Pizzo dei Foiòi (2628 m) - Perla di roccia nella catena del Malora
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Vetta imponente se vista dalla Val Bavona, più in ombra quando osservata dalla Valle di Peccia se raffrontata al suo vicino Castello, il Pizzo dei Foiòi è la terza montagna che ha rapito me e
igor nel gruppo del Castello, catena che divide Bavona e Lavizzara, caratterizzata da solida roccia, vasti territori remoti scarsamente frequentati, tanta storia e tanta bellezza.
In breve:
Per Ferragosto siamo saliti dalla Valle di Peccia in cima al Pizzo dei Foioi, passando dal Piatto di Crois, toccando la Bocchetta a nord del Pizzo e seguendo la crestina nord. Ci siamo assicurati sulla crestina e in un passaggio tra la bocchetta e la crestina. Abbiamo portato il libro di vetta.
Descrizione:
Abbiamo raggiunto Piano di Peccia in auto. Superato il ponticello sul fiume abbiamo imboccato la stradina subito a destra, che segue il fiume. Quindi abbiamo trovato un parcheggio in mezzo alle case.
Ci siamo incamminati verso NW seguendo il fiume e abbiamo scorto forse un centinaio di metri più avanti il sentiero sulla sinistra, vedi foto. Sono le 07:30. La giornata è ampiamente soleggiata e non abbiamo ciclogenesi. È molto caldo, anche in montagna.
Il sentiero ci porta subito a guadagnare quota nel bosco di Raiada per poi condurci verso NW nell'avvallamento creato dal Rii di Crois. A quota 1500 attraversiamo il fiume e ci portiamo a Corte di Fondo.
Qui controlliamo il GPS perché il sentiero si biforca, una traccia porta verso la regione di Srodan, dove si trova la Capanna Poncione di Braga. Noi invece pieghiamo decisamente a sinistra (W- SW) dopo aver risalito il pendio di erba sempre su traccia evidente.
Qui effettuaiamo una mezza-costa nella zona denominata "Cantonaccio", a quota 1700 m riattraversiamo il riale di Crois, qui costituito da 2 ruscelli distinti. In poco meno di un'ora raggiungiamo 2 cascine a quota 1880, presso l'Alpe di Crois. Termina il bosco e ha inizio la prateria. Ancora 170 metri e siamo a Pezze Grosse. Sono le 10.45. Ci concediamo una bella pausa, ci viene offerto del caffè dagli abitanti delle cascine.
La visione verso le cime intorno al Piatto è peculiare e entusiasmante. Rimango incantato. Pezze Grosse non è un luogo qualunque.
Guardate che bello Pezze Grosse: dominato da Castello e Rossa, in inverno ci dicono che è una zona altamente valanghiva, ma che i macigni antistanti proteggerebbero la cascina.

Pausa quasi eccessiva ma la famiglia è molto ospitale e gli scambi utili per la conoscenza del territorio.
Da qui il Foiòi sembra una cimetta, non ha l'aspetto di una vetta, perché di fianco svetta il Castello.
Dobbiamo risalire dritti per la ganna, sulla quale progrediamo con buona andatura. La distesa detritica è composta da rocce stabili. È come risalire una scalinata variegata. Pertanto raggiungiamo la base delle placche e del canalino in meno di un'ora e siamo a quota 2500m.
Sono le 12.40.
In alto e in mezzo la nostra cima. Stiamo risalendo la distesa detritica che di fatto ci facilita

Ora risaliamo senza difficoltà le placche, un canalino e poi procediamo sulla nostra destra lungo un ripido pendio erboso. Per raggiungere la Bocchetta che separa il Foiòi dal Castello, a quota 2603m, potremmo continuare sulle placche verso sinistra che si inclinano fino ad un terzo grado. Oppure, come da noi deciso, aggirare da sopra le placche sull'erba e poi scendere in Bocchetta.
Camminiamo sul pendio ripido e ci portiamo sulla cresta del Castello. Qui ci assicuriamo per disarrampicare un passaggio verticale di 4 metri circa.
Siamo dunque in cresta e sono le 13.20.
A sinistra la nostra cima. In mezzo le placche da noi aggirate. A destra la parte alta del pendio erboso che ci conduce alla Bocchetta (qui nascosta)

La cresta nord e la cima

Seppure la cresta sia facile ci assicuriamo a vicenda. Difatti da entrambi i lati abbiamo placche lungo le quali in caso di caduta si può prendere velocità e quindi precipitare.
I nostri tempi a fare le cose bene e in sicurezza sono lenti, arriviamo alla cima verso le 14.40.
Qui abbiamo depositato il libro di vetta.
Pranzo.
Foto di rito.
Ammiriamo il Basodino proprio di fronte a noi verso occidente. Il Rosso, l'Ogliè e il Malora a meridione. Il Castello a nord. Eccetera.
Effettuiamo quindi la discesa per la stessa ed identica via.
A Pezze Grosse oltre alla birra ci offrono salumi e formaggi. Pausa graditissima.
Complessivamente impieghiamo 6 ore a ritornare, pause incluse.
Altra birra in valle ormai di rito.
Qui nella discesa si vede bene la placconata sotto il Foioi ( dx), il Rosso (in mezzo e sopra), il pendio erboso (in basso)

Valutazione:
Brenna valuta questo itinerario come facile (F). Noi abbiamo deciso di valutarlo PD -. La cresta è comunque esposta, l'accesso alla cresta implica un passaggio verticale di 4 metri seppure dotato di appigli da disarrampicare o in alternativa una placconata liscia di terzo grado da risalire.
Scrivere che è facile sarebbe un po' imprudente, in quanto tante persone lo prenderebbero sotto gamba.

In breve:
Per Ferragosto siamo saliti dalla Valle di Peccia in cima al Pizzo dei Foioi, passando dal Piatto di Crois, toccando la Bocchetta a nord del Pizzo e seguendo la crestina nord. Ci siamo assicurati sulla crestina e in un passaggio tra la bocchetta e la crestina. Abbiamo portato il libro di vetta.
Descrizione:
Abbiamo raggiunto Piano di Peccia in auto. Superato il ponticello sul fiume abbiamo imboccato la stradina subito a destra, che segue il fiume. Quindi abbiamo trovato un parcheggio in mezzo alle case.
Ci siamo incamminati verso NW seguendo il fiume e abbiamo scorto forse un centinaio di metri più avanti il sentiero sulla sinistra, vedi foto. Sono le 07:30. La giornata è ampiamente soleggiata e non abbiamo ciclogenesi. È molto caldo, anche in montagna.
Il sentiero ci porta subito a guadagnare quota nel bosco di Raiada per poi condurci verso NW nell'avvallamento creato dal Rii di Crois. A quota 1500 attraversiamo il fiume e ci portiamo a Corte di Fondo.
Qui controlliamo il GPS perché il sentiero si biforca, una traccia porta verso la regione di Srodan, dove si trova la Capanna Poncione di Braga. Noi invece pieghiamo decisamente a sinistra (W- SW) dopo aver risalito il pendio di erba sempre su traccia evidente.
Qui effettuaiamo una mezza-costa nella zona denominata "Cantonaccio", a quota 1700 m riattraversiamo il riale di Crois, qui costituito da 2 ruscelli distinti. In poco meno di un'ora raggiungiamo 2 cascine a quota 1880, presso l'Alpe di Crois. Termina il bosco e ha inizio la prateria. Ancora 170 metri e siamo a Pezze Grosse. Sono le 10.45. Ci concediamo una bella pausa, ci viene offerto del caffè dagli abitanti delle cascine.
La visione verso le cime intorno al Piatto è peculiare e entusiasmante. Rimango incantato. Pezze Grosse non è un luogo qualunque.
Guardate che bello Pezze Grosse: dominato da Castello e Rossa, in inverno ci dicono che è una zona altamente valanghiva, ma che i macigni antistanti proteggerebbero la cascina.

Pausa quasi eccessiva ma la famiglia è molto ospitale e gli scambi utili per la conoscenza del territorio.
Da qui il Foiòi sembra una cimetta, non ha l'aspetto di una vetta, perché di fianco svetta il Castello.
Dobbiamo risalire dritti per la ganna, sulla quale progrediamo con buona andatura. La distesa detritica è composta da rocce stabili. È come risalire una scalinata variegata. Pertanto raggiungiamo la base delle placche e del canalino in meno di un'ora e siamo a quota 2500m.
Sono le 12.40.
In alto e in mezzo la nostra cima. Stiamo risalendo la distesa detritica che di fatto ci facilita

Ora risaliamo senza difficoltà le placche, un canalino e poi procediamo sulla nostra destra lungo un ripido pendio erboso. Per raggiungere la Bocchetta che separa il Foiòi dal Castello, a quota 2603m, potremmo continuare sulle placche verso sinistra che si inclinano fino ad un terzo grado. Oppure, come da noi deciso, aggirare da sopra le placche sull'erba e poi scendere in Bocchetta.
Camminiamo sul pendio ripido e ci portiamo sulla cresta del Castello. Qui ci assicuriamo per disarrampicare un passaggio verticale di 4 metri circa.
Siamo dunque in cresta e sono le 13.20.
A sinistra la nostra cima. In mezzo le placche da noi aggirate. A destra la parte alta del pendio erboso che ci conduce alla Bocchetta (qui nascosta)

La cresta nord e la cima

Seppure la cresta sia facile ci assicuriamo a vicenda. Difatti da entrambi i lati abbiamo placche lungo le quali in caso di caduta si può prendere velocità e quindi precipitare.
I nostri tempi a fare le cose bene e in sicurezza sono lenti, arriviamo alla cima verso le 14.40.
Qui abbiamo depositato il libro di vetta.
Pranzo.
Foto di rito.
Ammiriamo il Basodino proprio di fronte a noi verso occidente. Il Rosso, l'Ogliè e il Malora a meridione. Il Castello a nord. Eccetera.
Effettuiamo quindi la discesa per la stessa ed identica via.
A Pezze Grosse oltre alla birra ci offrono salumi e formaggi. Pausa graditissima.
Complessivamente impieghiamo 6 ore a ritornare, pause incluse.
Altra birra in valle ormai di rito.
Qui nella discesa si vede bene la placconata sotto il Foioi ( dx), il Rosso (in mezzo e sopra), il pendio erboso (in basso)

Valutazione:
Brenna valuta questo itinerario come facile (F). Noi abbiamo deciso di valutarlo PD -. La cresta è comunque esposta, l'accesso alla cresta implica un passaggio verticale di 4 metri seppure dotato di appigli da disarrampicare o in alternativa una placconata liscia di terzo grado da risalire.
Scrivere che è facile sarebbe un po' imprudente, in quanto tante persone lo prenderebbero sotto gamba.
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