Una passeggiata in Val di Mello
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Oggi, anche grazie alla compagnia di mia moglie, è stata la giornata giusta per una esplorazione introduttiva alla Val di Mello, laterale della Valtellinense Val Masino e nota a livello mondiale per le sue vie di arrampicata su granito nonchè per i numerosissimi boulder che la tendenza moderna porta ad arrampicare in serie.
Ovviamente non per questi motivi abbiamo esplorato oggi, bensì per fare il "solito" pieno di bellezza e mettere le fondamenta a future gite, magari più lunghe ed impegnative con protagonista il celebre sentiero Roma.
Lasciamo l'auto nell'ampio parcheggio all'ingresso del paese di San Martino e, tralasciando un pur preente sentiero ci incamminiamo su asfalto che in due km di tranquilla salita ci conduce a Cà di Rogni dove c'è un camping. E' questa la vera porta della Valle, raggiungibile anche tramite navetta o in auto a condizioni particolari che non ci siamo preoccupati di approfondire perchè non interessati.
Pur rimanendo ampia, la via si fa ora sentiero e in breve transita da un idialliaco laghetto sovrastato da cattedrali di granito liscissimo dove credo siano disegnate le celeberrime vie di arrampicata della valle: la loro verticalità e la presenza di numerosi tetti e strapiombi toglie il fiato e fa girare la testa.
Ancora avanti con pendenze irrisorie e giungiamo nella zona dove risiedono due rifugi: il "Mello" e il "Luna Nascente". Sempre su sentiero molto comodo che in generale si mantiene sulla destra orografica del fiume, giungiamo infine al rifugio Rasega, quasi al fondo della valle, dove termina il camminare piacevole e incominciano le salite toste come ad esmpio quelle per il Rifugio Allevi o il bivacco Kima sul citato sentiero Roma.
Dopo una pausa prendi sole, cominciamo, per la stessa via dell'andata, il percorso del ritorno. Essendoci mossi abbastanza presto, la salita è stata piuttosto solitaria ma ora, in discesa, dobbiamo fermarci più volte per cedere il passo a tradotte di centinaia di villeggianti.
Al Rifugio Luna Nascente (bellissimo!!) dove ci siamo fermati ad acquistare un paio di panini, era in corso l'allestimento per un matrimonio!!
Questi panini li abbiamo poi mangiati in riva al laghetto, affollattissimo da sembrare una specie di Rimini in quota. E' indubbio che questo iperaffollamento compromette seriamente il fascino del luogo ma è pur vero che come c'eravamo noi, allo stesso modo hanno avuto diritto di esserci gli altri. Semmai è biasimabile un uso troppo generoso dei mezzi motorizzati e un chiasso che certo non giova alla pace che questa valle dovrebbe trasmettere.
Nel complesso una gita consigliatissima in un ambiente di straordinaria bellezza; potendo, ci si vada in bassa stagione e lontano dagli orari di punta.
Per l'andata e il ritorno sono complessivamente sufficienti un paio d'ore (forse due e mezza) con passo tranquillo. I nostri tempi, quindi, comprendono una gran quantità di pause, senza le quali è difficile cogliere gli aspetti più intimi del luogo.
Sviluppo: 9 km circa; SE: 11.5 km circa.
Sulla via del ritorno, con uscita a Colico dalla Superstrada, abbiamo fatto una deviazione alla bella Abbazia di Piona di cui allego qualche foto. Per maggiori info: http://www.abbaziadipiona.it/
Ovviamente non per questi motivi abbiamo esplorato oggi, bensì per fare il "solito" pieno di bellezza e mettere le fondamenta a future gite, magari più lunghe ed impegnative con protagonista il celebre sentiero Roma.
Lasciamo l'auto nell'ampio parcheggio all'ingresso del paese di San Martino e, tralasciando un pur preente sentiero ci incamminiamo su asfalto che in due km di tranquilla salita ci conduce a Cà di Rogni dove c'è un camping. E' questa la vera porta della Valle, raggiungibile anche tramite navetta o in auto a condizioni particolari che non ci siamo preoccupati di approfondire perchè non interessati.
Pur rimanendo ampia, la via si fa ora sentiero e in breve transita da un idialliaco laghetto sovrastato da cattedrali di granito liscissimo dove credo siano disegnate le celeberrime vie di arrampicata della valle: la loro verticalità e la presenza di numerosi tetti e strapiombi toglie il fiato e fa girare la testa.
Ancora avanti con pendenze irrisorie e giungiamo nella zona dove risiedono due rifugi: il "Mello" e il "Luna Nascente". Sempre su sentiero molto comodo che in generale si mantiene sulla destra orografica del fiume, giungiamo infine al rifugio Rasega, quasi al fondo della valle, dove termina il camminare piacevole e incominciano le salite toste come ad esmpio quelle per il Rifugio Allevi o il bivacco Kima sul citato sentiero Roma.
Dopo una pausa prendi sole, cominciamo, per la stessa via dell'andata, il percorso del ritorno. Essendoci mossi abbastanza presto, la salita è stata piuttosto solitaria ma ora, in discesa, dobbiamo fermarci più volte per cedere il passo a tradotte di centinaia di villeggianti.
Al Rifugio Luna Nascente (bellissimo!!) dove ci siamo fermati ad acquistare un paio di panini, era in corso l'allestimento per un matrimonio!!
Questi panini li abbiamo poi mangiati in riva al laghetto, affollattissimo da sembrare una specie di Rimini in quota. E' indubbio che questo iperaffollamento compromette seriamente il fascino del luogo ma è pur vero che come c'eravamo noi, allo stesso modo hanno avuto diritto di esserci gli altri. Semmai è biasimabile un uso troppo generoso dei mezzi motorizzati e un chiasso che certo non giova alla pace che questa valle dovrebbe trasmettere.
Nel complesso una gita consigliatissima in un ambiente di straordinaria bellezza; potendo, ci si vada in bassa stagione e lontano dagli orari di punta.
Per l'andata e il ritorno sono complessivamente sufficienti un paio d'ore (forse due e mezza) con passo tranquillo. I nostri tempi, quindi, comprendono una gran quantità di pause, senza le quali è difficile cogliere gli aspetti più intimi del luogo.
Sviluppo: 9 km circa; SE: 11.5 km circa.
Sulla via del ritorno, con uscita a Colico dalla Superstrada, abbiamo fatto una deviazione alla bella Abbazia di Piona di cui allego qualche foto. Per maggiori info: http://www.abbaziadipiona.it/
Tourengänger:
rochi
Communities: Hikr in italiano
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