Legnone (867m) - quando il ravanage (non) ti va di traverso
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Arriva la neve, si va a cinghialare a "km zero" o quasi. Così il raffreddore può passare! Giro ben studiato da Alessandro
Froloccone.
La parte "originale" dell'escursione è di fatto il lungo traverso che, dalla finta Ca' di Ratt (cartello segnaletico sbagliato) facilmente raggiungibile dalla Rasa, taglia in quota sotto la vera Ca' di Ratt mantenendosi più o meno alla base della bastionata che sorregge la zona Zapel-Teschio-Pizzelle, fino a raggiungere il Passo Varrò.
Quasi due ore per salire al Passo Varrò dalla Rasa (poco più di 230m di dislivello stechiometrico), già questo aiuta a inquadrare l'itinerario: niente di oggettivamente troppo difficile, ma percorso laborioso, molti saliscendi poco intuitivi, traccia del sentiero labile quando non completamente assente, vari scomodi attraversamenti di piccole forre che salgono dalla Val Legnone, tra foglie viscide e calcare sbriciolato.
Non ci sono segnali, ma in vari punti un minimo di traccia è leggibile; si devono superare in ambiente più aperto almeno tre crestine erbose perpendicolari al traverso, e che salgono dalla Rasa con orientamento Est-Ovest (non sono molto visibili dal centro abitato): probabilmente vanno a morire contro la parete rocciosa, salvo forse l'ultima.
Unici segni di presenza umana trovati: un pallone da rugby blu sgonfio e un "barbacan" di sostegno.
Bisogna evitare di salire troppo a sinistra, anche verso la fine quando la parete rocciosa sembra mostrare un punto debole, perchè così invece che finire al Passo Varrò è possibile si salga a intercettare il traverso che lo collega al Sentee dul Zapel, se non la via "sopra il Roccolo" descritta da
Antonio59! (Wilderness al Campo dei Fiori-Bastionata sopra il Roccolo e Canale del Prete [hikr.org]).
Arrivati al Passo Varrò, veloce puntata al Legnone per la nota ma ripida crestona boscata, uno sguardo al panorama oggi molto bello in ogni direzione, e discesa dalla normale fino a raggiungere il sentiero storico, dove ci siamo concessi ancora qualche divagazione poco ortodossa.
Bellissimo pomeriggio concluso alla grande al circolo di Sant'Ambrogio, oggi strapieno per la festa del quartiere, dove incontriamo anche Christian
Ramingo e Giampiero
Giansa.

La parte "originale" dell'escursione è di fatto il lungo traverso che, dalla finta Ca' di Ratt (cartello segnaletico sbagliato) facilmente raggiungibile dalla Rasa, taglia in quota sotto la vera Ca' di Ratt mantenendosi più o meno alla base della bastionata che sorregge la zona Zapel-Teschio-Pizzelle, fino a raggiungere il Passo Varrò.
Quasi due ore per salire al Passo Varrò dalla Rasa (poco più di 230m di dislivello stechiometrico), già questo aiuta a inquadrare l'itinerario: niente di oggettivamente troppo difficile, ma percorso laborioso, molti saliscendi poco intuitivi, traccia del sentiero labile quando non completamente assente, vari scomodi attraversamenti di piccole forre che salgono dalla Val Legnone, tra foglie viscide e calcare sbriciolato.
Non ci sono segnali, ma in vari punti un minimo di traccia è leggibile; si devono superare in ambiente più aperto almeno tre crestine erbose perpendicolari al traverso, e che salgono dalla Rasa con orientamento Est-Ovest (non sono molto visibili dal centro abitato): probabilmente vanno a morire contro la parete rocciosa, salvo forse l'ultima.
Unici segni di presenza umana trovati: un pallone da rugby blu sgonfio e un "barbacan" di sostegno.
Bisogna evitare di salire troppo a sinistra, anche verso la fine quando la parete rocciosa sembra mostrare un punto debole, perchè così invece che finire al Passo Varrò è possibile si salga a intercettare il traverso che lo collega al Sentee dul Zapel, se non la via "sopra il Roccolo" descritta da

Arrivati al Passo Varrò, veloce puntata al Legnone per la nota ma ripida crestona boscata, uno sguardo al panorama oggi molto bello in ogni direzione, e discesa dalla normale fino a raggiungere il sentiero storico, dove ci siamo concessi ancora qualche divagazione poco ortodossa.
Bellissimo pomeriggio concluso alla grande al circolo di Sant'Ambrogio, oggi strapieno per la festa del quartiere, dove incontriamo anche Christian


Tourengänger:
froloccone,
Serzo


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