Il Gridone (2188 m) da Spoccia, Val Cannobina, con finale nel Gurrone...acc...nel Burrone!
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...E ritorno a Spoccia!
Per una volta cercherò di essere breve e ci saranno pochissime foto (sfido! annottava!)
Ordunque: carica di serotonina e la ali ai piedi dopo la discesa a cavalcioni dalla cresta del Gridone, arrivo al bivio dei Tre Confini.
Cartello segnavia divelto e buttato nel fosso: certo so che Spoccia rimane a destra scendendo, e Gurrone a sinistra...avendo furbescamente scelto il primo (meno dislivello in salita) come luogo di partenza tardiva, ma ricordavo un alpeggio il cui nome cominciava con la lettera "b" sulla cartina, che portava ad ambedue i paesini.
Dopo breve esitazione ed esame del cartello a 360 gradi, ah! il fascino di far un itinerario diverso da quello dell' andata!, scelgo l' opzione di sinistra.
Niente cartelli all' alpeggio delle Biuse...eppure comincia con la "b", no?
Strano...allora continuo a camminare, ora su un ripido striscione di asfalto, massacrandomi i piedi; e già cala il buio...
Nessun cartello neppure ai Monti Olzeno, ma questi non cominciano con una "b"!
Dopo innumerevoli tornanti (sbuffo a tutti quelli che voltano a sinistra), sento campane suonare, ma il suono arriva da sinistra, e a sinistra c' è Gurrone!
Ma il cartello, il cartello, dov' è???
Arrivata finalmente all' entrata di Gurrone a notte calata, quando già pensavo di bussare a qualche porta:
"il" cartello salvatore con la scritta tanto attesa: Spoccia!
Cartello numero 2 dopo 10 minuti: "Spoccia, 1 ora 25...bè, ce n' è, di strada!
Ma, in pieno doping serotoninico continuo a camminare allegramente, decidendomi però ad accendere la frontale (io che amo camminare senza nel buio), vista l' oscurità nel bosco.
Grrr...un rumore di assordante scroscio: un riale in piena (ricordate i recenti diluvi?) da attraversare con attenzione. Dopo nemmeno un minuto: grrr...toh! un torrentello in piena...grrr...toh, una cascata...
Bè, di torrentelli, rii, riali che sia, ne avrò attraversati una cinquantina (si, avete letto bene!), un continuo udire fragorose cascate e scroscii, e vedermeli inondare, felici, il sentiero!
Ginocchia ben piegate e frontale a livello pancia, per esser certa di vedere il meglio possibile ogni fogliame, ogni sasso, infidi come ghiaccio. E, incessante, il pauroso concerto di scroscii.
Docce sotto le cascate, scarponi nell' acqua sino ai polpacci...sempre meglio che rischiare il bordo del sentiero che da sul...Burrone!
E, con la frontale che, birichina, si spegne ogni tanto, come a dirmi: "Non mi ami, toh! che ti faccio vedere io!"
Due ponti di assi di legno attraversati sui talloni, mani inutilmente aggrappate agli assi scivolosi, preghiere in gola...
Arrivo fradicia a Spoccia, dopo una salita (eh, Gurrone è più basso, ricordate?!!), frontale morta, che le campane suonano le 21: felice come una Pasqua e ai massimi livelli serotoninici!
Sperando di non stufarvi con l' amato J.S. Bach, in auto inserisco il cd di stamattina e capito su un corale della medesima Cantata BWV 78, consolazione divina:
Herr, ich glaube, hilf mir Schwachen,
Lass mich ja verzagen nicht;
Du, du kannst mich stärken machen,
Wenn mich Sünd' und Tod anficht.
Deiner Güte will ich trauen,
Bis ich frölich werde schauen
Dich, Herr Jesu, nach dem Streit
In der süssen Ewigkeit.
Signore! io credo in Te, aiutami nella mia debolezza,
Non permettermi scoramento,
Tu, Tu puoi rendermi più forte
Quando peccato e morte mi assalgono.
Nella Tua bontà avrò fiducia
Sino a quando, allegro, vedrò
Te, Signor Gesù , dopo il cambattimento,
Nella dolce eternità.
Potevo udire parole più giuste?
- La quotazione T3, F, mia fantasia, è naturalmente da capirsi per via delle condizioni molto particolari di quel percorso! Con sentiero asciutto e di giorno, un tranquillo T2 basta e avanza. Comunque non penso ci sia tra di voi uno abbastanza matto per intraprendere una tale ravanata!
Sempre leggere e rileggere le cartine, non contare su telefonini ne Rega...
Per una volta cercherò di essere breve e ci saranno pochissime foto (sfido! annottava!)
Ordunque: carica di serotonina e la ali ai piedi dopo la discesa a cavalcioni dalla cresta del Gridone, arrivo al bivio dei Tre Confini.
Cartello segnavia divelto e buttato nel fosso: certo so che Spoccia rimane a destra scendendo, e Gurrone a sinistra...avendo furbescamente scelto il primo (meno dislivello in salita) come luogo di partenza tardiva, ma ricordavo un alpeggio il cui nome cominciava con la lettera "b" sulla cartina, che portava ad ambedue i paesini.
Dopo breve esitazione ed esame del cartello a 360 gradi, ah! il fascino di far un itinerario diverso da quello dell' andata!, scelgo l' opzione di sinistra.
Niente cartelli all' alpeggio delle Biuse...eppure comincia con la "b", no?
Strano...allora continuo a camminare, ora su un ripido striscione di asfalto, massacrandomi i piedi; e già cala il buio...
Nessun cartello neppure ai Monti Olzeno, ma questi non cominciano con una "b"!
Dopo innumerevoli tornanti (sbuffo a tutti quelli che voltano a sinistra), sento campane suonare, ma il suono arriva da sinistra, e a sinistra c' è Gurrone!
Ma il cartello, il cartello, dov' è???
Arrivata finalmente all' entrata di Gurrone a notte calata, quando già pensavo di bussare a qualche porta:
"il" cartello salvatore con la scritta tanto attesa: Spoccia!
Cartello numero 2 dopo 10 minuti: "Spoccia, 1 ora 25...bè, ce n' è, di strada!
Ma, in pieno doping serotoninico continuo a camminare allegramente, decidendomi però ad accendere la frontale (io che amo camminare senza nel buio), vista l' oscurità nel bosco.
Grrr...un rumore di assordante scroscio: un riale in piena (ricordate i recenti diluvi?) da attraversare con attenzione. Dopo nemmeno un minuto: grrr...toh! un torrentello in piena...grrr...toh, una cascata...
Bè, di torrentelli, rii, riali che sia, ne avrò attraversati una cinquantina (si, avete letto bene!), un continuo udire fragorose cascate e scroscii, e vedermeli inondare, felici, il sentiero!
Ginocchia ben piegate e frontale a livello pancia, per esser certa di vedere il meglio possibile ogni fogliame, ogni sasso, infidi come ghiaccio. E, incessante, il pauroso concerto di scroscii.
Docce sotto le cascate, scarponi nell' acqua sino ai polpacci...sempre meglio che rischiare il bordo del sentiero che da sul...Burrone!
E, con la frontale che, birichina, si spegne ogni tanto, come a dirmi: "Non mi ami, toh! che ti faccio vedere io!"
Due ponti di assi di legno attraversati sui talloni, mani inutilmente aggrappate agli assi scivolosi, preghiere in gola...
Arrivo fradicia a Spoccia, dopo una salita (eh, Gurrone è più basso, ricordate?!!), frontale morta, che le campane suonano le 21: felice come una Pasqua e ai massimi livelli serotoninici!
Sperando di non stufarvi con l' amato J.S. Bach, in auto inserisco il cd di stamattina e capito su un corale della medesima Cantata BWV 78, consolazione divina:
Herr, ich glaube, hilf mir Schwachen,
Lass mich ja verzagen nicht;
Du, du kannst mich stärken machen,
Wenn mich Sünd' und Tod anficht.
Deiner Güte will ich trauen,
Bis ich frölich werde schauen
Dich, Herr Jesu, nach dem Streit
In der süssen Ewigkeit.
Signore! io credo in Te, aiutami nella mia debolezza,
Non permettermi scoramento,
Tu, Tu puoi rendermi più forte
Quando peccato e morte mi assalgono.
Nella Tua bontà avrò fiducia
Sino a quando, allegro, vedrò
Te, Signor Gesù , dopo il cambattimento,
Nella dolce eternità.
Potevo udire parole più giuste?
- La quotazione T3, F, mia fantasia, è naturalmente da capirsi per via delle condizioni molto particolari di quel percorso! Con sentiero asciutto e di giorno, un tranquillo T2 basta e avanza. Comunque non penso ci sia tra di voi uno abbastanza matto per intraprendere una tale ravanata!
Sempre leggere e rileggere le cartine, non contare su telefonini ne Rega...
Tourengänger:
micaela

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Kommentare (28)