Nella selvaggia Calanca sul Piz Giümela
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ivanbutti Nel primo giorno bello di un weekend da un paio di mesi in qua, con Beppe puntiamo la Val Calanca, dove eravamo stati un paio d'anni fa. Questa volta però stiamo sul versante dx della valle, con partenza da Santa Domenica. Il sentiero sale con ampi zig-zag, un pò in pineta e un pò in mezzo all'erba alta che ci infradicia calze e pantaloni, evidentemente per quanto ben segnato il cammino non deve essere molto battuto. Giunti a Scorso, con un lungo taglio quasi in piano arriviamo all'Alp de Naucal, caricata con molte capre. Da qui si sale in direzione del Pass Giümela, dove arriviamo dopo 2 ore e 45 minuti. La vista si apre sulla Val Pontirone e su tante cime più lontane; ora risaliamo, fuori sentiero, il canalone che aggira a W la nostra meta di giornata. Cerchiamo ometti che però non ci sono, per cui risaliamo per cammino logico; non ci sono difficoltà, certo è bello ripido e nei tratti coi massi bisogna sempre avere la giusta attenzione. Giunti a quota 2350 circa abbiamo qualche perplessità, poi individuiamo l'ometto di vetta e puntiamo decisi verso di esso. La vista è molto buono, dominata dai vicini Motton e Pizzo Strega e, dall'altra parte della valle, dall'elegante Pizzo de Nomnom.
Pranzo, riposino ristoratore e poi, mentre stiamo scendendo, arrivano alla spicciolata 5 o 6 escursionisti provenienti dalla Val Pontirone. Deve essere una giornata quasi eccezionale per questa cima, visto che sul quaderno di vetta le presenze sono davvero pochine. Ripercorriamo il cammino a ritroso fino a Scorso, dove seguendo le indicazioni prendiamo il sentiero che porta ad Augio. Questo tratto è, se possibile, ancor più selvaggio, passando vicino (ma sempre in modo sicuro) a un costone che precipita per qualche centinaio di metri. Nel bosco vi è un caldo umido da foresta tropicale, per fortuna quando sbuchiamo ad Augio un bel venticello ci rinfresca. Evitiamo la strada, comunque poco battuta, col sentiero che, con un doppio attraversamento della Calancasca, ci riporta all'auto.
Giornata ottima in una valle comoda da raggiungere e che merita di essere considerata ancora per il futuro; un grazie ovviamente a Beppe per la bella giornata trascorsa assieme.
beppe Giornata bellissima nella selvaggia Val Calanca con un ottima vista dal Piz Giumela .
La prossima volta torneremo per salire al Pizzo de Nomnom .
Graziee a Ivan per la bella giornata trascorsa assieme.
Pranzo, riposino ristoratore e poi, mentre stiamo scendendo, arrivano alla spicciolata 5 o 6 escursionisti provenienti dalla Val Pontirone. Deve essere una giornata quasi eccezionale per questa cima, visto che sul quaderno di vetta le presenze sono davvero pochine. Ripercorriamo il cammino a ritroso fino a Scorso, dove seguendo le indicazioni prendiamo il sentiero che porta ad Augio. Questo tratto è, se possibile, ancor più selvaggio, passando vicino (ma sempre in modo sicuro) a un costone che precipita per qualche centinaio di metri. Nel bosco vi è un caldo umido da foresta tropicale, per fortuna quando sbuchiamo ad Augio un bel venticello ci rinfresca. Evitiamo la strada, comunque poco battuta, col sentiero che, con un doppio attraversamento della Calancasca, ci riporta all'auto.
Giornata ottima in una valle comoda da raggiungere e che merita di essere considerata ancora per il futuro; un grazie ovviamente a Beppe per la bella giornata trascorsa assieme.
beppe Giornata bellissima nella selvaggia Val Calanca con un ottima vista dal Piz Giumela .
La prossima volta torneremo per salire al Pizzo de Nomnom .
Graziee a Ivan per la bella giornata trascorsa assieme.
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