Colle del Piccolo Altare e Rifugio Vallé.
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Attraversando Rima seguiamo prima le indicazioni per il Colle Mud poi cominciamo a trovare i segni del sentiero "292" che è quello per il Colle del Piccolo Altare. Dopo un primo tratto pianeggiante il sentiero sale a svolte tra boschetti fino all'Alpe Lanciole di Sotto e poi all'Alpe Lavazei (m.1943). Il bosco di conifere manca completamente quindi anche se è mattino il Sole picchia forte.
All'Alpe Lavazei c'è un bivio: a destra il sentiero per il rifugio Vallé è "difeso" da una coppia di cani da guardia abbaianti e fortunatamente alla catena. Noi saliamo dritto con un breve tratto di sentiero poco visibile ma guidati dai segni bianco rossi finché il percorso diventa una mulattiera lastricata che con salita addolcita da numerosi tornanti, prima su erba poi su terreno roccioso, sbuca sul Colle del Piccolo Altare.
Qui si trovano il bivacco Axerio, ormai in disuso, e appunto una croce su uno spuntone immediatamente a est del Colle. Dietro la cresta che va dal Corno di Faller alla Punta Grober appaiono le cime più alte del Monte Rosa mentre di fronte il Pizzo Bianco si interpone tra la Cima di Iazzi e lo Strahlhorn.
Un cartello in paese diceva 3h30, io puntavo a salire questi 1200 metri di dislivello su pendio e sentiero "normali" in 3 ore senza forzare e così è stato.
Al ritorno scendiamo fino a quota 2300 dove su un tornante troviamo l'indicazione per il Rifugio Vallé. Per raggiungerlo, e fare così un anello, bisogna attraversare una pietraia, mantenendo circa la stessa quota, guidati dai segni bianco-rossi. Si passa alti sulla conca occupata dal Laghetto del Toro (visibile per parte della discesa), si sale su erba tra le rocce per una cinquantina di metri fino alla Bocchetta del Laghetto o del Toro. Qui appare la parte della valle dove si trova il Rifugio Vallé, chiusa a NE dal Pizzo Montevecchio.
Si scende ripidamente su sentierino segnato fino all'Alpe Vallezzo da cui con breve salita ci si porta al Rifugio Vallé.
Da qui un cartello indicatore segnala il sentiero 291a e 1.20 ore per Rima. La discesa avviene prima più ripidamente passando accanto ad alcune cascate, poi più dolcemente passando per alcuni alpeggi e infine tenendosi sempre sulla sinistra del torrente di fondovalle si arriva a Rima.
Due parole per Rima: non ricordo così tanti escursionisti in un paese così piccolo. Mettiamoci la bella domenica di luglio, il momento particolare seguente la fine della quarantena, l'attrattiva della "normale" del Tagliaferro (come dice il mia amico), mettiamo che per molti l'aver visto tutto ad Alagna sposta l'attenzione sui paesi vicini, aggiungiamoci pure un ambiente poco manomesso e la zona diventa appetibile. Per finire il bar della piazzetta della chiesa era abbastanza fornito.
All'Alpe Lavazei c'è un bivio: a destra il sentiero per il rifugio Vallé è "difeso" da una coppia di cani da guardia abbaianti e fortunatamente alla catena. Noi saliamo dritto con un breve tratto di sentiero poco visibile ma guidati dai segni bianco rossi finché il percorso diventa una mulattiera lastricata che con salita addolcita da numerosi tornanti, prima su erba poi su terreno roccioso, sbuca sul Colle del Piccolo Altare.
Qui si trovano il bivacco Axerio, ormai in disuso, e appunto una croce su uno spuntone immediatamente a est del Colle. Dietro la cresta che va dal Corno di Faller alla Punta Grober appaiono le cime più alte del Monte Rosa mentre di fronte il Pizzo Bianco si interpone tra la Cima di Iazzi e lo Strahlhorn.
Un cartello in paese diceva 3h30, io puntavo a salire questi 1200 metri di dislivello su pendio e sentiero "normali" in 3 ore senza forzare e così è stato.
Al ritorno scendiamo fino a quota 2300 dove su un tornante troviamo l'indicazione per il Rifugio Vallé. Per raggiungerlo, e fare così un anello, bisogna attraversare una pietraia, mantenendo circa la stessa quota, guidati dai segni bianco-rossi. Si passa alti sulla conca occupata dal Laghetto del Toro (visibile per parte della discesa), si sale su erba tra le rocce per una cinquantina di metri fino alla Bocchetta del Laghetto o del Toro. Qui appare la parte della valle dove si trova il Rifugio Vallé, chiusa a NE dal Pizzo Montevecchio.
Si scende ripidamente su sentierino segnato fino all'Alpe Vallezzo da cui con breve salita ci si porta al Rifugio Vallé.
Da qui un cartello indicatore segnala il sentiero 291a e 1.20 ore per Rima. La discesa avviene prima più ripidamente passando accanto ad alcune cascate, poi più dolcemente passando per alcuni alpeggi e infine tenendosi sempre sulla sinistra del torrente di fondovalle si arriva a Rima.
Due parole per Rima: non ricordo così tanti escursionisti in un paese così piccolo. Mettiamoci la bella domenica di luglio, il momento particolare seguente la fine della quarantena, l'attrattiva della "normale" del Tagliaferro (come dice il mia amico), mettiamo che per molti l'aver visto tutto ad Alagna sposta l'attenzione sui paesi vicini, aggiungiamoci pure un ambiente poco manomesso e la zona diventa appetibile. Per finire il bar della piazzetta della chiesa era abbastanza fornito.
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