Rifugio Fiorasca (2086 m) - Bike & Hike
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Fantastica giornata serena e calda anche ad alte quote. Dopo un’attesa di alcuni mesi, posso finalmente compiere questa gita, all’inizio della Val Lavizzara, con meta sul versante della Val Bavona.
Inizio dell’escursione: ore 8.10
Fine dell’escursione: ore 15.40
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1021 hPa
Temperatura alla partenza: 16,5°C
Isoterma di 0°C alle 9.00: 4500 m
Temperatura al rientro: 26°C
Velocità media del vento: 10 km/h
Sorgere del sole: 5.31
Tramonto del sole: 21.19
Sveglia alle 5:30, partenza da casa alle 6:25, arrivo alla barriera sopra Broglio alle 7:52, dopo 118,4 km d’auto.
Alle 8:10 calzo gli scarponi, carico sulle spalle il pesantissimo zaino, inforco la bicicletta e mi avvio sulla bella strada asfaltata all’ombra di un bosco misto di latifoglie. Mi stupisco per il fondo perfetto e per la dolce pendenza.
In soli tredici minuti raggiungo il maggengo Monti di Rima (1007 m). Che meraviglia! È il più vasto monte dell’intera Vallemaggia. La prima attrazione è la grande fontana scavata in un monolite. Le baite sono perfettamente conservate e adibite ad abitazioni di vacanza; oggi sono tutte occupate. Sono incuriosito anche dalle torbe, i granai che servivano a conservare la segale, preservandola dall’umidità e dai roditori. Ce n’è una ventina; la più antica è datata del 1580. A differenza delle torbe di Bosco Gurin, i funghi che le sostengono hanno un gambo in muratura sormontato da una lastra di granito rozzamente arrotondata.
Nei pressi della fontana, all’ombra di un sorbo degli uccellatori, si erge l’oratorio dedicato alla Madonna della Neve, consacrato nel 1612.
Riprendo la pedalata, quasi sempre all’ombra, e continuo senza il disturbo delle auto fino a quota 1522 m, dove finisce l’asfalto e inizia la sterrata. In ulteriori dieci minuti pervengo al corte principale dell’Alpe Brünèsc, il Corte Grande (1618 m).
Attorno al nucleo di quattro cascine pascolano decine di capre; non ci sono ancora le vacche, probabilmente presenti al corte inferiore, a Cortino (1420 m).
Occulto la bici all’ombra di un macigno e cerco il sentiero per la mia meta. Dopo qualche minuto di ravanage mi faccio indicare il percorso dal gestore dell’alpe Elio. Mi mette in guardia: “c’è ancora molta neve sotto la bocchetta!”
Non mi scoraggio, in 25 minuti di cammino, alle dieci arrivo al Corte di Piatto (1821 m). Il cielo è sempre più blu; là in alto comincio a vedere la neve che ricopre abbondantemente il canalone che porta alla bocchetta.
Benché la segnaletica non sia molto curata, il percorso è logico, coerente con il rilievo. Nella prima parte è possibile evitare il nevaio, risalendo dei rilievi alla destra. Man mano aumenta la quota la pendenza si accentua (fino al 49,6%) e il canalone si restringe; ora è indispensabile camminare sulla neve, sempre più dura. Accorcio i bastoncini e incido dei gradini con la punta degli scarponi. La tecnica è efficace, il problema grosso sarà la discesa…
Alle 11:23 pervengo alla Bocchetta Nord di Fiorasca (2298 m). La gamella, priva di coperchio è piena d’acqua. Rinuncio a togliere il sacchetto di plastica contenente il libro di vetta o il block notes.
Accedo alla Valle di Laréchia, una laterale della Val Bavona. Su questo versante esposto ad ovest non c’è più neve. Poco dopo sento delle voci festanti provenienti da alcune baite. Senza riflettere scendo in quella direzione. Una volta raggiunto il rustico, mi informano che non è il rifugio: sono arrivato alle Cascine di Pièi (2110 m). Poco male, riprendo il cammino lungo un sentiero segnalato e in un quarto d’ora pervengo al Rifugio Fiorasca (2086 m), un gruppo di stabili in pietra appartenenti alla Società Alpinistica Valmaggese.

Rifugio Fiorasca (2086 m)
Sono l’unico avventore di giornata e il tredicesimo della stagione. La capanna è molto ben tenuta e ben organizzata. Il dormitorio si trova nella baita di fianco e quella di fronte è adibita a bagni e doccia. Mi riposo al tavolino di pietra posto all’esterno, vicino ad una delle due fontane. Dopo una sosta di cinquanta minuti riprendo il cammino. La Bocchetta Nord di Fiorasca è ben visibile dal rifugio. Gli alpigiani della Val Bavona la chiamavano “Forcolina”. Con il brillamento di alcune mine la fessura naturale è stata allargata fino a 70 cm da Olimpio Dalessi, affinché permettesse il passaggio alle mucche. Una lunga scalinata scendeva verso i pascoli alti dell’Alpe di Brünesc dove c’era un toro da monta.
In quaranta minuti di salita raggiungo la bocchetta: è il punto chiave dell’escursione. Indosso i guanti, scendo con la faccia a monte e creo delle tacche nel firn con la punta degli scarponi. Le dita di entrambe le mani fungono da piccozza. La tecnica è molto faticosa, ma efficace. Dopo 75 m di discesa la pendenza diminuisce, la neve si lascia incidere più facilmente e diventa alleata. Ora posso girarmi e scendere tranquillamente con la faccia a valle; i talloni penetrano infatti senza problemi nella neve.
Una volta raggiunto il corte principale dell’Alpe Brünèsc recupero la bici e mi godo una discesa ad alta velocità sulla bella strada, tutta per me.
Interessantissima escursione Bike & Hike in una regione selvaggia, poco conosciuta alle persone che non abitano in questa valle, avvalorata dalle splendide condizioni meteo.
Tempo totale: 7 h 35 min
Tempi parziali:
Barriera sopra Broglio (ca. 810 m) – Monti di Rima (1007 m): 13 min
Monti di Rima (1007 m) – Alpe Brünèsc/Corte Grande (1618 m): 50 min
Corte Grande (1618 m) – Corte di Piatto (1821 m): 25 min
Corte di Piatto (1821 m) – Bocchetta Nord di Fiorasca (2298 m): 1 h 20 min
Bocchetta Nord di Fiorasca (2298 m) – Cascine di Pièi (2110 m): 25 min
Cascine di Pièi (2110 m) – Rifugio Fiorasca (2086 m): 15 min
Dislivello in salita: 1663 m
Quota massima: 2297 m
Quota minima: 810 m
Sviluppo complessivo: 24,63 km
Difficoltà: T3
Consumo batteria: 53%
Coordinate Rifugio Fiorasca: 689'600/137'125
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona.

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