arriviamo verso le sette e mezza al Passo dei Cadabi accompagnati da tanto sole e qualche nuvola all'orizzonte, ottimo!!
Mangiamo un boccone al volo, ci imbraghiamo, prepariamo la corda...ed è la nebbia totale. Che facciamo? Di cominciare la cresta in queste condizioni non ce la sentiamo, di tornare giù non ne abbiamo intenzione.
Decidiamo allora di iniziare a percorrere la cresta nella direzione opposta facendo un su e giù intorno a quota 3000 nell'attesa di capire quale sarà il nostro destino metereologico.
Alternando visibilità 0 a qualche fugace e piccola apertura percorriamo in successione la Cima Logia, il Pizzo Baratin ed infine il Pizzo Cramorino seguendo la cresta che delimita a sud il piccolo Paradiesgletscher occidentale.
Il tempo resta molto inclemente e decidiamo quindi di scendere ripercorrendo un tratto di cresta fino alla bocchetta del Baratin dove abbandoniamo la cresta per nevaio e pietraia perdendo quota sul versante sud fino ad arrivare nei pressi del laghetto di Carded.
Da qui, a tratti su traccia a tratti semplicemente per la via apparentemente più comoda, continuiamo la discesa fino a raggiungere l'alpe di Cardedo dalla quale, per bel sentiero, arriviamo alla capanna Quarnei.
Ripresa la tenda torniamo all'auto per lo stupendo sentiero alto che transita dal Laghetto dei Corti e dall'alpe di Sceru.
Pur non essendo riusciti a portarci a casa la salita all'Adula siamo comunque contenti del giro svolto improvvisando: probabilmente se il meteo non avesse fatto scherzi non ci sarebbe mai venuto in mente di salire su queste cime, mentre sull'Adula torneremo sicuramente.
Marco e Francesco
Ci ho messo qualche minuto a digerire il nervoso quando mi sono reso conto che non sarebbe stato prudente salire sull'Adula. Ti avevo parlato di questa salita poche ore prima di vederti per l'ultima volta e rinunciarci mi dava il senso di averti mentito. Poi ho iniziato a pensare che questo giro è stato invece più simile a te: non sei mai stata appariscente, spesso all'ombra di qualcuno più vistoso di te, però in qualsiasi momento ed in qualsiasi condizione non mi hai mai impedito di raggiungerti.
Per tutte le volte che hai cucito i pantaloni dopo che li avevo bucati con una ramponata...
Per tutte le volte che hai messo vestiti e scarponi ad asciugare vicino alla stufa quando tornavo lavato...
Per tutte le volte che mi davi del matto quando mi vedevi partire la sera dopo lavoro con il programma di dormire in auto per camminare il giorno dopo...
Per tutte le volte che mi hai aspettato la sera per vedere le foto delle mie piccole "imprese" in montagna...
Per tutto...Grazie.
Ciao nonna
Marco
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francesc92,
Marco_92


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