che gran giornata al ... Piz Terri
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Non ho praticamente chiuso occhio per tutta la notte ma del resto è una cosa normale quando dormo in rifugio e dalle 6 in avanti ho cominciato a sentire gente che si muoveva su e giù per le scale, inizio a preparare lo zaino per l'escursione di oggi che prevede un bel 3000 ... il Piz Terri, però passate le 7 mi viene un dubbio ... fino a che ora serviranno le colazioni ? ... scendo ad informarmi e la capannara Ornella mi dice " solo fino alle 7.30 " ... caspita sono già le 7.15 !!! ... risalgo in camerata e sveglio Micaela che poi a dire la verità in brevissimo tempo si presenta incredibilmente in sala pranzo per la colazione.
Poi mentre il rifugio via via va svuotandosi anche Micaela prepara il suo zaino e alle 8.45 siamo pronti per partire ... siamo gli ultimi a muoversi dal rifugio ma del resto non ci corre dietro nessuno, di tempo ne abbiamo in abbondanza e il cielo è veramente splendido saliamo così su sentiero marcato blu passiamo un breve traverso roccioso da fare con una minima attenzione, si entra poi negli sfasciumi dove in lontananza vediamo una bella colonia di una quindicina di esemplari di camoscio che attraversano la valle e poco dopo le 10 siamo sul pianoro degli omini dove facciamo una pur breve pausa e veniamo raggiunti e superati due graziose ragazze e da un ragazzo Svizzero-tedeschi saliti da un altra vallata, una volta che la Mic vista la splendida giornata ha alleggerito il suo zaino ci rimettiamo in moto ma subito mi dice di andare pure avanti che tanto lei il sentiero già lo conosce e sale con tranquillità con il suo passo, raggiungo così da solo la base del famoso caminetto che non mi procura nessuna preoccupazione o difficoltà e inizio a salire per gli sfasciumi in parte esposti raggiungo così i tre ragazzi e poco dopo le 11 sono in vetta con loro, il panorama a 360° è favoloso così come il cielo limpidissimo e sono passati solo una ventina di minuti quando arriva anche Micaela.
Alla fine sulla vetta del Terri ci siamo rimasti ben un oretta e mezza mangiando qualcosa, godendoci il sole, firmando il libro di vetta e coinvolgendo anche i ragazzi nei vari discorsi ma soprattutto il maschietto ingaggiato come fotografo al nostro servizio, alle 12.45 iniziamo a scendere a valle e l'idea di Micaela sarebbe quella di scendere insieme ai ragazzi che però sono troppo veloci e zampettando qua e là spariscono in breve dalla nostra visuale, noi continuiamo invece a scendere con molta attenzione ridiscendiamo il caminetto ritorniamo sul pianoro degli ometti e alle 15 tra una chiacchiera e l'altra siamo di nuovo in capanna soddisfattissimi della "piccola" impresa.
Davanti a due belle birrozze e Micaela anche ad un bel piatto di uova e insalata con lei ancora nel dubbio se scendere o meno a valle o fermarsi un ulteriore giorno in Greina, iniziano le prima gocce di pioggia e per me è l'ora di tornare verso casa, saluto la capannara Ornella e poi Micaela e poco prima delle 16 sotto un cielo adesso bello nero ma pochissima e brevissima pioggia ( come cambia in fretta il tempo a queste quote ! ) inizio a scendere e un oretta dopo sono all'Alpe Garzott chiudendo due bellissimi giorni in compagnia dell'incredibile Micaela che ringrazio per queste due piacevoli giornate passate in sua compagnia ... ma la domanda da farsi è ... più tardi sarà scesa anche lei a valle o ... sarà ancora su a gironzolare per il Piano della Greina ?
Giorgio
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La giornata perfetta.
E' una giornata perfetta per salire sul Piz Terri.
Cielo azzurrissimo, stesso colore dei bolli bianco-blu!, sole, poco vento, e tutta la giornata per salire con calma.
Prendiamo comunque i ramponi, Giorgio?
Mah...sono nei nostri zaini, non è che cambi granché al peso totale...
Si! prova un po' a sollevare il mio!
Prova tu col mio!
Ma ci sono dentro sassi?
Anche se brilla il sole e il cielo è radioso, io gli abiti caldi li prendo: in montagna non si sa mai, la Greina poi è una zona spartiacque, e se arriva il brutto a Nord puoi esser certo che ci zompa addosso!
No, i collant non li metto, il Terri con questo bel sole va fatto in minigonna, se ci si chiama Mic, si, ok, li prendo su, posso sempre metterli caso mai!
La mantellina della pioggia, quella no!
Non può piovere, e poi il Bignaghi ha dato bello anche a Nord!
Io prendo solo un mini spuntino, tanto in montagna non ho mai fame, una barretta engadinese di torta di noce mi basta, il termos di tè bollente invece quello si, tu Gio', solo una bottiglietta d' acqua?
Con Giorgio rimaniamo insieme, chiacchierando allegramente sino al pianoro con gli ometti, dove inizia la salita vera e propria su sfasciumi scistosi, poi gli dico di andare al suo passo...
Sparisce velocemente alla mia vista, il Giorgio!
Arrivata al caminetto lo chiamo a gran voce, toh non risponde, e se mi assalisse la paura del Vuoto, sono già salita quassù, ma mi ero unita a una coppia svizzerotedesca di mezza età, dal passo molto sicuro, lui aveva persino portato su un pezzo di corda, gente abituata a questo tipo di difficoltà alpinistiche, li avevo pregati di starmi vicini, era rassicurante dopo il caminetto seguire le loro orme, si, perché dopo il caminetto non c' è solo una traccia di sentiero, ma parecchie, e ognuno, se solo, deve scegliersi le tracce più consone alle sue possibilità, comunque il Gio' manco si vede più, sarà già in cima, ma che passo veloce, e i tre ragazzi incontrati al pianoro, non se ne parla neppure, quelli con le loro gambone giovanili e il loro entusiasmo, se ne fanno un baffo del vuoto, della pendenza, dell' esposizione, del Terri, e...
...fattostà che il mio Terri di oggi me lo conquisto da sola, mi scelgo con cura il mio percorso, preferisco appena sotto la cresta, no, non ci penso nemmeno a guardare a destra dove c' è il vuoto, che se scivolo arrivo dritta nella cucina della capanna, e mi guardo bene dal guardare sulla sinistra sotto la cresta, anzi, no, non mi piace tutto quel Vuoto lato nord, sarà meglio ridiscendere e riprendere una traccia più bassa, quelle roccette da scalare non mi dicono niente di buono, oddio, e ora come faccio a disarrampicarle, ma la croce si avvicina o cosa, no, c' è sempre una nuova piega del terreno da passare, quante pieghe ancora prima di arrivare a quella benedetta croce, e il Giò ma perché non lo vedo più, ma non può già essere arrivato in cime, manco fosse salito di corsa, e i tre ragazzi mica staranno già scendendo, che li intravedo lassù, che gli volevo chiedere di stare vicini a me durante la discesa, e qua sono sola, non ho paura, il terreno scistoso trattiene bene gli scarponi e i bastoni lo penetrano bene, però 'ste tracce non finiscono mai di dividersi in decine di possibili passaggi, e quegli appigli erbosi, figuriamoci se mi fido a metterci su il piede, e difatti ne stacco netto uno con la mano, e...
...ancora pochi metri, stavolta la croce è a portata di mano, la afferro felice, raggiungo i tre ragazzi, raggiungo Giorgio, che bello, che felicità, il Terri da sola, che salita, che giornata, che bel sole caldo, che favola rimanere quassù, godersi il tepore dell' aria, fame non ne ho, Giò ti prego, spostati da quella roccia sulla quale sei seduto, sarà solida, sarà larga come dici tu, ma è a picco sul vuoto, non ce la faccio a guardarti, mi viene la nausea, e quelle cime là cosa sono, ma credevo l' Adula fosse questa, ah no, invece è il Grauhorn, però sembrava l' Adula, si, ma visto da sud, e là come si chiama già quella cima, ma si, il Tödi, son tutta fiera, potrò mettere la freccia sulla foto come i grandi, come quelli bravi di hikr che sanno mettere le frecce giuste sulle cime, e...
...e sono in cima al Terri, con Giorgio, e credo sia il suo prima tremila ticinese, e sono fiera per lui, e è proprio una bella persona, il Giò, e 'sta cima se la merita tutta, e guarda come fanno fuori panini giganti i tre ragazzi, e che allegria nella loro amicizia, e quanto mi commuove vedere dei giovani che amano la montagna e hanno ancora tutta la loro vita davanti per scoprirne di nuove, di cime, e è troppo bello essere quassù noi cinque, e che belle chiacchierate, noi cinque riuniti sul nostro Terri, lui è solo per noi cinque, oggi, sotto questo stupendo cielo azzurro, al tepore del sole...
Poi mentre il rifugio via via va svuotandosi anche Micaela prepara il suo zaino e alle 8.45 siamo pronti per partire ... siamo gli ultimi a muoversi dal rifugio ma del resto non ci corre dietro nessuno, di tempo ne abbiamo in abbondanza e il cielo è veramente splendido saliamo così su sentiero marcato blu passiamo un breve traverso roccioso da fare con una minima attenzione, si entra poi negli sfasciumi dove in lontananza vediamo una bella colonia di una quindicina di esemplari di camoscio che attraversano la valle e poco dopo le 10 siamo sul pianoro degli omini dove facciamo una pur breve pausa e veniamo raggiunti e superati due graziose ragazze e da un ragazzo Svizzero-tedeschi saliti da un altra vallata, una volta che la Mic vista la splendida giornata ha alleggerito il suo zaino ci rimettiamo in moto ma subito mi dice di andare pure avanti che tanto lei il sentiero già lo conosce e sale con tranquillità con il suo passo, raggiungo così da solo la base del famoso caminetto che non mi procura nessuna preoccupazione o difficoltà e inizio a salire per gli sfasciumi in parte esposti raggiungo così i tre ragazzi e poco dopo le 11 sono in vetta con loro, il panorama a 360° è favoloso così come il cielo limpidissimo e sono passati solo una ventina di minuti quando arriva anche Micaela.
Alla fine sulla vetta del Terri ci siamo rimasti ben un oretta e mezza mangiando qualcosa, godendoci il sole, firmando il libro di vetta e coinvolgendo anche i ragazzi nei vari discorsi ma soprattutto il maschietto ingaggiato come fotografo al nostro servizio, alle 12.45 iniziamo a scendere a valle e l'idea di Micaela sarebbe quella di scendere insieme ai ragazzi che però sono troppo veloci e zampettando qua e là spariscono in breve dalla nostra visuale, noi continuiamo invece a scendere con molta attenzione ridiscendiamo il caminetto ritorniamo sul pianoro degli ometti e alle 15 tra una chiacchiera e l'altra siamo di nuovo in capanna soddisfattissimi della "piccola" impresa.
Davanti a due belle birrozze e Micaela anche ad un bel piatto di uova e insalata con lei ancora nel dubbio se scendere o meno a valle o fermarsi un ulteriore giorno in Greina, iniziano le prima gocce di pioggia e per me è l'ora di tornare verso casa, saluto la capannara Ornella e poi Micaela e poco prima delle 16 sotto un cielo adesso bello nero ma pochissima e brevissima pioggia ( come cambia in fretta il tempo a queste quote ! ) inizio a scendere e un oretta dopo sono all'Alpe Garzott chiudendo due bellissimi giorni in compagnia dell'incredibile Micaela che ringrazio per queste due piacevoli giornate passate in sua compagnia ... ma la domanda da farsi è ... più tardi sarà scesa anche lei a valle o ... sarà ancora su a gironzolare per il Piano della Greina ?
Giorgio
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La giornata perfetta.
E' una giornata perfetta per salire sul Piz Terri.
Cielo azzurrissimo, stesso colore dei bolli bianco-blu!, sole, poco vento, e tutta la giornata per salire con calma.
Prendiamo comunque i ramponi, Giorgio?
Mah...sono nei nostri zaini, non è che cambi granché al peso totale...
Si! prova un po' a sollevare il mio!
Prova tu col mio!
Ma ci sono dentro sassi?
Anche se brilla il sole e il cielo è radioso, io gli abiti caldi li prendo: in montagna non si sa mai, la Greina poi è una zona spartiacque, e se arriva il brutto a Nord puoi esser certo che ci zompa addosso!
No, i collant non li metto, il Terri con questo bel sole va fatto in minigonna, se ci si chiama Mic, si, ok, li prendo su, posso sempre metterli caso mai!
La mantellina della pioggia, quella no!
Non può piovere, e poi il Bignaghi ha dato bello anche a Nord!
Io prendo solo un mini spuntino, tanto in montagna non ho mai fame, una barretta engadinese di torta di noce mi basta, il termos di tè bollente invece quello si, tu Gio', solo una bottiglietta d' acqua?
Con Giorgio rimaniamo insieme, chiacchierando allegramente sino al pianoro con gli ometti, dove inizia la salita vera e propria su sfasciumi scistosi, poi gli dico di andare al suo passo...
Sparisce velocemente alla mia vista, il Giorgio!
Arrivata al caminetto lo chiamo a gran voce, toh non risponde, e se mi assalisse la paura del Vuoto, sono già salita quassù, ma mi ero unita a una coppia svizzerotedesca di mezza età, dal passo molto sicuro, lui aveva persino portato su un pezzo di corda, gente abituata a questo tipo di difficoltà alpinistiche, li avevo pregati di starmi vicini, era rassicurante dopo il caminetto seguire le loro orme, si, perché dopo il caminetto non c' è solo una traccia di sentiero, ma parecchie, e ognuno, se solo, deve scegliersi le tracce più consone alle sue possibilità, comunque il Gio' manco si vede più, sarà già in cima, ma che passo veloce, e i tre ragazzi incontrati al pianoro, non se ne parla neppure, quelli con le loro gambone giovanili e il loro entusiasmo, se ne fanno un baffo del vuoto, della pendenza, dell' esposizione, del Terri, e...
...fattostà che il mio Terri di oggi me lo conquisto da sola, mi scelgo con cura il mio percorso, preferisco appena sotto la cresta, no, non ci penso nemmeno a guardare a destra dove c' è il vuoto, che se scivolo arrivo dritta nella cucina della capanna, e mi guardo bene dal guardare sulla sinistra sotto la cresta, anzi, no, non mi piace tutto quel Vuoto lato nord, sarà meglio ridiscendere e riprendere una traccia più bassa, quelle roccette da scalare non mi dicono niente di buono, oddio, e ora come faccio a disarrampicarle, ma la croce si avvicina o cosa, no, c' è sempre una nuova piega del terreno da passare, quante pieghe ancora prima di arrivare a quella benedetta croce, e il Giò ma perché non lo vedo più, ma non può già essere arrivato in cime, manco fosse salito di corsa, e i tre ragazzi mica staranno già scendendo, che li intravedo lassù, che gli volevo chiedere di stare vicini a me durante la discesa, e qua sono sola, non ho paura, il terreno scistoso trattiene bene gli scarponi e i bastoni lo penetrano bene, però 'ste tracce non finiscono mai di dividersi in decine di possibili passaggi, e quegli appigli erbosi, figuriamoci se mi fido a metterci su il piede, e difatti ne stacco netto uno con la mano, e...
...ancora pochi metri, stavolta la croce è a portata di mano, la afferro felice, raggiungo i tre ragazzi, raggiungo Giorgio, che bello, che felicità, il Terri da sola, che salita, che giornata, che bel sole caldo, che favola rimanere quassù, godersi il tepore dell' aria, fame non ne ho, Giò ti prego, spostati da quella roccia sulla quale sei seduto, sarà solida, sarà larga come dici tu, ma è a picco sul vuoto, non ce la faccio a guardarti, mi viene la nausea, e quelle cime là cosa sono, ma credevo l' Adula fosse questa, ah no, invece è il Grauhorn, però sembrava l' Adula, si, ma visto da sud, e là come si chiama già quella cima, ma si, il Tödi, son tutta fiera, potrò mettere la freccia sulla foto come i grandi, come quelli bravi di hikr che sanno mettere le frecce giuste sulle cime, e...
...e sono in cima al Terri, con Giorgio, e credo sia il suo prima tremila ticinese, e sono fiera per lui, e è proprio una bella persona, il Giò, e 'sta cima se la merita tutta, e guarda come fanno fuori panini giganti i tre ragazzi, e che allegria nella loro amicizia, e quanto mi commuove vedere dei giovani che amano la montagna e hanno ancora tutta la loro vita davanti per scoprirne di nuove, di cime, e è troppo bello essere quassù noi cinque, e che belle chiacchierate, noi cinque riuniti sul nostro Terri, lui è solo per noi cinque, oggi, sotto questo stupendo cielo azzurro, al tepore del sole...
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