Poncione del Macello (1719 m) e Poncino della Croce (1471 m) da Quartino per via diretta
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L’ultima uscita del 2014: in attesa di migliori condizioni per lo scialpinismo, metto sul piatto una gita a secco che da qualche tempo ridesta la mia curiosità, cioè la risalita al Poncione del Macello con partenza dal Piano di Magadino. Il percorso presenta anche un tratto senza sentiero, per cui, scarponi ai piedi e via! Mi hanno sempre affascinato le salite dalla pianura alla vetta di una montagna; oggi è questo il filo conduttore, anche se “la diretta” riguarda solo l’andata, visto che per il ritorno è previsto “un giro largo”, per poter concretizzare una circolarità di percorso.
L’ispirazione collaterale mi arriva la mattina di Natale da un airone cenerino avvistato sul Piano nei pressi di Quartino. L’airone, che non sa bene dove finisca il Sottoceneri e dove cominci il Sopra – e per questo è cenerino tout court - si alza infatti in volo verso la cresta NNE del Tamaro (che è anche la cresta su cui si svolge il giro odierno) collegando così in un breve momento di volo le due regioni storiche del Ticino.
Migliore sprone non potrei trovare: mi incammino così anch’io sulle tracce volatili del volatile.
Venendo al percorso: salgo dalla piazza centrale di Quartino (216 m) sul sentiero segnalato in direzione del Poncino della Croce. Dopo aver sfiorato la località Serta (428 m) ed aver poi percorso una larga “V” (cioè un tornante dai lunghi bracci, inferiore e superiore), in prossimità di un grosso pilone, posizionato subito dopo i diroccati di Al Sasso (~ 530 m), abbandono il sentiero ufficiale che prosegue verso destra (W) in direzione Bruno, e seguo una traccia segnalata con soli bolli rossi che sale sulla dorsale NE del Poncino della Croce. Qui va posta attenzione nell’evitare la traccia di sinistra che porta ai Monti di Basso.
Fino alla Forcarella (~ 1000 m) i bolli rossi non mancano mai. Raggiunta questa località, aggiro uno sperone roccioso sulla sinistra e continuo poi la salita, da qui in avanti non più segnalata. Inizialmente bisogna superare un fitto boschetto di betulle, ma poi, riguadagnata la cresta in prossimità del P. 1045, non c’è più alcun problema di orientamento, in quanto è sufficiente restare sempre sulla predetta cresta (boscosa) della dorsale.
Poco prima di raggiungere la vetta c’è anche da superare una placca, resa leggermente insidiosa da quei pochi cm di neve fresca che già dai 700 m di quota sono depositati a terra, specialmente nelle zone di vegetazione rada.
Sbucando fuori dal bosco, raggiungo la corposa croce che dà il nome alla montagna: il Poncino della Croce (1471 m). Da qui il prosieguo della cresta, che presenta qualche breve saliscendi, è segnalato da un sentiero ufficiale, e senza vegetazione di alto fusto.
Raggiungo in successione l’Uomo del Sasso (1522 m), il Cimetto (1615 m), un’altra elevazione quotata 1659m (ma non nominata), ed infine la trigonometrica vetta del Poncione del Macello (1719 m), dove effettuo una, pur breve, pausa.
Per il ritorno ripercorro tutta la cresta fino alla sella che precede il Poncino della Croce, aggiungendo quindi – tra andata e ritorno – un centinaio di metri di dislivello alla differenza netta tra il punto più basso (Quartino) e quello più alto (Poncione del Macello) della gita.
Qui prendo il sentiero ufficiale sulla sinistra (W), totalmente in ombra, che, reso insidioso dalla poca neve fresca (unita alla ripidità del terreno), non lo qualifica certo come il più raccomandabile dei percorsi. A ragion veduta sarebbe stato meglio ripercorrere la via dell’andata, anche senza traccia, ma meno pericolosa.
Ad ogni buon conto, pur su fondo sdrucciolevole ed in ambiente ombroso e glaciale, raggiungo i Monti di Vira (Sopra e Sotto, 950, 814 e 730 m), dove il sentiero ridiventa un pochino più ameno, lasciando intravedere addirittura alcuni raggi di sole per un fugace attimo. Lasciatomi alle spalle i Monti di Vira, continuo sul sentiero in direzione Campei (641 m), Bruno (bivio di Bruno, 575 m) e Orgnana (361 m), prestando sempre attenzione alla giusta direzione, a causa delle frequenti biforcazioni.
Da Orgnana (frazione “alta” di Magadino) seguo la strada (percorribile in auto solo dagli aventi diritto) che via Cavriana (317 m) e Montitt (320-340 m) raggiunge Quartino senza scendere sulla cantonale.
Pur senza inforcare i legni si è trattato di una piacevole gita di fine anno, non sempre effettuabile in questa data. Attualmente, con le particolari condizioni di questo inverno, si riesce quasi a non toccare neve. Certo, l’orientamento della gita (N e W) non è troppo favorevole, ma per il sole ci sarà tempo…
Tempi:
Quartino – Poncino della Croce (via diretta): 2 ore e 30’
Poncino della Croce – Poncione del Macello: 1 ora e 15’
Poncione del Macello – Quartino (via Monti di Vira): 3 ore e 30’

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