Alpe Vallard e Pizzo Lacina - Valgrande


Publiziert von atal , 21. Dezember 2014 um 14:28.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:20 Dezember 2014
Wandern Schwierigkeit: T5- - anspruchsvolles Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 7:30
Aufstieg: 1470 m
Abstieg: 1470 m
Strecke:Colloro - Sasso Termine - Ludo Termine Sup. - Alpe Vallard - Pizzo Lacina - La Colmetta - Pra d'Gatt - Ludo Termine Sup. - Sasso Termine - Colloro
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Colloro - fraz. di Premosello- Chiovenda (VB) - parcheggio davanti alla chiesa
Kartennummer:IGM Serie M891 Foglio Villadòssola Ed. 3; CNS 285 Domodossola Ed. 2000

Finalmente ho raggiunto l'Alpe Vallard, uno degli alpeggi in assoluto più incredibili per la posizione, vero e proprio "nido d'aquila" sulla valle del Toce (con vista sui laghi). Stando al libro di Daniele Barbaglia e Renato Cresta "Genti e luoghi di Valgrande", l'alpeggio è stato caricato fino al 1922.  Avevo già fatto due tentativi, entrambi documentati su questo sito, per raggiungere questo luogo remoto (il secondo lo definirei più un sopralluogo, visto che mi sarebbe bastato raggiungere il Pizzo Lacina; da lassù trovare anche il modo di scendere a Vallard sarebbe stato chiedere troppo...). Finalmente è arrivata l'occasione giusta, in compagnia di Ferruccio, uno dei più grandi conoscitori della Valgrande.
 
Come nel mio primo tentativo, siamo partiti da Colloro e siamo arrivati alla dorsale sopra Pra d'Gatt, dove si trova una caratteristica pila di massi (2:10; circa 1525 m). Abbiamo quindi iniziato a traversare a dx il versante SE del Pizzo Lacina (indicato erroneamente sulle carte come Pizzo La Cima), senza traccia, ripetendo sostanzialmente il percorso che avevo fatto la prima volta. Arrivati nel canale in cui mi ero fermato (allora era ingombro di neve pesante), ne abbiamo risalito il fondo per qualche metro fino a superare il punto più stretto. A circa 1605 m di quota (dove il canale si allarga e sembra di vedere il sentiero "giusto" provenire dalla spalla sulla sx, più alto quindi del percorso fatto da noi), abbiamo ripreso a traversare a dx, cercando di mantenere più o meno la stessa quota, in realtà compiendo diversi saliscendi di lieve entità, alla ricerca dei passaggi più logici e meno pericolosi. Ad un certo punto abbiamo trovato delle pietre disposte lungo un traverso, probabilmente tutto quello che rimane del vecchio sentiero. Passata un'ultima spalla, ci siamo affacciati sulla canale dell'alpe Vallard e abbiamo raggiunto il primo rudere (quotato 1633 m sulla tavoletta IGM, 50' dall'inizio del traverso). Attraversato il ruscello in fondo al canalone, siamo scesi a visitare i due ruderi situati più in basso, chiamati Cà d'Quirch secondo Barbaglia-Cresta (1560 m circa; sempre secondo gli autori citati, Ca' d'Quirich è stata abbandonata nel 1920). I ruderi sono stretti tra il pendio sovrastante e uno sperone di roccia, e la pianta dell'edificio principale è incurvata, in modo da adattarsi alla morfologia del terreno, a testimonianza della capacità degli alpigiani di un tempo di sfruttare ogni piega della montagna. Abbiamo quindi raggiunto i ruderi alti di Vallard risalendo la crestina che separa il canalone di Vallard dalla valle del Riale del Ponte. Salendo pochi metri nel prato sulla sx dei ruderi alti (1670 m circa, 1:00 dall'arrivo al primo rudere) abbiamo trovato un masso con l'incisione che indica il confine tra i comuni di Premosello e Vogogna e riporta la data 1864.
 
Per il ritorno siamo saliti verso il Pizzo Lacina sui ripidi prati sovrastanti Vallard. Dopo avere aggirato a sx una paretina, ci siamo affacciati su un canalino erboso, che abbiamo risalito fino al colletto posto al suo termine. Dal colletto, portandoci verso sx, abbiamo guadagnato la cima sovrastante che è la cima N del Pizzo Lacina (più alta della cima S, anche se di pochi metri, 3 secondo il mio altimetro; 44' dai ruderi alti di Vallard). Siamo quindi scesi all'intaglio tra le due cime facendo molta attenzione a non scivolare (prati ripidissimi) rimanendo a sx della dorsale e abbiamo quindi percorso la crestina, in parte rocciosa e ricoperta da un po' di neve, fino a guadagnare la cima S (16' dalla cima N, cartello indicatore q. 1930 m  - che deve però essere riferito alla cima N, anche in base alla cartografia consultata). Ormai su terreno più facile siamo scesi lungo la dorsale fino alla Colmetta (1697 m), con il conforto di qualche segno bianco e rosso. Ci siamo quindi calati con percorso libero sulla sx, lasciando a dx i segnavia che portano all'Alpe Sui, fino a raggiungere l'Alpe Pra d'Gatt (1495 m) per una meritata sosta (1:04 dalla cima S, fin qui 6:00).
Da Pra d'Gatt a Colloro siamo scesi ripercorrendo il percorso fatto all'andata (1:35).

Nel complesso una giornata bellissima e in ottima compagnia in uno degli alpeggi di più difficile accesso tra quelli visitati fino ad ora.

Tourengänger: atal


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Kommentare (5)


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froloccone hat gesagt:
Gesendet am 21. Dezember 2014 um 21:31
Le tue esplorazioni in Val Grande sono uniche!Incredibile la posizione del'alpeggio!!!!!!!è proprio vero che gli alpigiani di un tempo erano "maestri" Ciao ALE

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 21. Dezember 2014 um 22:46
Grazie Ale, Vallard è in una posizione veramente stupefacente ma guardati anche il sito www.in-valgrande.it, da cui traggo ispirazione per molti dei miei giri...

froloccone hat gesagt: RE:
Gesendet am 22. Dezember 2014 um 07:02
Grazie della dritta,guarderò sicuramente!!!Ciao e Buon Natale! ALE

Simone86 hat gesagt:
Gesendet am 23. Dezember 2014 um 13:49
Complimentoni per l'esplorazione storica e al tempo stesso anche vertical!

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 24. Dezember 2014 um 19:05
Grazie, e' stata una gita di soddisfazione. Se fossi stato da solo, credo che mi sarei accontentato di raggiungere Vallard. La parte piu' delicata comunque non e' tanto la salita alla cima, che si svolge senza percorso obbligato su terreno simile a quello del traverso fatto all'andata, quanto la traversata tra le due cime, resa piu' impegnativa dalla presenza della neve. Buon Natale, Andrea


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