Il mio ultimo TI-3000: Piz Terri 3149 m

Il Terri era da tempo uno dei pochi 3000 che mi mancavano in Ticino. Quando a furia di fare 3000 sono arrivato a contare con le dita di una mano quelli mancanti ho optato di tenere da parte la Greina con la sua splendida vetta per la chiusura. 
La mia idea era la seguente: salire al Terri in solitario, in invernale e in giornata ("micheata" in stile dalle 02.00 alle 22.00) con un anello da Ghirone. Le condizioni del Terri nella scorsa stagione tuttavia non sono mai state ideali per realizzare questo progetto. 
Finito l'inverno mi sono detto che avrei potuto (invece di soffrire) chiudere nel modo più confortevole e piacevole possibile, in compagnia e concedendomi un po' di agiatezza, come poche volte mi sono permesso nelle mie innumerevoli spedizioni. In effetti è stato anche il mio tour più costoso:))
Il bello di questa escursione è stato quello di realizzarla assieme alla mia futura moglie, ai miei 3 figli (stavolta al completo). Inoltre - dettaglio non da poco - ho coinvolto le stesse persone con le quali feci il mio primo 3000 nel lontano 2003 (l'Adula): mio fratello Davide e un suo coetaneo del Vallese, Leonard. Chiudere con loro e con la famiglia è valso più di qualsiasi cresta, canale o vetta fatta in solitario. 
Posso pertanto dirmi molto soddisfatto. 
Abbiamo volutamente incluso un pernottamento alla Terrihütte in quanto si tratta di una capanna a noi ancora sconosciuta. 

Video
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Video storie
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Qui nella magica Greina Leonard assieme a Davide dopo 20 anni 



Breve sintesi del tour

Siamo partiti da Pian Geirett in tutta comodità (con il bus alpino), ci siamo fermati alla Scaletta per una torta, abbiamo attraversato l'Altopiano della Greina e pernottato alla Terrihütte.
L'indomani siamo saliti al Terri da nord. Alcuni di noi hanno saltato la vetta e sono scesi alla Motterascio dove ci siamo ritrovati tutti al pomeriggio. Abbiamo pernottato anche qui e poi siamo scesi al Luzzone al terzo giorno. 


Giorno 1: Pian Geirett - Scaletta - Greina - Terrihütte

Ci troviamo alle 09.30 a Ghirone nel parcheggio gratuito dove parte il bus alpino. Le corse del mattino sono 2: una alle 08.00 circa e l'altra, la nostra, alle 10.00. 
Alle 10.30 ci incamminiamo a Pian Geirett, oltre a noi 7 ci sono anche Daniele, Nadia e il bimbo Josia. Loro ci accompagneranno soltanto fino alla Scaletta. Risaliamo il sentiero e in poco tempo raggiungiamo la Capanna Scaletta dove ho il piacere di conoscere Ilaria Pagani e di assaggiare una delle sue torte. 
Quindi proseguiamo lasciando il sentiero bianco - rosso per ritornare sul bianco -  blu che si snoda a nord del Brenno della Greina. Questo perchè vogliamo passare dall'arco della Greina. Seguiamo una valle molto stretta progredendo lungo una pietraia fino a raggiungere l'arco. L'ambiente in questo punto è tra i più speciali della regione: oltre all'arco e alla vista sul Piz Gaglianera, ci sono uno stagnetto e molti eriophorum. Alcuni di noi salgono sopra l'arco (che è piuttosto affilato). 

Nei pressi dell'arco della Greina


Con calma proseguiamo fino al Passo della Greina dove ci fermiamo per uno snack, quindi seguiamo l'altipiano fino al segnavia a quota 2230 m collocato 200 metri a nord di Crap la Crush. 
Da qui imbocchiamo il sentiero per la Capanna Terri. Ci sarebbe un altro sentiero che aggira il Mott della Greina da destra: questo lo percorreremo all'indomani. Ci affacciamo su una piana molto vasta, situata alla nostra destra, lungo la quale c'è appunto l'altro sentiero per la Capanna e dove inizia a scorrere il Rein da Sumvitg. Tocchiamo un paio di laghetti e poi perdiamo 90 metri di quota fino a raggiungere la Camona da Terri, che sorge sopra ad un promontorio, al riparo dalle valanghe. 

La Terrihütte nel suo speciale ambiente (scatto del secondo giorno)


Presso la Capanna ci sistemiamo in una camera tutta nostra, la frequentazione è molto alta ma siamo molto soddisfatti del servizio. Alla sera, dopo cena, ci intratteniamo fino a tardi a giocare. 


Giorno 2: ascesa al Terri dalla Terrihütte e discesa alla Capanna Motterascio

  (Non sarà per tutto il gruppo lo stesso programma: Deborah, Liam e Sarah si alzeranno più tardi e scenderanno alla Motterascio da Crap la Crush, bypassando il Terri).
 Io, Davide, Eidan e Leonard ci alziamo presto per la colazione e partiamo contemporaneamente ad un altro gruppo. Questo, diretto pure al Terri, imboccherà una valle sbagliata (per il Pass Diesrut). Li perderemo subito di vista.
La giornata sarebbe prevista soleggiata e stabile. Ma correnti da sudovest e il transito di una supercella temporalesca nel Sottoceneri convoglieranno molta umidità contro le Alpi Centrali creando nubi basse e molto vento. Quest'anno questa configurazione meteorologica si sta manifestando di frequente. 
Aggiriamo da nord il Muot la Greina (2398 m) e attraversiamo un bellissimo ponte tibetano (La Camona Hangebrücke). 
Da qui poi ci inoltriamo nella vasta pianura seguendo una traccia più bassa del sentiero, il quale si tiene leggermente più alto a sinistra. Ad un certo punto, prima di arrivare a Crap la Crush ci immettiamo nella  Val Canal deviando a SE. 

Accesso alla Val Canal e, dietro, la vasta pianura


Iniziamo la salita vera e propria restando dapprima a nord del fiume (versante orografico destro). Poi lo attraversiamo, risaliamo un costone e poco oltre i 2500 m di quota eseguiamo un facile traverso fino a raggiungere il Laghetto della Greina (2585 m). Lo costeggiamo a destra fino ad una spiaggetta stretta sotto le bastionate di roccia del Piz Güda.

Il grande Laghet la Greina (che aggiriamo da destra)


Ci infiliamo in un canaletto e sfociamo nell'ampia morena del Terri. La nostra meta è avvolta nelle nubi. Alcuni resti del ghiacciaio sono ancora visibili. Anziché proseguire nella morena risaliamo un altro costone (alla nostra destra) fino al punto 2699 a est del Güda. Procediamo su facile cresta fino alla sella (2745 m) presso la quale converge anche la via normale della Motterascio. Prima della Sella, sulla cresta, ci sono alcune composizioni di rocce chiare, visibili chiaramente anche dal Terri.
Presso la sella invece ci sono tantissime rocce posizionate verticalmente che ricordano le lapidi di un cimitero.

Spirale di roccia


Il vento da qui sarà sempre più forte e la visibilità sarà ridotta. Il sentiero (finora traccia, mentre da qui bianco-blu) sale in diagonale a sinistra per poi piegare a destra sempre in traverso su terreno franoso fino al passaggio chiave. Si tratta di un canaletto molto stretto che consente di superare una piccola scogliera. Al di sotto c'è un ripido pendio pertanto va risalito con cautela, ci sono delle catene che agevolano il passaggio. 
Saltiamo direttamente in cresta nel punto 2898 m della CNS. Ora bisogna seguire il filo o tenersi leggermente sotto- cresta con percorso piuttosto logico fino alla vetta. 
Bersagliati dal vento e dalle nubi basse raggiungiamo la croce di vetta poco dopo le 11.00. 
Il sole per brevi istanti fa capolino tra le nubi ma non ci sono chiari accenni di apertura. Ci fermiamo il tempo necessario per mangiare qualcosa, scrivere il libro e prepararci alla discesa. 

Seguiamo lo stesso percorso fino alla sella quotata 2745 metri. Poi prendiamo il sentiero per la Capanna Motterascio. 

Discesa su pendio franoso verso la sella di quota 2745 m


Per raggiungere la Capanna Michela / Motterascio discendiamo la Valle di Güida fino alla quota 2300 metri. Seguiamo il sentiero bianco - blu, il quale vicino alla quota 2300 esce a destra dalla valle e supera una dorsale erbosa per spostarci nella Valle della Motterascio. C'è un singolo passaggio da superare con attenzione: una placca di roccia molto ripida dove bisogna mettere giù le mani. 
In breve tempo raggiungiamo la Capanna dove mi verrà offerto da Simona un bel tagliere misto con gli omaggi alla chiusura dei 3000 appena completata. 
Essendo molto presto ci godiamo il pomeriggio e la serata in Capanna. Davide e Leonard scendono in giornata al Luzzone per rientrare entro la sera. 
Io, Deborah e miei figli pernottiamo anche qui. 

La Capanna Motterascio


Giorno 3: rientro al Luzzone

L'appoggio alla Motterascio ci ha permesso di diluire la discesa oltre a farci godere di più la Greina con il lungo pomeriggio presso la Capanna. I miei figli non hanno sofferto (come avviene normalmente) la fase di rientro. Al mattino, riposati da 9 ore di sonno ristoratore, dopo una buona colazione ci apprestiamo a scendere. Le proiezioni meteo a breve termine vedono una vasta area perturbata attraversare le Alpi. Non abbiamo scampo: ci copriamo e cerchiamo di giocare con il poco anticipo che abbiamo. 
Riusciamo a prendere poca pioggia. Visto il nostro anticipo sul bus alpino ci spostiamo tramite le gallerie fino al ristorante della diga del Luzzone dove aspettiamo al coperto l'orario della corsa (11.30). 

Chiudiamo così un tour di alto valore escursionistico oltre al mio ultimo 3000. 
Ora cosa farò? Ho tante persone nell'entourage che vorrebbero completare i loro 3000 (per esempio m323 e eidan): sarà per me un piacere accompagnarli. Io continuerò con il mio personale approccio alla montagna che non ha uno schema preciso, mi porta ad esplorare itinerari classici alpinistici, all'occasione esotici (all'estero) e in prevalenza selvaggi nella regione dove vivo. 

I mitici 7