Barbie Di nuovo lungo un sentiero, per me sconosciuto ma uguale a tanti altri già percorsi.. Eppure si rinnova la meraviglia di incontri sempre uguali: il maggiociondolo, un ruscello, i rododendri in fiore, le pietre delle vecchie baite abbandonate, la vita in un alpeggio ancora in uso, personaggi di altri tempi che mantengono vive antiche tradizioni. E, ancora, un laghetto minuscolo, quasi una pozza, eppure così invitante…I passi segnano il sentiero, insieme ai pensieri, che si susseguono, concatenati come queste pietre, sapientemente accostate con la perizia di chi produce cose che durano. E portano in alto, i passi e i pensieri, molto in alto, sembra quasi di volare…Portano verso sogni immaginati ad occhi aperti, verso progetti accarezzati e poi abbandonati con rimpianto, verso storie concluse che hanno lasciato cicatrici nascoste, verso storie da rinnovare con un po’ di leggerezza e di immaginazione.. In cima al colle la vista lascia senza fiato, com’era prevedibile. Il Rosa è ancora in bella vista. Scelgo un punto di osservazione “in solitaria”, un po’ sopra al bivacco Axerio, lo sguardo verso i compagni che ambiscono a traguardi più prestigiosi..una cima..un pezzo di cresta. Io mi ritaglio una piccola “proprietà privata” che mi permette inedite angolazioni di ripresa, oggi la “mia” montagna è questa. Poi il rientro verso il sospirato lago Toro… Ma in lontananza, la visione di Grandemago sopra una cresta, che si sbraccia (stile predicatore..) per farsi individuare, allontana per sempre l’immagine di un bagno al laghetto…Grandemago perché hai preso iniziative?? Non puoi scherzare sugli appuntamenti ai laghi!! Simili mancanze possono creare gravi scompensi emozionali in soggetti particolarmente predisposti!! Il percorso devia verso la Bocchetta del Lago, lungo un traverso roccioso che mi fa riscoprire l’utilità di anni di allenamento sugli scogli del molo di Cesenatico..Ricomposto il gruppo e incassato il duro colpo del “bagno perduto”, i passi iniziano a segnare il sentiero di rientro ad anello verso Rima. Una striata placconata rocciosa domina il paesaggio, e appena sotto il rifugio Vallè una piacevole sorpresa: una cascatella inaspettata, leggera e trasparente, che accarezza la roccia, un rivolo che mi cattura come il richiamo delle sirene di Ulisse..e mi lascio avvolgere ed accarezzare anch’io..non c’è scroscio, non c’è violenza, semplicemente un contatto discreto, che pervade senza invadere i confini della pelle, carezza fresca ma non gelida, non serve contare, il corpo può resistere, roccia e acqua si mitigano a vicenda, un’incontro interessante, la roccia si ammorbidisce perdendo ruvidezza, l’acqua quasi si riscalda, impercettibilmente …anche in verticale la roccia sembra contenere l’acqua, le leggi della fisica creano invisibili argini naturali, elementi così diversi trovano un’intesa, un’accordo armonico..è quasi sinfonia, sussurrata.. un’opera d’arte naturale, da contemplare..Di nuovo gli scarponi ai piedi, con una rinnovata leggerezza, l’allegria del gruppo accompagna piacevolmente la discesa, attraversando scenari da film. Altri preziosi attimi per cui è valsa la fatica del cammino.
Max64 Dopo la prosa di Barbara cercherò come mio solito di essere breve.Si parte da Rima e seguendo sempre il sentiero 292 o 92 si arriva al Colle del Piccolo Altare su un comodo percorso(3 ore).Dal colle siamo saliti alla cima Ovest,aggirando a dx il salto roccioso.Io e Lella abbiamo proseguito per cresta fino ad una seconda punta che io erroneamente ho pensato fosse il vero Piccolo Altare.Poi siamo ritornati al colle a pranzare.In rientro, abbiamo raggiunto Aldo(GrandeMago) alla Bocchetta del Laghetto e passando dal Rifugio Vallè sul sentiero 291 siamo ritornati a Rima.
Bella escursione in un selvaggio ambiente,su un famoso sentiero Walser che metteva in comunicazione due importanti comunità storiche.
Gabri
Che altro aggiungere?
Semplicemente grazie per la bellissima giornata trascorsa in perfetta compagnia !
Un grazie a Suni come sempre mitica!
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