Mittaghorn 2561mt - anche per noi!
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Ci sono riuscito, e con grande soddisfazione …
Già da questo report ho sempre sperato di arrivarci, poi a rafforzare il desiderio la recentissima gita … Ma li conosco, è tutta gente che ha 6 marce in più di me J Ma con umiltà, tanta speranza e soprattutto voglia e determinazione, la metto in cantiere con gli amici, e viste le previsioni per domenica tutti accettano senza indugi. La prima delusione la proviamo all’ uscita del tunnel del S.Bernardino, in Mesolcina splende un sole favoloso, qui nebbia e nuvole basse … Parcheggiamo a Splugen, nel parcheggio a destra sulla strada che sale al passo e che ovviamente è ancora chiusa, non c’e’ nessuna auto, la stagione è ormai chiusa e la giornata non promette … Siamo in cinque, manca ALL/Roberto impegnato, ed il termine calza a pennello, su “altri fronti”. Partiamo alle 08:05, caricata la traccia delle due precedenti escursioni su gps, altro che il sole di S.Bernardino, qui svolazza anche qualche fiocco di neve. Si sale su una strada chiusa al traffico, poca neve ma fresca, temperatura o°. Nonostante le tracce ed il gps, forse anche frutto di troppe chiacchere, non vediamo il bivio a destra per il sentiero (non c’e’ palina con indicazioni) ed andiamo molto oltre. Arriviamo ad una baita e guardando la cartina decidiamo di seguire la direzione verso il sentiero, un bel tratto wild con “simpatico” attraversamento di un canale (ricordarsi di non fare al ritorno …). Riprendiamo il sentiero giusto a Q1700, ed inizia un bel tratto nel bosco, piuttosto ripido ed impegnativo. Le indicazioni sulle piante non sono sempre visibili, il gps è stato fondamentale. Sbucati dal bosco arriviamo ad una palina a Q2066, la scritta riporta Razunscheralp. Ora seguiamo le indicazioni per i laghetti. Seguendo le bollature sulle pietre (a questa altitudine non c’e’ più vegetazione), con qualche bel tiro ripido arriviamo al primo laghetto, ghiacciato ovviamente, e proseguiamo verso il laghetto superiore con la Seehutte, baita privata, quindi chiusa. Qui ci ricompattiamo, gli amici mi attendono per una breve sosta merenda, sono le 11:20. Non si vede assolutamente nulla, le cime avvolte in tante nuvole, ma qualche sprazzo di sereno lascia ben sperare. Ancora una volta sbagliamo percorso, anzicchè seguire in parte il sentiero verso N, che porta a Sufers, e poi sotto la cima sud il canale che la risale, aggiriamo il laghetto alto e risaliamo un mottone piuttosto impegnativo, a mezzogiorno raggiungo gli amici che mi attendono a Q2360. C’e’ un’aria sconsolata, è già mezzogiorno, quattro ore che siamo in marcia, e non si vede un tubo. In più siamo fuori traccia …. C’e’ chi ha fame e chi vuol fermarsi, “ha un nome questa cimetta qui?” Con Paolo studiamo la traccia, siamo veramente fuori, ma intuiamo che traversando tra due roccioni possiamo raggiungere la “loro” traccia sotto la cima sud. Si riparte, a maggioranza si decide di puntare alla cima. La condizione della neve non è sempre delle migliori, sfondoni e buche sono sempre in aguato, ma salendo di quota la neve è più portante. Paolo ed Angelo battono la pista, il Barba li segue un po’ sconsolato e soprattutto affamato, dietro il badante (Gimmy) ed il badato (io). Con bel traverso arriviamo a vedere una bella cima, con un grande omone di sassi, la riconosco bene dalle foto (e soprattutto ricordando una escursione di ?, scambiarono la cima sud da quella nord per scarsa visibilità). Ma c’e’ una cosa che più di tutto ricarica gli animi, le nuvole si spostano in basso, lasciando spazio ad un sole stupendo, una giornata da urlo, e panorami indimenticabili. Sono abbastanza stanco, ma non morto … mi accontenterei della cima Sud per oggi. Ma il mio badante arriva sotto l’omettone e lo sento gridare verso gli altri … è chiaro che non hanno avuto la stessa idea e hanno proseguito verso la cima N, quella vera. Mentalmente … una fila di vaffa … ma nel cuore sono quasi contento Dalla cima S 2542mt alla cima N 2561mt, ci sono 15min circa di cammino, si scende e si risale. Arrivo in “riserva” alle 13:15, i classici 20m dopo il primo gruppo, vorrei esprimere la fila di vaffa… che trattenevo, ma il fiato non me lo consente, ma più di tutto sono felice e molto-molto orgoglioso. Il Barba mi attende con molta … troppa trepidazione, ansioso per il mio arrivo, ma non per la paura che non sia capace, ma perché ho il cavatappi nello zaino e senza quello … manca il nettare. Non mi frega dei tempi, non importa se sono arrivato due ore dopo “le ferrari di montagna” (come direbbe qualcuno …), mi importa di essere qui e di esserci arrivato con le mie energie.
Avvisato casa che stassera si farà più tardi del solito, ci mettiamo a pranzare, molto stanchi ma felici ed ebri di una vista e dei panorami che le foto vi assicurano non rendono proprio. Angelo ha portato torta e spumante, ha mancato i festeggiamenti dei 10 anni della Girovagando, e paga pegno. Torta ottima e grande spumante secco … bottiglie vuote, compreso il Barbera del Barba. Poco prima delle 14:30 foto ricordo di una giornata indimenticabile, e via si scende. Per non inventarsi nulla, scegliamo di ripercorrere lo stesso percorso, la consistenza della neve è decisamente peggiorata, il caldo smolla tutto e gli sfondoni sono frequenti. Ma scendiamo come dei velocisti, arriviamo alla SeeHutte alle 15:15 dove abbiamo deciso di fare pausa-caffè e grappa. Ci fermiamo per una bella mezz’ora, è troppo bello per andarsene, ma purtroppo la via del ritorno è ancora lunga. Scendiamo fino alla palina a Q2066 sempre seguendo le tracce dell’ andata, qualche breve taglione. Dalla palina scendiamo in neve fresca praticamente in linea retta, bellissimo e la neve tiene … Nel bosco riprendiamo le nostre tracce, a Q1700 cerchiamo il sentiero giusto che seguiamo fino alla strada in basso, dove togliamo le ciaspole e dove ci rendiamo conto dell’ errore della mattina. Arriviamo al parcheggio alle 17:10, siamo tutti molto-molto contenti, una ciaspolata epica, una delle migliori del gruppo e poi … 1100 di assoluto, 1200 di relativo e 14km con le ciaspole …. Non è roba di tutti i giorni. Penso proprio che questa bella uscita con le ciaspole resterà ben impressa nei nostri ricordi.
Alla prossima ! |
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La più grande ciaspolata fatta in vita mia.
Dopo la pausa al bar … siamo ripartiti per il rientro all'auto. |
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Tema del giorno: una bella e impegnativa ciaspolata
Alla baita, ci siamo fermati una quindicina di minuti per pausa caffè, grappa quattro chiacchere
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Altre foto, diario, tracce sul nostro sito www.girovagando.net escursione # 176
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