Camona da Terri (2171 m) - Bike & Hike


Publiziert von siso , 25. Juli 2021 um 15:05.

Region: Welt » Schweiz » Graubünden » Surselva
Tour Datum:20 Juli 2021
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Pizzo Corói   Gruppo Piz Medel   CH-TI   Gruppo Piz Terri   CH-GR 
Zeitbedarf: 9:15
Aufstieg: 1376 m
Strecke:Val Camadra/Ri di Prüsfà (1538 m) – Pian Geirètt (2012 m) – Bivio Capanna Scaletta (2247 m) – Passo della Greina (2357 m) – Ponte sul Reno di Sumvitg (2230 m) – Camona da Terri (2171 m) – Hängebrücke Punt la Greina (2200 m) – Rifugio Edelweiss (2348 m) – Passo della Greina (2357 m) – Capanna Scaletta (2205 m) – Pian Geirètt (2012 m) – Val Camadra/Ri di Prüsfà (1538 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2 - uscita Biasca – Valle di Blenio – Olivone – Campo Blenio – Ghirone – Val Camadra.
Unterkunftmöglichkeiten:Camona da Terri, Capanna Scaletta.
Kartennummer:C.N.S. No. 1233 – Greina - 1:25000.

Fantastica giornata, serena e calda, sull’altopiano della Greina, che per la sua estensione, tranquillità e isolamento, rappresenta un unicum a livello svizzero e alpino.

 

Inizio dell’escursione: ore 7.25

Fine dell’escursione: ore 16.40

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1018 hPa

Isoterma di 0°C alle 9.00: 3900 m

Temperatura alla partenza: 11°C

Temperatura alla Camona da Terri, alle ore 11.35: 14,5°C

Temperatura al rientro: 25,5°C

Velocità media del vento: 5 km/h

Sorgere del sole: 5.50

Tramonto del sole: 21.09

 

Sveglia alle 4:40, partenza da casa alle 5:40, arrivo in Val Camadra/Ri di Prüsfà alle 7:06, dopo 100,1 km d’auto.

Alle 7:25 calzo gli scarponi, inforco la bicicletta e mi avvio sulla bella strada asfaltata che risale il versante destro della Val Camadra.

All’Alpe di Camadra di Fuori (1745 m) ammiro le 75 vacche da latte che permettono a Severino di produrre la gustosa Formagella del Sole e il pregiato Camadra DOP.

Nonostante gli scarponi, riesco a pedalare con una discreta naturalezza, per cui in mezz’ora arrivo a Pian Geirètt (2012 m), quando il sole non è ancora sorto e i turisti non sono ancora arrivati.

Posteggio la bicicletta vicino alle auto dei rifugisti e poco dopo le otto mi incammino sul sentiero bianco/rosso in direzione della Capanna Scaletta. Il percorso si sviluppa fra riali,  innumerevoli pietre e macigni che si superano compiendo delle serpentine. Una volta raggiunto il fondo della piana arriva il sole; ora comincia la salita vera. Incrocio i primi turisti che dopo aver pernottato in capanna scendono verso la Valle di Blenio. Sono tutti entusiasti e soddisfatti. Qualcuno mi mostra persino sul telefonino le foto che ha fatto agli stambecchi, nei pressi del rifugio.

Alle nove pervengo al bivio per la capanna, 250 m a nord-ovest della stessa. Il sentiero continua su sfasciumi di scisti neri, in un paesaggio che, complice la bellissima luce, diventa sempre più affascinante. Dal bivio, in 45 min arrivo al punto più elevato della gita, il Passo della Greina (2357 m), Pass Crap in sursilvano. Mi trovo sullo spartiacque continentale: il Brenno della Greina scorre verso ovest, in direzione del Mediterraneo, mentre il Reno di Somvix svolta ad est e scorre in direzione del Mare del Nord.

Le sue acque scorrono …, già, il nome Reno deriva proprio da una radice celtica che significa “scorrere”.

Il valico corrisponde pure al confine territoriale tra Ticino e Grigioni; una decisione stabilita dal direttore dell'Ufficio topografico federale Hermann Siegfried nel 1858.

In questa zona le rocce cristalline, in particolare gli gneiss granitici occhiadini, si mischiano con strati di rocce sedimentarie del Trias, dolomie gialle e dolomie cariate. A sud del Passo della Greina dominano gli scisti argillosi e i calcescisti grigi (Bündnerschiefer).

Come sostiene Angelo Valsecchi nel suo bel libro “Greina, la nostra tundra”, questa regione è il regno dei contrasti. Zone aride si trovano in contrapposizione con altre inzuppate d’acqua. Non a caso è una tundra alpina protetta, inserita nell’Inventario federale dei paesaggi, siti e monumenti naturali di importanza nazionale.

Mi soffermo, in bilico fra Mediterraneo e Mare del Nord, ad ammirare l’elegante piramide del Piz Gaglianera (3122 m), un tremila che conquistai l’11 settembre del 2010. Sulla carta di Dufour (1845) era indicato con il nome “Il Gallinario”. Il toponimo, per l’ennesima volta, indica la presenza della gallina, intesa probabilmente come pernice di monte.

Vedo numerose marmotte, ma finora nessun stambecco. Riprendo la camminata ai margini del Piano della Greina. Incrocio sempre più escursionisti, comprese delle famiglie con ragazzini. Alla quota di 2230 m svolto a sinistra e percorro il ponte sul Reno di Sumvitg. Al di là del fiume vedo un omone di pietre con la scritta 1991. Inaspettatamente al suo interno, avvolto in un sacco di sale pastorizio, trovo un libro di vetta, in pessimo stato. Occupo uno dei pochi cm di spazio ancora libero per i saluti e per la firma, una piccola vanità che si ripete ogniqualvolta raggiungo una cima. Già, ma questa non è una vetta, è piuttosto un nodo cruciale dal quale passano i numerosi itinerari della Greina.

Il segnavia per la Camona da Terri mi indirizza verso il lato settentrionale della piana. Passo dal laghetto presso la quota 2246, quindi il sentiero si alza, supera un torrente ai piedi di una cascata e subito dopo una catena permette di rimontare in sicurezza un tratto roccioso.

Il Plaun la Greina visto da qui è di una bellezza sconvolgente. Il giornalista e scrittore Paolo Rumiz (2011) lo descrive con queste parole:

“Era un luogo pazzesco, simile a nessun altro. Come una brughiera scozzese, perfettamente piatta eppure chiusa da ripide rocce alpine. Un eden di campanacci segnato dai meandri di mille piccoli corsi d’acqua, e popolato di mandrie libere e greggi. Non c’era un riparo e nemmeno un pastore. Per il possesso di quella sublime prateria, i grigionesi e quelli del Ticino avevano combattuto per secoli. Romanci e Lumbard, protestanti e cattolici, si erano ferocemente contesi quel paradiso nascosto”.

 

I superlativi si sprecano nelle definizioni che sono state date alla regione della Greina, fino a osare a paragonarla a “un secondo paradiso”, ma anche a “un paradiso geologico”.

Il sentiero continua in un’idilliaca valletta posta sul versante occidentale del Muot la Greina (2398 m). Laghetti, stagni e fiumiciattoli si susseguono incessantemente rubando lo sguardo ad ogni passo. All’improvviso appare la Terrihütte, del CAS, posta alla base del Piz las Palas (2800 m). La raggiungo in un quarto d’ora. Mi stupisco per la grande mole dell’edificio attuale, mi sembra gigantesco rispetto al piccolo rifugio che visitai decenni fa.

Riprendo le energie consumate con una freschissima fetta di torta diplomatica e una cioccolata calda, gustate sulla terrazza.

A mezzogiorno riprendo il cammino in direzione del nuovo ponte sospeso Punt la Greina (2200 m), inaugurato nel 2019. Lo raggiungo grazie ad un sentiero, assicurato per un lungo tratto da nuove catene, da usare come corrimano. Il ponte metallico, lungo 65 m, scavalca l’orrido ad un’altezza massima di 40 m sul Rein da Sumvitg. Lo attraverso in silenzio, accompagnato dai miei sonanti passi e dallo scroscio dell’acqua nella gola. Non perdo l’occasione per registrare un video che mi permetterà, al computer, di osservare meglio sia il manufatto che i dintorni, e non solo il punto d’appoggio degli scarponi sulle grate…

Eccomi di nuovo sulla Piana della Greina. Ai bordi del sentiero pascolano numerose mucche e vitelloni muniti di anello antisucchio.

Per il rientro seguo più o meno lo stesso itinerario dell’andata, fatta eccezione per due brevi deviazioni, una per osservare l’appartato Rifugio Edelweiss (2348 m) e l’altra per una rinfrescante bibita alla Capanna Scaletta (2205 m). A circa 20 m da quest’ultima capanna ho la fortuna di fotografare uno stambecco, senza bisogno del teleobiettivo. Il resto della discesa a piedi e in bici si svolge senza problemi di sorta.
 

 

Fantastica escursione sull’altopiano delle meraviglie, come lo definì il mineralogista Carlo Taddei. La Greina è conosciuta come emblema della protezione della natura in Svizzera, a causa degli importanti dibattiti suscitati dal progetto di creazione di un bacino idroelettrico nella regione del Plaun la Greina nel corso degli anni ’60 e ’70. Da allora gli studi e le pubblicazioni su questa regione sono decine.

 

Tempo totale: 9 h 15 min

Tempi parziali:

Val Camadra/Ri di Prüsfà (1538 m) – Pian Geirètt (2012 m): 30 min

Pian Geirètt (2012 m) – Bivio Capanna Scaletta (2247 m): 55 min

Bivio Capanna Scaletta (2247 m) Passo della Greina (2357 m): 45 min

Passo della Greina (2357 m) – Camona da Terri (2171 m): 1 h 50 min

Camona da Terri (2171 m) – Hängebrücke Punt la Greina (2200 m): 25 min

Hängebrücke Punt la Greina (2200 m) – Rifugio Edelweiss (2348 m): 2 h

Rifugio Edelweiss (2348 m) – Capanna Scaletta (2205 m): 40 min

Capanna Scaletta (2205 m) – Pian Geirètt (2012 m): 55 min

 

Dislivello in salita: 1376 m

Quota massima: 2357 m

Quota minima: 1538 m

Sviluppo complessivo: 29,72 km

Difficoltà: T3

Consumo batteria: 29%

Coordinate Camona da Terri: 719'943/166'008

Copertura della rete cellulare: Swisscom buona.


Tourengänger: siso


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Kommentare (4)


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cappef hat gesagt:
Gesendet am 26. Juli 2021 um 09:51
Complimentoni sia per la gita, la dettagliata descrizione e le belle foto (come al solito). Mi hai fatto venire voglia di ritornarci... (fatto Piz Gaglianera nel1992 e Piz Vial nel 2002). Ma se torno non sarebbe male emularti...E-Bike!
Ciao...Flavio

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 26. Juli 2021 um 10:40
Ciao Flavio,
la bici ti permette di svolgere la gita in completo relax, senza condizionamenti legati alla prima e all'ultima corsa del bus. Grazie Flavio, in questa zona è difficile non imbattersi in qualche stambecco...
Un caro saluto,
siso.

Gabrio hat gesagt:
Gesendet am 28. Juli 2021 um 12:26
Se devo essere sincero la Greina non mi ha mai entusiasmato.
Il mio prototipo di escursione "perfetta" parte dal fondovalle.
Risale i diversi tipi di bosco fino ad arrivare alle gande e alle cime rocciose (ma non troppo difficili)....
Le tue capacità descrittive e le consuete informazioni ricche ed esaustive rendono molto interessante un report che probabilmente non avrei letto se scritto da un altro.
Riconosco l'importanza naturalistica della Greina ma non riesco ad entusiasmarmi, al contrario del tuo modo di scrivere sempre piacevolissimo!!!!!

Solo questione di gusti!

Comunque lunga camminata, complimenti!!

Ciao!

siso hat gesagt:
Gesendet am 28. Juli 2021 um 13:50
Grazie Gabrio!
Fai bene a seguire i tuoi ideali e i tuoi interessi, raggiungendo la meta con partenza dal fondovalle. Visto che in un solo giorno non potrei raggiungere le cime o i rifugi che desidero visitare, preferisco avvicinarmi ad essi con l'aiuto della bici, anche perché da tempo non pernotto più in capanna. Quanto alla Greina, ti assicuro che con una giornata come questa è difficile che non entusiasmi. Se così non fosse, non ci sarebbero decine e decine di pubblicazioni, scientifiche e non, che sin dai secoli scorsi descrivono questa regione ricca di Tremila, di biotopi, di formazioni geomorfologiche, di fiori, di animali...
In estate e in autunno l'anello della Greina è percorso da escursionisti provenienti da tutta Europa: un motivo ci sarà...

Cordiali saluti,
siso.


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