Pizzo di Claro -2727 mt- (da Alpe Stabveder).
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Per Emiliano
Poncione , quest'oggi sarà la sesta volta al Pizzo di Claro. Invece per noi tre: il sottoscritto Alessandro, Teo e Asky, sarà la nostra prima salita su questa maestosa montagna che divide il Canton Ticino dal Cantone dei Grigioni. Saliremo dalla grigionese Val Calanca seguendo la classica "Via Normale". Detto questo c'è molto entusiasmo al mattino, la giornata è soleggiata, fresca e ventilata al punto giusto, tutti requisiti ideali per poter apprezzare al meglio il caratteristico ambiente d'alta montagna e godere la favolosa panoramica che il Pizzo di Claro riserva dall'alto dei suoi 2727 mt.
Risaliamo la strada di montagna che proviene da Arvigo che è a pagamento e servono 5 CHF per poter alzare la sbarra; al ritorno invece si aprirà automaticamente. Parcheggiamo l'auto alla piazzola situata a 1848 mt poco sotto l'Alpe Stabveder preceduta dal cartello di divieto che rispetteremo. Dopodiché a piedi su largo sterrato risaliamo e raggiungiamo l'Alpe Stabveder 1950 mt.
Dal retro dell'alpeggio si trova la fontana della struttura e s'individua il sentiero. Come riferimento notiamo la segnaletica per la Capanna Brogoldone, la dicitura -Pizzo di Claro-, invece, è evidenziata con una scritta a pennarello e per giunta sbiadita, comunque é visibile. Si risale il sentiero con buone pendenze, il terreno è prevalentemente erboso, con qualche tratto detritico. Raggiungiamo un insellatura a quota 2270 mt; in questo punto, ci sono sia i classici segnavia escursionistici bianco-rossi ed un evidente scritta a vernice, color rosso, che indica il tracciato da seguire senza possibilità di errore.
Entriamo in Val Granda, caratterizzata da impressionanti contrafforti rocciosi. Si risale la pietraia camminando su massi perlopiù stabili. Fondamentali e ben in vista gli ometti in pietra e vecchi segnavia (bianco-rosso -bianco). Arriviamo al "Sasso Piatto" a 2280 mt, cosi' chiamato questo gigantesco monolite, dove su di esso posa un grosso ometto visibile anche da lontano. D'ora in avanti, si risale a zig-zag: terreno friabile, misto sabbioso e detritico, tratti molto ripidi, alternando alcuni erbosi traversi. Unica raccomandazione nella parte alta di percorso stà nel restringimento della traccia al margine di tre profondi canaloni, distanziati da pochi metri l'uno con l'altro. Seppur non danno la sensazione d'esposizione e di conseguenza la percezione di pericolosità è comunque un passaggio che merita più attenzione durante l'intera escursione.
Raggiungiamo l'insellatura collocata sulla suggestiva cresta del Pizzo di Claro che unisce la cima Nord quota 2727 mt, da quella Sud, ovvero la più panoramica di questa stupenda montagna distanziate di 150 mt circa. Ora camminando su ampia cresta e grossi blocchi rocciosi che caratterizzano il bellissimo e aereo passaggio conclusivo, raggiungiamo le due suggestive croci di vetta che rappresentano la cima: Pizzo di Claro 2720 mt. Per la discesa utilizzeremo lo stesso itinerario dell'andata. Giornata di grande soddisfazione per tutti!
NOTE : Sentiero segnalato in gran parte abbastanza bene e intuibile senza problemi. La prima parte fino a quota 2270 mt è un'escursione valutabile T2. Dopodiché, ovvero la parte alta del percorso è sicuramente un T3: si cammina su ripidi tratti e terreni detritici friabili dove porre sicuramente maggiore attenzione.
Poncione
E' sempre un piacere tornare sul Pizzo di Claro, dunque accetto ben volentieri l'invito di Alessandro
GAQA per marcare la mia sesta visita, che è poi quella del mio personale "decennale". E' stata tuttavia la prima volta che son salito dalla classicissima via dell'Alp Stabveder, che rappresenta l'accesso più "facile" e breve, visto che le due volte precedenti avevo percorso delle "varianti" (una dal Torrone Rosso e una dalla "Via Lumino").
Segnalo, per la cronaca, che detta via normale dal sasso piatto alla vetta presenta evidenti segni di cedimenti e frana, che rende a tratti il percorso più difficoltoso del solito. Essendo un percorso molto frequentato andrebbe pertanto "monitorato".

Risaliamo la strada di montagna che proviene da Arvigo che è a pagamento e servono 5 CHF per poter alzare la sbarra; al ritorno invece si aprirà automaticamente. Parcheggiamo l'auto alla piazzola situata a 1848 mt poco sotto l'Alpe Stabveder preceduta dal cartello di divieto che rispetteremo. Dopodiché a piedi su largo sterrato risaliamo e raggiungiamo l'Alpe Stabveder 1950 mt.
Dal retro dell'alpeggio si trova la fontana della struttura e s'individua il sentiero. Come riferimento notiamo la segnaletica per la Capanna Brogoldone, la dicitura -Pizzo di Claro-, invece, è evidenziata con una scritta a pennarello e per giunta sbiadita, comunque é visibile. Si risale il sentiero con buone pendenze, il terreno è prevalentemente erboso, con qualche tratto detritico. Raggiungiamo un insellatura a quota 2270 mt; in questo punto, ci sono sia i classici segnavia escursionistici bianco-rossi ed un evidente scritta a vernice, color rosso, che indica il tracciato da seguire senza possibilità di errore.
Entriamo in Val Granda, caratterizzata da impressionanti contrafforti rocciosi. Si risale la pietraia camminando su massi perlopiù stabili. Fondamentali e ben in vista gli ometti in pietra e vecchi segnavia (bianco-rosso -bianco). Arriviamo al "Sasso Piatto" a 2280 mt, cosi' chiamato questo gigantesco monolite, dove su di esso posa un grosso ometto visibile anche da lontano. D'ora in avanti, si risale a zig-zag: terreno friabile, misto sabbioso e detritico, tratti molto ripidi, alternando alcuni erbosi traversi. Unica raccomandazione nella parte alta di percorso stà nel restringimento della traccia al margine di tre profondi canaloni, distanziati da pochi metri l'uno con l'altro. Seppur non danno la sensazione d'esposizione e di conseguenza la percezione di pericolosità è comunque un passaggio che merita più attenzione durante l'intera escursione.
Raggiungiamo l'insellatura collocata sulla suggestiva cresta del Pizzo di Claro che unisce la cima Nord quota 2727 mt, da quella Sud, ovvero la più panoramica di questa stupenda montagna distanziate di 150 mt circa. Ora camminando su ampia cresta e grossi blocchi rocciosi che caratterizzano il bellissimo e aereo passaggio conclusivo, raggiungiamo le due suggestive croci di vetta che rappresentano la cima: Pizzo di Claro 2720 mt. Per la discesa utilizzeremo lo stesso itinerario dell'andata. Giornata di grande soddisfazione per tutti!
NOTE : Sentiero segnalato in gran parte abbastanza bene e intuibile senza problemi. La prima parte fino a quota 2270 mt è un'escursione valutabile T2. Dopodiché, ovvero la parte alta del percorso è sicuramente un T3: si cammina su ripidi tratti e terreni detritici friabili dove porre sicuramente maggiore attenzione.

E' sempre un piacere tornare sul Pizzo di Claro, dunque accetto ben volentieri l'invito di Alessandro

Segnalo, per la cronaca, che detta via normale dal sasso piatto alla vetta presenta evidenti segni di cedimenti e frana, che rende a tratti il percorso più difficoltoso del solito. Essendo un percorso molto frequentato andrebbe pertanto "monitorato".
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Kommentare (11)