Alla scoperta del Poncino della Croce 1471 m e oltre
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Una giornata a sorpresa o una sorpresa di giornata?
Dopo consultazione telefonica con Andrea per decidere il giro da fare, saliamo di qui, no meglio di là, magari possiamo arrivare fino a là, boh dai non so vedremo domani…li saluto e me ne vado a farmi torturare in piscina.
Al trio si è aggiunto Marco N. e alle 8.00 siamo tutti e quattro chiusi in macchina, mogi mogi, scarponi ai piedi a Vergeletto, ad aspettare non che smetta di piovere ma almeno rallenti. Dopo 15-20 minuti siamo stufi e comincia a mancare l’aria, verso valle si vede un po’ di luce per cui decidiamo di andare a vedere se troviamo altro da fare. Ripercorriamo la terribile strada della Valle Onsernone, riattraversiamo Locarno e intanto ci guardiamo attorno.
Marco N. ed io ormai siamo al limite di sopportazione dell’auto, o meglio i nostri stomaci per cui dico ad Andrea di fermarsi al primo cartello escursionistico che vede e da lì cominciare a camminare. Ci stiamo dirigendo verso il Tamaro e giunti a Magadino vediamo dei cartelli gialli escursionistici, saliamo un paio di tornanti fino alla chiesa, dove posteggiamo. I cartelli indicano se non ricordo male Alpe Neggia e forse anche Poncino della Croce, non so. Ormai poco importa, sono quasi le 10,00, sono 4 ore che siamo in macchina e dobbiamo farci andare bene qualsiasi cosa ormai.
Ci scarponiamo e cominciamo a salire tra le case del paese, partire da neanche 200 m di quota a fine Giugno ci sembra veramente assurdo.
Raggiungiamo una strada sbarrata, località Bruno, proseguiamo fino a incrociare su una curva il cartello “sentiero” che ci porta a Monti di Vira. Ci sono più costruzioni sparpagliate con un panorama eccezionale su Locarno. Sosta acqua e spuntino. Riprendiamo la salita e poco dopo incrociamo il bivio Poncino della Croce-Alpe Neggia. Proseguiamo per il Poncino, almeno un cimetta vogliamo concedercela. Il sentiero continua a salire con begli scorci panoramici. Il tempo sembra migliorare, dal lago non salgono più le nebbie e vediamo che dove eravamo prima sta iniziando a schiarire. Raggiungiamo il Poncino con il sole e sembra proprio che la giornata volga al meglio.
Andrea continua ad adocchiare il Tamaro, sappiamo che il suo obiettivo è quello ma sembra così lontano e non siamo partiti proprio con orario escursionistico, va bene che la giornata e lunga però…
Lasciamo il Poncino e proseguiamo per cresta, su, giù, su, giù, traversi in un ambiente che sembra quasi di alta quota quando invece saremo si è no a 1600 m. Al successivo bivio Tamaro-Alpe Neggia dove pensate che siamo andati? Al Tamaro naturalmente, vista come era partita la giornata potevamo anche accontentarci del Poncino ma ormai manca così poco al Tamaro…
Risaliamo gli ultimi, pensavamo noi, 300 m della giornata e siamo felicemente in cima. Sosta, ma per mangiare preferiamo scendere all’Alpe Neggia nella speranza di trovare acqua poiché comincia a scarseggiare. Giunti all’Alpe il cartello indica Magadino 3.30 h e sono le 16,30, dobbiamo ancora pranzare, eh si sarà una giornata lunga!
Fortuna vuole che ci sia una bella fontana e accanto un bel tavolo, non sarà il massimo mangiare vicino al posteggio dell’Alpe, ma va bene lo stesso.
Appena finiti i panini ci rimettiamo in cammino, discesa e poi risalita all’Alpe Tracciura, ancora qualche sali scendi e siamo di nuovo a Monti di Vira, altra sosta acqua e poi giù a Magadino.
Che dire di questa giornata se non che è stata una bellissima escursione, nel vero senso della parola poiché nessuno sapeva qualcosa del giro. Il percorso è veramente molto bello sia come ambiente sia per i panorami. E’ stato tutto una grande e bellissima sorpresa.
Non sempre la giornata si vede dal mattino è proprio in caso di dirlo questa volta!
DATI GPS
Dislivello 2130 m
Km 25,30
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