Fra i miei progetti ci sono il Pizzo Coroi ed il Marumo, direi che è ora di andare a vederli da vicino, salendo dalla Motterascio e scendendo per la Val Larciolo. Il tempo si preannuncia splendido, siamo in cinque a trovarci a Gaggiolo alle 7.
Partiamo dall'Alpe Garzott, il bacino del Luzzone è veramente ad un livello basso, mai vista così poca acqua, il percorso fino al ponte di quota 1637 è ancora più impressionante. Saliamo tranquillamente alla capanna Motterascio, il tempo è veramente splendido: fa caldo, il cielo è sereno non c'è praticamente foschia...difficile credere di essere già in ottobre! Quando arriviamo alla capanna Gianni mi dice di aver mancato la salita al Piz Terri per il tempo brutto qualche anno fa e di non aver più avuto l'occasione di rifarlo, anche Monica e Barbara non l'hanno mai salito (anche mia moglie Anna a dire il vero, ma lei ha già deciso che si limiterà ad un giro fino all'altipiano della Greina). Vabbè: Coroi e Marumo possono aspettare ancora, saliamo al Terri! D'altronde ci sono salito nel 2005, è ora di rifarlo.
Saluto Anna e ci addentriamo nella valle di Guida, rispetto a sei anni fa le indicazioni sono molte di più: segnavia e paline bianco - blu sono quasi sovrabbondanti, dopo aver risalito la valle su una pietraia di rocce di ogni tipo arriviamo alla sella 2745, la selva di ometti c'è ancora, il laghetto al termine del Ghiacciaio del Terri me lo ricordavo più piccolo, di ghiaccio neppure l'ombra, spero che sia solo ricoperto dal pietrisco e non sia del tutto scomparso! Una breve sosta ed affrontiamo il sentierino sul versante Nord, c'è qualche chiazza di neve ghiacciata, la piccozza l'abbiamo chiaramente lasciata a casa (visto che la meta non era questa...), averla magari non servirebbe ma darebbe senz'altro maggior sicurezza. Eccoci alla base del canalino, è sempre ben appigliato ed in un attimo siamo su, ora inizia il sentierino che porta alla cima, si è alzata un po' d'aria ed in breve sento il pulviscolo nero fra i denti, tratti di pietrisco instabile si alternano a tratti su sabbia nera, unica costante è la notevole esposizione: arrestare un'eventuale caduta non sarebbe così scontato. Vabbè meglio non pensarci e rimanere concentrati. Alle 13,20 siamo in cima, durante la salita abbiamo incontrato una decina di persone in discesa, ora la vetta è tutta per noi, il panorama è assolutamente impareggiabile, è valsa la pena salire: montagne a 360° , foschia praticamente assente, solo l'aria qui sulla cima è insolitamente fresca (rispetto al caldo anomalo che abbiamo patito sui pendii sottostanti). Ci fermiamo fino alle 14 poi cominciamo la discesa, la discesa su un terreno simile è decisamente meno simpatica della salita: si muove tutto, comunque con un bel po' di attenzione arriviamo al canalino, scendiamo e ritroviamo il sentierino sul versante Nord, la neve si è rammollita ed in breve siamo alla sella, ci spogliamo di pile e guanti: qui fa veramente caldo. Alla capanna facciamo una breve sosta, mia moglie è già scesa, ancora un'oretta e siamo all'auto.
Purtroppo a Garzott non vendono più il loro fantastico yoghurt: le mucche sono già scese, il formaggio però c'è ancora: ottimo.
Sempre bello il Terri, capace di regalare delle magnifiche sensazioni, specie con una giornata così!
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