Salita al Tiralocchio & altro al Generoso
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Arriva Ferox! I nostri meteo-saggi promettono acqua in quantità e questo pregiudica le intenzioni mie e degli amici per il week-end. Certo, i nostri possono anche prendere una meteo-cantonata, non sarebbe la prima, ma con quello che abbiamo in mente non possiamo rischiare. Così approfitto del bel tempo attuale per andare a…..finire un lavoro che mi stava a cuore. La volta scorsa ci avevo provato da Melano ed ero giunto fino ad una selletta a q.1086 m sopra l’Alpe di Melano provato da una salita dura. Oggi decido di partire da Rovio e raggiungere ancora l’Alpe di Melano per una via di sicuro meno disagevole della precedente; da lì o meglio dalla selletta sarebbe iniziata la seconda parte dell’avventura: la Salita del Tiralocchio. Questo toponimo curioso si riferisce ad uno dei soliti vecchi sentieri che partendo dall’Alpe di Melano raggiungeva con difficile cammino una sella di quota 1452 m, detta appunto Tiralocchio, aperta tra il Motto di Cima ed una cima non nominata di q. 1466 m entrambe facenti parte della cresta che dal Monte Generoso scende al Bellavista. Come già detto il percorso è estremamente disagevole, ripido e con segnalazioni pressoché assenti. Su Hikr si trovano alcune relazioni che ne riferiscono quasi esclusivamente la discesa; solo zanna ha al suo attivo un report relativo alla salita. Chiusa la premessa, rimandando al mio precedente tentativo e omettendo la descrizione fino alla selletta di q. 1086 m ripartiamo da questo punto. La salita da lì in poi si svolge sempre nel fitto bosco e non si ammorbidisce di certo divenendo semmai ancora più faticosa per via di ciò che stupisce il Brenna (“…stupiti ci si imbatte verso q. 1100 m in un terreno ghiaioso…”) che complica l’avanzata. Circa l’orientamento, oltre ad un buon GPS, si può fare affidamento sul fiuto dell’escursionista, se ce l’ha, e su alcuni segnali lasciati con un giro di filo elettrico attorno a tronchi. Purtroppo il provvidenziale elettricista deve, ad un certo punto, essere andato in vacanza perché non se ne trovano più. Fortunatamente anche in questo caso vale il concetto che la via giusta è nel salire piuttosto che nello scendere; alla fine scorgo un chiarore che fa intendere che il bosco sta per finire, che di solito è un buon segno, ed esco finalmente in campo aperto dove individuo un traverso ascendente che mira proprio a due piloni della linea elettrica della ferrovia, riferimento citato da altri.
Raggiunta così la prima meta, quella importante, proseguo per la vetta del Generoso lungo la massicciata ferroviaria dove transitano solo convogli diretti ai lavori di ammodernamento delle strutture vicine alla stazione terminale. Da lì, piacevolmente conscio di uno stato di forma inusuale, raggiungo la vetta dove mi trattengo pochi minuti e scendo per la via attrezzata del versante Nord fino alla sella q.1652 dove a sx inizia il Sentiero della Variante. L’idea è quella di arrivare all’Alpe di Perostabbio tramite questo difficile e pericoloso sentiero che ho percorso almeno tre volte in passato, sempre in salita. Ne faccio un tratto, supero la Casa della Marchesa, ma di lì a poco mi trovo stranamente alto e sospeso rispetto ai miei ricordi. Complici lo sguardo che avevo dato dal Generoso ad una orribile cengia (non passerà mica di lì vero?) e l’esistenza di una via alternativa più comoda torno a malincuore sui miei passi e riprendo il sentiero che va verso Orimento. Scelgo, per consolarmi, di fare tutte le varie cimette di cresta e così inanello la cima 1694 m, il Baraghetto dal quale sono poi costretto a scendere senza fare la Ferrata Angelino, la Cima 1645 m (citata erroneamente come Sasso Bianco) e la Cima della Piancaccia. Da qui, per via nota, piego a sx, salgo la Cima dei Torrioni, arrivo al Passo Crocetta e per le Pianche e Ca dei Conza torno al bivio della Cappella del Soldino dove ero transitato al mattino. Da lì a Rovio c’è poca strada e soprattutto delle belle abluzioni in una fontana a inizio paese cacciano il gran caldo afoso ritrovato sotto gli 800 m.
Così chiudo il capitolo “Tiralocchio”, uno dei tanti percorsi facili o difficili che si possono scoprire su questa perla che la natura ci offre a pochi passi da casa (mia), il Monte Generoso.
Nota: La valutazione T4 che ho assegnato in modo generale alla escursione è mediamente applicabile salvo che alla Salita del Tiralocchio dove la difficoltà è maggiore.
Pillole….della giornata:
Dislivello 1379m
Lunghezza totale 12,0 km
Tempo 6h27’

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