Dal Piz de Molinera al Pizzo di Claro x via Lumino discesa secondo canale e Motta de Carnac
Come si fa a rifiutarsi di fare un giretto col proprio figliolo.
Lui non ha mai fatto il Claro. E vorrebbe provarlo da Claro paese. Non se ne parla neanche. So di una strada che sale a Prepiantò, andiamo da li. Ma si sà che la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo.
Arrivati al bivio sopra Giova, cavolo le monete in franchi sono a casa, ma neanche mi ero mai accorto della macchinetta non essendo mai partito da così in alto, niente male facciamo 400 metri di dislivello in più e basta, andiamo all'attacco del sentiero sull'altro lato del bivio sopra Giova sui 1060 già partito innumerevole volte da qui. Si parte spediti in salita, soffro un pò il ritmo del magro e snello figliolo. Ma ecco che il diavolo vuole impedirci la salita ancora. Sentiero sbarrato da uno striscione : lavori forestali. Non si passa. Eh la malora, andiamo a Lourdes a farci benedire.
Eh no. Andiamo avanti, si passa da un antenna e più sopra sentiamo la macchina che taglia e sfronda gli abeti, con una deviazione a destra cerchiamo di stare alla larga e arriviamo sulla strada asfaltata sotto Prepiantò. Sopra il sentiero saliva alla radura con le baite, sbarrata anche questo. Allora andiamo lungo la strada arrivando al bacino antincendio 1475.
Non resta che andare alla curva successiva e salire nella bella pineta verso est per arrivare a un bel punto panoramico con panchina e poi poco prima del Bivacco Martum deviare a destra dove ci sono le 2 vasche scavate nei sassi. Il sentiero evidente sale bello largo, poi a una selletta si impenna a sinistra e arriva sulla dorsale, passando dal cucuzzolo ora chiamato Piz Martum ( ma di cui ora è sparita anche la quota sulla CNS). Sempre sul costone si passa in successione dal Piz de Molinera 2288 dal Pass Ciarin dal Pizzo di Morinere ( new entry cartografica ) dal Passo di Mem. Qui il sentiero marcato va a traversare a destra.
Noi sempre sulla costa arriviamo a quota 2420 dove una segnatura bianco-blù va a destra verso i canali del Claro. Ma dritto iniziano i bolli bianchi che seguiamo, arriviamo sotto il grande risalto di quota 2571, i bolli ci portano con una cengia sul versante Canèe e lo risalgono sempre mai lontano dallo spigolo sud. E' la via Lumino c 'è scritto, e cioè l'itinerario 1080/a della guida delle Alpi Ticinesi del mitico Giuseppe Brenna. Si arriva alla croce, anzi alle croci. Poi su alla cima più alta, che fa pietà senza niente sù. Rimediamo costruendo un ometto.
In discesa prendiamo un pezzo della normale che scende a est, si passa in cima al primo canale, poi deviamo a destra nel secondo canale ( 1075/a del Brenna ), una volta dentro si trovano i segni bianco-blù, che alla base a 2410 vanno in traversata verso il costone sud. Noi invece continuamo la discesa nella pietraia sottostante ( e troviamo vecchi segni rossi in discesa ) arriviamo a un grande masso dove pieghiamo a destra fino a ritrovare una nuova marcatura e poco dopo arriviamo al Pian del Baitel e al bivio che sale al Passo di Mem. Noi giù invece all'Alpe di Mem 1961 e dopo la palude abbandoniamo il bel sentiero marcato per salire verso la sella a ovest della Motta de Carnac, per poi salire da lì fino alla sommità della Motta de Carnac 2024, appena sotta a w c'è una piccola costruzione sembra un bivacco con camino in stato di abbandono. Ridiscesi alla sella giù all'Alpe de Carnac, c'è un bivacco con camino e 4 posti letto. Da qui per un sentiero poco visibile scendiamo ai ruderi di Carnac Bass e scesi un pò wild nel bosco sottostante fino a intercettare il bel sentiero marcato che ci porta all'estremità nord della strada sterrata. La percorriamo, breve deviazione per salire a vedere la baita dell'Alp de Palazi, bivacco chiuso.
Quindi arriviamo al bacino antincendio dell'andata da qui come prima a Giova.
Lui non ha mai fatto il Claro. E vorrebbe provarlo da Claro paese. Non se ne parla neanche. So di una strada che sale a Prepiantò, andiamo da li. Ma si sà che la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo.
Arrivati al bivio sopra Giova, cavolo le monete in franchi sono a casa, ma neanche mi ero mai accorto della macchinetta non essendo mai partito da così in alto, niente male facciamo 400 metri di dislivello in più e basta, andiamo all'attacco del sentiero sull'altro lato del bivio sopra Giova sui 1060 già partito innumerevole volte da qui. Si parte spediti in salita, soffro un pò il ritmo del magro e snello figliolo. Ma ecco che il diavolo vuole impedirci la salita ancora. Sentiero sbarrato da uno striscione : lavori forestali. Non si passa. Eh la malora, andiamo a Lourdes a farci benedire.
Eh no. Andiamo avanti, si passa da un antenna e più sopra sentiamo la macchina che taglia e sfronda gli abeti, con una deviazione a destra cerchiamo di stare alla larga e arriviamo sulla strada asfaltata sotto Prepiantò. Sopra il sentiero saliva alla radura con le baite, sbarrata anche questo. Allora andiamo lungo la strada arrivando al bacino antincendio 1475.
Non resta che andare alla curva successiva e salire nella bella pineta verso est per arrivare a un bel punto panoramico con panchina e poi poco prima del Bivacco Martum deviare a destra dove ci sono le 2 vasche scavate nei sassi. Il sentiero evidente sale bello largo, poi a una selletta si impenna a sinistra e arriva sulla dorsale, passando dal cucuzzolo ora chiamato Piz Martum ( ma di cui ora è sparita anche la quota sulla CNS). Sempre sul costone si passa in successione dal Piz de Molinera 2288 dal Pass Ciarin dal Pizzo di Morinere ( new entry cartografica ) dal Passo di Mem. Qui il sentiero marcato va a traversare a destra.
Noi sempre sulla costa arriviamo a quota 2420 dove una segnatura bianco-blù va a destra verso i canali del Claro. Ma dritto iniziano i bolli bianchi che seguiamo, arriviamo sotto il grande risalto di quota 2571, i bolli ci portano con una cengia sul versante Canèe e lo risalgono sempre mai lontano dallo spigolo sud. E' la via Lumino c 'è scritto, e cioè l'itinerario 1080/a della guida delle Alpi Ticinesi del mitico Giuseppe Brenna. Si arriva alla croce, anzi alle croci. Poi su alla cima più alta, che fa pietà senza niente sù. Rimediamo costruendo un ometto.
In discesa prendiamo un pezzo della normale che scende a est, si passa in cima al primo canale, poi deviamo a destra nel secondo canale ( 1075/a del Brenna ), una volta dentro si trovano i segni bianco-blù, che alla base a 2410 vanno in traversata verso il costone sud. Noi invece continuamo la discesa nella pietraia sottostante ( e troviamo vecchi segni rossi in discesa ) arriviamo a un grande masso dove pieghiamo a destra fino a ritrovare una nuova marcatura e poco dopo arriviamo al Pian del Baitel e al bivio che sale al Passo di Mem. Noi giù invece all'Alpe di Mem 1961 e dopo la palude abbandoniamo il bel sentiero marcato per salire verso la sella a ovest della Motta de Carnac, per poi salire da lì fino alla sommità della Motta de Carnac 2024, appena sotta a w c'è una piccola costruzione sembra un bivacco con camino in stato di abbandono. Ridiscesi alla sella giù all'Alpe de Carnac, c'è un bivacco con camino e 4 posti letto. Da qui per un sentiero poco visibile scendiamo ai ruderi di Carnac Bass e scesi un pò wild nel bosco sottostante fino a intercettare il bel sentiero marcato che ci porta all'estremità nord della strada sterrata. La percorriamo, breve deviazione per salire a vedere la baita dell'Alp de Palazi, bivacco chiuso.
Quindi arriviamo al bacino antincendio dell'andata da qui come prima a Giova.
Tourengänger:
Antonio59 !

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