Pizzo di Claro (m.2727) dalla "Via Lumino" e Mot Ciarin (m.2278)
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Dopo uno scambio di mail,ci troviamo con Daniele e soci,per salire il Claro dalle famosa "Via Lumino".........Ci si incontra,a Arvigo alle8:30 e si sale,con una sola auto, all'Alpe di Stabveder.Più precisamente,parcheggiamo alla quota, dove vige il divieto di transito,1849 m.Saliamo all'alpe e poi ,seguendo la segnaletica,arriviamo in breve alla sella 2270,dove facciamo il punto della situazione.Proseguiamo,in direzione Capanna Brogoldone e al Bivio(sasso con indicazioni ufficiali)ci "semi-dividiamo" Giuseppe,infatti, per evitare di affaticare la schiena salirà dalla "normale".Noi attraversiamo tutta la vallata,senza perdere quota e raggiungiamo la dorsale che proviene dal Passo di Mem;da qui,seguiamo il filo di facile cresta e cominciamo a vedere i bolli bianchi e le chiarissime indicazioni per la Via Lumino.Arrivati all'attacco,notiamo un bel gruppo di persone che salgono,quindi aspettiamo per "renderci" la salita più sicura.La parte più "ostica è proprio all'inizio,si attraversa con una cengia e un breve caminetto(Probabilmente II°)molto esposti;poi si sale sempre seguendo i bolli,per facili passaggi(I°) e cengette,in maniera logica o personale, sino a raggiungere la via dal Lago Canee e da li, in breve si giunge in vetta.La via ,non è difficile,ma bisogna prestare attenzione e usare di frequente le mani.In cima ci aspetta Giuseppe e il numeroso gruppo di ragazzi,da cui riusciamo a "scroccare" qualche foto di vetta.Ci spostiamo sulla Cima 2727 e ci concediamo un ottimo e corroborante aperitivo............
Scendiamo dalla "normale" e arrivati alla sella 2270,pranziamo con tutto quello che abbiamo nello zaino:Salami,focacce,pizzette,noci,pane,ciliege annaffiati da ottimo vino(GRAZIE RAGAZZI!!!!).Dopo esserci debitamente rifocillati,io,Emiliano e Daniele ,puntiamo all'estetico Mot Ciarin,mentre Paolo e Giuseppe scenderanno dal sentiero" ufficiale".La salita a questa curiosa elevazione,non implica particolare dislivello,ma da questo versante appare "rognosa".Una volta "sotto",tutto risulta più chiaro(come al solito);aggiriamo la cresta a dx,Daniele resterà più basso ,mentre io e Emiliano saliremo più diretti...........Si passa in entrambi i casi, su cenge erbose abbastanza esposte e si giunge in vetta.Dirigendoci poi,in direzione SSE e seguendo la lunga dorsale,intercettiamo una bella traccia che ci riporterà all'Alpe(dove troviamo gli altri due) e poi su comoda forestale torneremo tutti felici e contenti alla macchina.
CONSIDERAZIONI(tecniche personali e non.....)
La "Via Lumino",non è banale,ma non è neanche particolarmente difficile,basta avere un po di esperienza su terreni erboso/rocciosi............Personalmete mi aspettavo più continuità,ma mi è comunque piaciuta.
Conoscere,Paolo e Giuseppe, oltre che rivedere Daniele,per noi è stato un autentico piacere;simpatia e "grasse"risate non sono mancate,grazie a questo affiatato trio...................Davvero una bella giornata!!!!! Grazie mille ragazzi!!!!!! Spero alla prox!!!!!!
Poncione
Quinta volta sul Pizzo di Claro per me, che a questo punto posso davvero iniziare a considerare tra le mie predilette in assoluto: la famosa "Via Lumino" tuttavia mi mancava, ed ecco presentarsi l'occasione dopo un contatto con
danicomo, col quale settimana scorsa io e Ale avevamo già passato uno splendido weekend alpino in Val Verzasca.
La "Via Lumino" è senz'altro la via più logica per raggiungere il Pizzo dal versante sud, ed è sicuramente la via più difficile tra i tre sentieri marcati che lo risalgono: tuttavia le difficoltà si concretizzano solo in un paio di passaggi piuttosto esposti all'inizio della prima impennata, cioè un "saltino" di II° e una conseguente cengia erbosa da affrontare con cautela, i quali permettono alla via una quotazione T5, altrimenti basterebbe T4. Comunque si tratta di un percorso assai suggestivo, che permette di visionare anfratti, intagli, canali ripidissimi che risalgono di lato verso il medesimo versante. E nulla vieta di credere che siano percorribili ulteriori vie di salita... Chissà.
Giunti in vetta godiamo un panorama sontuoso e "spizzichiamo" un po' di scorte, al quale daremo poi "l'assalto" definitivo una volta tornati alla bocchetta m.2270. Da lì ci siamo divisi, seguendo due diverse discese all'Alp Stabveder: nel caso mio, di Ale e Daniele abbiamo traversato in saliscendi puntando al scenografico Mot Ciarin (il Brenna lo definisce "sfinge", e non ha tutti i torti guardandolo dalla nostra visuale), che una volta avvicinato va un po' letto. La salita alla fine è piuttosto bella e divertente, benchè molto breve, e senza affrontare integralmente il filo ci permette comunque con bei passaggi su rocce e cengie di raggiungerlo dal lato W (direi T4+). Diamo una risistemata all'omino di vetta, quindi seguendo la sinuosa e affascinante cresta sud possiamo tranquillamente raggiungere Paolo e Giuseppe nei pressi dell'Alp Stabveder.
Altra giornata meravigliosa e grazie a tutti per averla condivisa e goduta in ogni suo momento.
danicomo
Bella giornata su una gran montagna..
Ci si aspettava di più, come difficoltà, da questa via. Invece, seguendo in maniera molto logica, sfruttandone i punti deboli, la cresta sud porta rapidamente in vetta. Le due-tre difficoltà (I-II ed esposizione) sono concentrate nel primo terzo della salita, poi si seguono cengette e sentierini e le mani non si usano più. Non necessario alcun materiale di alpinismo. Da consigliare ad escursionisti esperti come alternativa alla due classiche vie di salita, essendone appena più difficile (secondo me un T4). Molto ben segnalata e merito a chi la mantiene...
Diverso come difficoltà il Mot Ciarin, più esposto e pastrugnoso come salita (T5), sentierino in discesa.
In buona compagnia, saluto Emiliano e Ale, oltre a due dei miei soci abituali, Paolo e Giuseppe.
Scendiamo dalla "normale" e arrivati alla sella 2270,pranziamo con tutto quello che abbiamo nello zaino:Salami,focacce,pizzette,noci,pane,ciliege annaffiati da ottimo vino(GRAZIE RAGAZZI!!!!).Dopo esserci debitamente rifocillati,io,Emiliano e Daniele ,puntiamo all'estetico Mot Ciarin,mentre Paolo e Giuseppe scenderanno dal sentiero" ufficiale".La salita a questa curiosa elevazione,non implica particolare dislivello,ma da questo versante appare "rognosa".Una volta "sotto",tutto risulta più chiaro(come al solito);aggiriamo la cresta a dx,Daniele resterà più basso ,mentre io e Emiliano saliremo più diretti...........Si passa in entrambi i casi, su cenge erbose abbastanza esposte e si giunge in vetta.Dirigendoci poi,in direzione SSE e seguendo la lunga dorsale,intercettiamo una bella traccia che ci riporterà all'Alpe(dove troviamo gli altri due) e poi su comoda forestale torneremo tutti felici e contenti alla macchina.
CONSIDERAZIONI(tecniche personali e non.....)
La "Via Lumino",non è banale,ma non è neanche particolarmente difficile,basta avere un po di esperienza su terreni erboso/rocciosi............Personalmete mi aspettavo più continuità,ma mi è comunque piaciuta.
Conoscere,Paolo e Giuseppe, oltre che rivedere Daniele,per noi è stato un autentico piacere;simpatia e "grasse"risate non sono mancate,grazie a questo affiatato trio...................Davvero una bella giornata!!!!! Grazie mille ragazzi!!!!!! Spero alla prox!!!!!!

Quinta volta sul Pizzo di Claro per me, che a questo punto posso davvero iniziare a considerare tra le mie predilette in assoluto: la famosa "Via Lumino" tuttavia mi mancava, ed ecco presentarsi l'occasione dopo un contatto con

La "Via Lumino" è senz'altro la via più logica per raggiungere il Pizzo dal versante sud, ed è sicuramente la via più difficile tra i tre sentieri marcati che lo risalgono: tuttavia le difficoltà si concretizzano solo in un paio di passaggi piuttosto esposti all'inizio della prima impennata, cioè un "saltino" di II° e una conseguente cengia erbosa da affrontare con cautela, i quali permettono alla via una quotazione T5, altrimenti basterebbe T4. Comunque si tratta di un percorso assai suggestivo, che permette di visionare anfratti, intagli, canali ripidissimi che risalgono di lato verso il medesimo versante. E nulla vieta di credere che siano percorribili ulteriori vie di salita... Chissà.
Giunti in vetta godiamo un panorama sontuoso e "spizzichiamo" un po' di scorte, al quale daremo poi "l'assalto" definitivo una volta tornati alla bocchetta m.2270. Da lì ci siamo divisi, seguendo due diverse discese all'Alp Stabveder: nel caso mio, di Ale e Daniele abbiamo traversato in saliscendi puntando al scenografico Mot Ciarin (il Brenna lo definisce "sfinge", e non ha tutti i torti guardandolo dalla nostra visuale), che una volta avvicinato va un po' letto. La salita alla fine è piuttosto bella e divertente, benchè molto breve, e senza affrontare integralmente il filo ci permette comunque con bei passaggi su rocce e cengie di raggiungerlo dal lato W (direi T4+). Diamo una risistemata all'omino di vetta, quindi seguendo la sinuosa e affascinante cresta sud possiamo tranquillamente raggiungere Paolo e Giuseppe nei pressi dell'Alp Stabveder.
Altra giornata meravigliosa e grazie a tutti per averla condivisa e goduta in ogni suo momento.

Bella giornata su una gran montagna..
Ci si aspettava di più, come difficoltà, da questa via. Invece, seguendo in maniera molto logica, sfruttandone i punti deboli, la cresta sud porta rapidamente in vetta. Le due-tre difficoltà (I-II ed esposizione) sono concentrate nel primo terzo della salita, poi si seguono cengette e sentierini e le mani non si usano più. Non necessario alcun materiale di alpinismo. Da consigliare ad escursionisti esperti come alternativa alla due classiche vie di salita, essendone appena più difficile (secondo me un T4). Molto ben segnalata e merito a chi la mantiene...
Diverso come difficoltà il Mot Ciarin, più esposto e pastrugnoso come salita (T5), sentierino in discesa.
In buona compagnia, saluto Emiliano e Ale, oltre a due dei miei soci abituali, Paolo e Giuseppe.
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Kommentare (38)