La "sciura" Romilla

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Dopo averla sentita spesso nominare, aver ironizzato con  tante battute, ed aver a lungo favoleggiato sui suoi lati nascosti e misteriosi e sulle sue “forme” sinuose…….. Max ci porta oggi finalmente alla scoperta della Val Romilla, con una traversata così tanto interessante, così alquanto sconosciuta, dalla stupenda e inflazionata val di Mello con le sue pareti granitiche strapiombanti,  alla selvaggia e piu’ tranquilla valle di Preda Rossa.
Ritrovo al Bione alle 6.30, poco dopo le 8 siamo a San Martino, pronti a partire, Aldo ci saluta e va in auto a Preda Rossa  salira’ da li, e ci farà da taxi dopo per tornare alle auto, lo ritroveremo al passo.
Saliamo decisi per la splendida Val di Mello ancora deserta,  lungo il fiume, passando i vari nuclei di cascine,  ed ammirando le splendide pareti di granito che strapiombano sulla valle, nonché le vallate ( valle del Ferro, val Qualido) che si aprono e ci prospettano altre avventure. Dopo Cascina Piana, un ponticello ci porta sulla destra del fiume, all’imbocco del nostro sentiero. Entriamo in un bosco fitto e ripido, in una valle ombrosa e umida, stretta tra pareti ripide, e con una vegetazione altissima, quasi “equatoriale”, la traccia è strettissima, non vediamo quasi mai dove poggiare i piedi a terra, invasa dalle erbacce e purtroppo anche dalle ortiche…..Difficile passare indenni…. Si prosegue a fatica, fuori dal bosco, su terreno detritico, anche qui in mezzo alle erbacce, non vediamo la deviazione che ci porta ad attraversare il fiume…..ce ne accorgiamo un po piu’ su, quando lottando letteralmente contro la “giungla” ci accorgiamo poi di non vedere piu’ i bolli rossi…..per  fortuna siamo poco sopra la traccia e la recuperiamo in fretta, entriamo in un ripido bosco di conifere che rispetto a prima sembra un’autostrada, ed arriviamo in fretta  al belvedere con una bella baita dove facciamo una sosta, leccandoci le ferite delle ortiche…..Cominciamo a capire come mai non incontreremo nessuno……..
Poi riprendiamo a salire, ancora nel bosco, alternato a radure, fino ad un dosso erboso panoramico dove si apre la vallata con lo spettacolo sia dietro sia davanti a noi, verso il nostro obiettivo, ormai ben visibile ed ancora lontano. E sara’ proprio una lunga infinita salita,tra selle erbose e dossi da aggirare prima, su una morena con grandi massi poi, fino alla conca finale con un nevaietto e una infinita sequenza di enormi massi, sui quali cerchiamo faticosamente la  via di salita, seguendo i bolli rossi, ed infine il canalino finale su sfasciumi, ci porta alla nostra meta, dove ci aspetta Aldo. Nell’ultima parte, il gruppo si sfilaccia, un po tutti arriviamo provati, è stata molto lunga, quasi cinque ore e mezza per gli ultimi. Lo spettacolo pero’ , in ogni direzione ripaga di tutta la fatica!  Solita sosta ristoratrice, a base di formaggi, salame, e soprattutto ottima birra ben fresca ed un prosecco a ricompensare le nostre fatiche.
Bella anche la discesa dall’altra parte, una lunga infinita sequenza di massi anche qui, prima a scendere, poi su un lunghissimo traverso, dal quale ammiriamo la piana di Preda Rossa con il suo fiume, che ci deposita intorno a quota 2100 mt, ad una seconda piana minore posta piu’ in alto, all’incrocio con il sentiero che sale al rifugio Ponti. Sosta rigeneratrice con pediluvio nell’acqua ghiacciata per ricompattare il gruppo. Spettacolare anche la discesa in questa bella e verde vallata, con il serpentone del fiume a farci compagnia.
Posti magnifici e spettacolari. Percorso lungo e selvaggio. Come dice Max, la Romilla una volta nella vita…
Soddisfatto.
Alla prossima.