Pizzo Lacina (1930 m)


Publiziert von tapio , 27. Januar 2012 um 09:19. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:25 Januar 2012
Wandern Schwierigkeit: T5 - anspruchsvolles Alpinwandern
Klettern Schwierigkeit: II (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 7:00
Aufstieg: 1260 m
Abstieg: 1260 m
Strecke:[7.81 km] Capraga (951 m) – Alpe Sui (1220 m) – La Colmetta (1697 m) – Pizzo Lacina (1930 m) - "Backpoint" (1889m) - ritorno per la stessa via
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Si arriva a Premosello Chiovenda prendendo la SS 33 del Sempione in direzione nord ed uscendo all’uscita di Premosello. Qui salire verso Colloro e successivamente proseguire verso il bivio situato presso il bacino idroelettrico. Qui prendere a sinistra sulla “strada non collaudata” (una delle peggiori strade di montagna mai viste) e raggiungere Capraga.
Kartennummer:Cartine Zanetti 1:30000 n.54 Parco Nazionale Valgrande

Esclusa la catena centrale dei Corni di Nibbio (sommariamente, Torrione di Bettola 1578 m, Pizzo delle Tre Croci 1638 m, La Teia 1688 m e Pizzo del Lesìno 1990, oltre ad altre elevazioni minori), il Pizzo delle Pecore era l’unica montagna del comprensorio del PN Valgrande (situato comunque all’esterno dei confini ufficiali del parco, per questo uso il termine “comprensorio”) che non avevo finora ancora visitato.

Avendo notato il recente tentativo di gbal di raggiungere la  Cima Saler e la successiva “corsa a mani nude” di Hurluberlu verso Le Pecore e La Saler, mi è venuto naturale pensare di fare un giretto in zona; essendo poi a conoscenza della passione di gbal per le vette valgrandine, la proposta associativa è scaturita, come dire? … naturalmente.

Dopo i convenevoli a Premosello, saliamo in auto fino a Capraga con l’intenzione di raggiungere il costone SW del Pizzo Lacina e di non lasciarlo più fino al raggiungimento della vetta.

Così è, infatti: raggiungiamo prima l’Alpe Sui (1220 m), poi la Colmetta (una prima elevazione quotata 1697 m) e successivamente il Pizzo Lacina (1930 m).  Da qui il crestone si snoda sempre in direzione NE e si dirige verso il Pizzo delle Pecore.

L’idea originaria era infatti questa (raggiungere Le Pecore), ma la cartografia relativamente ingannevole, due incidenti di percorso (una mia caduta da fermo con botta al ginocchio ed una caduta di gbal con perdita di bastoni e berretto nel ripido pendio sottostante), ed un passaggio oggettivamente pericoloso (cresta con salti al centro - roccia liscia e verticale a sinistra - evanescente passaggio sul ripidissimo pendio erboso con erba arsa e riarsa dal sole a destra, scivolosissima) ci fanno riprendere la via dell’andata per tornare a consumare il nostro pranzetto sulla pur bella cima del Pizzo Lacina (secondo Teresio Valsesia è proprio questo il nome corretto: sulla carta IGM viene citato “erroneamente” come “La Cima”; sempre secondo Valsesia dalla Cina alle Pecore trattasi di “delicata traversata”).

La discesa si rivela quasi più problematica della salita, almeno per quanto riguarda il livello di attenzione da dedicare ai ripidi pendii davanti a noi. In ogni caso, dopo qualche passaggio più complicato che all’andata, raggiungiamo l’auto a Capraga, consci che, se non avessimo scelto questa via, probabilmente non avremmo mai conosciuto questo fantomatico Pizzo La Cina. Ed altrettanto consci che Le Pecore le potremo sempre raggiungere da un’altra via.

Un grazie a gbal per la bella giornata sulle aspre creste valgrandine ed un arrivederci a presto.

 

 

Il racconto di Giulio gbal

 

tapio ha già ottimamente ed esaurientemente descritto il nostro tentativo di salire il Pizzo delle Pecore da Sud. Posso aggiungere solo alcune considerazioni: ancora una volta ho verificato che la Val Grande non si concede facilmente; che molti dei suoi percorsi più belli, affascinanti a vedersi da lontano sono da considerare in realtà percorsi alpinistici e vanno affrontati come tali perché senza protezioni i pericoli sono in agguato. Abbiamo verificato a nostre spese le difficoltà di procedere, il dover mettere in atto diversi tentativi per superare i passi ostici e che basta un attimo di disattenzione per trovarsi nei pasticci. Ciò non toglie nulla alla meraviglia provata ammirando queste creste aeree che si profilano in varie direzioni e danno davvero una timorosa sensazione di essere sospesi nel vuoto; mi fa capire meglio che affrontarle “a mani nude” (vedi Hurluberlu) è riservato a pochi. Molto meglio è assicurare il compagno con una corda nei passaggi più pericolosi. Altra considerazione è che i miei calcoli previsionali sui tempi su questi terreni d’avventura vanno a farsi benedire; inoltre bisogna contare su una buona scorta di tempo perché in ogni momento si rischia di arrivare ad un punto oltre il quale non ci si sente di procedere e bisogna tornare indietro. Questo può succedere ovunque, a meno che non si conosca già il percorso o che questo sia ben documentato; non era questo il caso ed inoltre la cartografia disponibile e altri mezzi come Google Earth ecc. non rendono assolutamente l’idea dei dettagli e delle difficoltà che si incontreranno.

Desidero ringraziare caldamente Fabio per la ritrovata e piacevole compagnia e per le interessanti descrizioni di panorami, percorsi e località.

Alla prossima Fabio!

 

 

I tempi (per i precisi):

 

Località

Tempo parziale

Progressivo

Capraga

0

0

Bivio per Vogogna

0:23

0:23

Pizzo Lacina

2:36

2:58

“Backpoint” N46.03104, E8.32284 1889m

0:54

3:53

Sosta

0:12

4:05

Pizzo Lacina

0:30

4:35

Sosta pranzo

0:45

5:20

Bivio per Vogogna

2:07

7:27

Capraga

0:22

7:49

 

 

 

 

Pillole….di sudore e di fatica:

 

Dislivello percorso 1258m

Lunghezza totale 7.81 km

Tempo totale lordo 7h49’

Tempo totale senza soste 6h52’

Soste totali 57'

Pendenza max  45% (x 1.50 km)

Pendenza media 37% (x 2.66 km)

 


Tourengänger: gbal, tapio


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Geodaten
 9168.gpx Il nostro percorso

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Kommentare (16)


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Sky hat gesagt:
Gesendet am 27. Januar 2012 um 11:27
Come ho scritto a hurluberlu, io un percorso su pendii erbosi esposti lo farei con una picca alla mano (magari anche due !) e nello zaino metterei anche un paio di ramponi.. e, perché no, uno spezzone di corda.. Forse tutta questa attrezzatura è da folle.. ma per me è altrettanto folle affrontare dei pendii del genere “a mani nude” ! Voi che ne dite ?!
Mentre io sto a fare sempre i conti con neve e valanghe, che pure amo, un po’ di invidia va a voi che “danzate” sulle creste.
Cari saluti,
Luca

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. Januar 2012 um 11:45
Ciao Luca,
dunque, come ti ha risposto hurluberlu, la picca e i ramponi sono due appendici "esterne al nostro corpo" e bisogna essere ben abituati ad usarle, per poterle usarle bene. Diversamente, meglio fidarsi di ciò che si conosce alla perfezione, cioè mani e piedi propri. I ramponi li avevamo, sia io che gbal, ma non ci è passato per la testa di estrarli dallo zaino, in mancanza di ghiaccio, anche se probabilmente sarebbero stati la chiave di volta del passaggio difficile. Su questo concordo in pieno con te. Come anche sulla corda, non sarebbe stata per niente da folli.
C'è poi da aggiungere a mo' di battuta che tu sei un grandissimo amante delle piccozze, te ne andresti anche a dormire con un paio di queste :-))
Se lebowski si è "autoproclamato" "fante di picche", per te rimane scoperto l'altro ruolo, quello di "re di picche": che ne dici, sarebbe adatto?
Comunque i conti con la neve non sono ancora (PER FORTUNA!) finiti, come vedrai dalla prossima relazione...
Cari saluti anche a te,
Fabio

Amedeo hat gesagt: RE:...ramponi!!
Gesendet am 27. Januar 2012 um 12:05
.....mi sembra di ricordare che i ramponi usati sul ghiaccio siano stati "inventati" da due inglesi che hanno visto dei contadini tagliare l'erba su pendii ripidi con questi aggeggi di ferro ai piedi e hanno pensato di usarli per l'alpinismo.
Ciao a tutti
Amedeo

tapio hat gesagt: RE:...ramponi!!
Gesendet am 27. Januar 2012 um 12:15
Probabilmente siamo stati un po' suggestionati dai due piccoli incidenti precedenti e a nessuno dei due è venuto in mente di calzare i ramponi...
comunque interessante la loro origine, in effetti anche sui pendii erbosi possono svolgere benissimo la loro funzione!
Ciao, Fabio

lebowski hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. Januar 2012 um 12:52
Il "fante di picche" in realtà la pensa come hurluberlu, in perfetto free climb style.
A supporto di ciò posso rivelare che nella salita al Barbarossa ho impugnato la picca per la prima volta.
Complimenti all'intrepido duotapio-gbal!

ciao

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. Januar 2012 um 13:35
Ciao Luca!

Sfondi una porta aperta, la mia religione si chiama AF
(all free), forse per questo mi sono trovato più volte ad avere dei problemini da risolvere...

Grazie dei complimenti, il Lacina è stato bello, ma per le Pecore ho già pronta la via alternativa.

Ciao, Fabio

gbal hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. Januar 2012 um 15:32
Intervengo per ringraziare e per dire anche che avevamo l'attrezzatura per una cresta da escursionisti; di sicuro, avessimo saputo cosa ci aspettava avrei portato una bella mezza corda. I ramponi 12 punte erano per l'eventuale ghiaccio; su erba (con tutto il rispetto per i falciatori) li vedo più come un ulteriore tentativo di inciampare....e ti assicuro che abbiamo già fatto del nostro meglio per cadere con i soli scarponi :):):)
I ramponcini 4 o 6 punte che scompaiono sotto la suola in effetti sono una idea da provare.
Ciao
Giulio

Sky hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. Januar 2012 um 17:41
Devo ammettere di aver usato i ramponi per andare, in invernale, allo Scopi, nel primo tratto senza neve. Stavo salendo su un pendio piuttosto ripido, quasi 45° (ovviamente fuori dal sentiero !) e i miei scarponi scivolavano.. Messi su i ramponi mi è sembrato di camminare in piano !! Sul terreno duro, quasi gelato, tipicamente invernale, erano micidiali ! Però non saprei com’è l’effetto su un terreno più morbido e/o in discesa.. Da una parte potrebbero dare un po’ di instabilità, compensata dall’altra dalla maggiore aderenza al terreno.. Proverò ! Se sui ramponi posso essere d’accordo della loro discutibilità, la piccozza, su un terreno alpinistico, direi che è imprescindibile.. La tecnica dell’autoarresto potrebbe essere utile su un pendio erboso tanto quanto su uno nevoso !
Per il resto, capisco che sia una questione di gusto personale.. che io e l’amico tapio siamo su visioni diametralmente opposte (seppur entrambe fair, direi !).

Ciao, Luca

P.S. Accettato con onore il titolo di “re di picche”.. naturalmente manca ancora quello di regina !

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. Januar 2012 um 18:07
Lì il terreno era "misto" nel senso di salita, discesa e principalmente traverso. Mentre sulla salita sono ortodossamente AF, sui traversi e sulla discesa capisco l'utilità dei ramponi, ma prima bisognerebbe farsi un po' d'esperienza su terreni non troppo difficili.

Per quanto riguarda la regina...
...vedrai che le papabili non tarderanno a palesarsi!

Ciao, Fabio

Amedeo hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. Januar 2012 um 20:20
Intendiamoci, non intendevo assolutamente commentare il vostro modo di salire.....solo ricordare come l'ingegno e la perspiscacia possono trasformare oggetti o comportamenti adattabili a situazioni diverse...........!!
Buone gite.....voi che potete!!
Amedeo

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. Januar 2012 um 20:29
Certo, erano ben chiare le tue intenzioni! Del resto l'umanità si è sempre sviluppata grazie all'ingegno di qualcuno, che poi ha portato a dei passi avanti per tutti.

Grazie per l'augurio che ricambiamo, visto che ormai i tempi per un tuo rientro ad un ruolo attivo su HIKR dovrebbero essere prossimi...

Ciao, Fabio

gbal hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. Januar 2012 um 21:44
Mi unisco a Fabio nell'augurio che tu possa presto tornare a godere della montagna in prima persona.
Buone prossime gite
Giulio

grandemago hat gesagt:
Gesendet am 28. Januar 2012 um 12:23
Siete su un altro pianeta ragazzi.....bravi!
Sull'erba con quelle pendenze sto male solo al pensiero.....

Ciao
Aldo

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 28. Januar 2012 um 13:50
Grazie Aldo,
sono addirittura arrivato a pensare che sarebbe stata meglio un po' di rugiada per dare un po' più di presa allo scarpone sull'erba... il che è tutto dire!

Molto bello il racconto di Tric & Trac, complimenti a te (e anche per l'idea di risparmiarti il supplizio delle ciaspole, sfruttando l'ultima giornata di sole prima della nuova neve)!

Ciao, Fabio

grandemago hat gesagt: RE:
Gesendet am 28. Januar 2012 um 16:09
Ciao Fabio, Tric & Trac ringraziano!

La neve mi piace, ma la preferisco percorrere senza ciaspole se posso. Con gli sci sarebbe bello ma il discorso è chiuso da tempo.....senza rimpianti!

Ciao
Aldo


tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 28. Januar 2012 um 16:57
Allora bisognerà aspettere un po' di vento, in modo che si indurisca: da metà settimana prossima si prevedono -12° / -14° a 2000 metri, in queste condizioni farà fatica a trasformarsi...

Ciao, Fabio


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